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Rudy Giuliani, operazione anti-Biden (fallita)

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di Follotitta – corrispondente USA –

Giovedì mattina, il New York Post è uscito in prima pagina con l’incredibile storia di un laptop con un hard-drive contenente alcune e-mails di Joe Biden, in cui si palesava un incontro segreto dell’allora vice-presidente con un uomo d’affari ucraino. Inoltre vi era un video del figlio Hunter Biden, in compagnia di una prostituta, durante una festa a base di crack.

Questa opera di fantasia era stata consegnata al Post da Rudy Giuliani, secondo il quale la fonte di questo misterioso pc, è un misterioso cliente che lo aveva lasciato in riparazione perché bagnato, con un invitante, per non dire anche conveniente adesivo della Beau Biden Foundation, in una officina per riparazioni di computer del Delaware. Il misterioso cliente non era mai tornato a riprenderlo, né aveva lasciato il proprio nome. E dato il mistero, é assolutamente comprensibile, anche se illegale, che il riparatore abbia aperto i vari file del pc, letto quelle lettere e guardato quel video. Ed è altrettanto comprensibile che abbia pensato immediatamente di fare una copia per Giuliani.

Il fattore di credibilità di questa storia è così ridicolo che nessuno, almeno nessuno sano di mente, vorrebbe mai esservi associato. Ciononostante, Kayleigh MacEnany, segretaria delle comunicazioni della Casa Bianca, ne ha twittato una parte come se si trattasse di una cosa seria.

Il Daily Beast ha riportato che a dare via al viaggio del laptop bagnato verso la copertina del Post, è John Paul Isaac, proprietario di un’officina di riparazioni per computer a Wilmington, Delaware. Quando gli è stato chiesto come Giuliani si sia ritrovato fra le mani la storia scandalosa che cercava da tempo, le risposte di Isaac sono state inconcludenti, anch’esse al limite del ridicolo. Secondo lui, una menomazione fisica gli avrebbe impedito di vedere il cliente che aveva lasciato il laptop, mentre l’adesivo della Beau Foundation lo avrebbe portato a credere di avere fra le mani il Macbook di Hunter Biden. Come se la BF non avesse molte decine fra dirigenti ed impiegati; ma lui avrebbe pensato solo ad Hunter. 

Ad un certo punto Isaac ha chiamato l’FBI, che ha preso in consegna il laptop. Ed il motivo addotto per aver consegnato l’hard-drive a Giuliani è stato, niente di meno, che Seth Rich. Questi, secondo una teoria cospiratoria della destra, era stato ucciso dal DemocratIc National Committee perché sapeva la “verità’” sulle e-mails del DNC. E dato che Isaac supponeva che fosse stata l’FBI a uccidere materialmente Rich, ecco il motivo precauzionale per cui aveva consegnato l’hard-drive a Giuliani. E, coincidenza, il suo contenuto era perfettamente in linea con quanto l’avvocato del presidente fosse andato asserendo da tempo, battendo l’Ucraina in lungo e largo per due anni e pagando criminali. Compromettere Biden con uno scandalo era diventata la sua missione ed ecco lì, su un piatto d’argento, le lettere compromettenti.

Il mese passato, il direttore dell’FBI Christopher Ray e alcuni ufficiali della CIA, avevano reso pubblico che l’orbita di Giuliani stesse girando sempre più intorno a Vladimir Putin. Infatti il suo contatto principale in Ucraina era Andrii Derkach, un agende della disinformazione russo, in contatto diretto col Cremlino. Questi ha lavorato con Giuliani per diffondere disinformazioni su Biden per mezzo di lobbisti, Congresso, stampa e gente vicina al presidente. 

Il tutto per una sorpresa ottobrina chiaramente non credibile e con l’aggiunta di rendere trasparente la trama di introdurre disinformazione di origine russa dentro i media americani. Twitter ha bloccato l’accesso alla storia del Post, dimostrando che almeno qualcuno  cerca di frenare la propaganda russa.

       

Follotitta vive tra New York e Miami, è architetto e appassionato di storia, architettura e politica. Una visione a 360° sul clima made in USA vista dagli occhi di un professionista "italiano in trasferta".

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