di Giacomo Torresi –
La decisione era stata presa, Lisa Montgomery, unica donna nel braccio della morte, sarebbe dovuta morire per una iniezione letale dopo la condanna a morte del tribunale federale, la prima in oltre 70 anni.
Lisa Montgomery, 52 anni, è stata condannata a morte per un crimine commesso nel 2004, quando dal Kansas andò a casa di Bobbie Jo Stinnett, in Missouri, fingendo di voler acquistare uno dei cuccioli di cane allevati dalla donna, incinta di otto mesi. Una volta entrata, la strangolò e le tagliò il ventre con un coltello per estrarre la bambina, ancora viva. La bimba poi sopravvissuta ha oggi 16 anni.
La Montgomery ha sempre sofferto di mai risolti disturbi mentali e di ripetuti abusi sessuali in ambito familiare, sin dall’infanzia. Oggi il giudice Patrick Hanlon ha concesso la sospensione dell’esecuzione a seguito della richiesta di una ulteriore perizia psichiatrica.
Nelle motivazioni del giudice si legge: “Le informazioni presentate alla Corte contengono numerose prove che lo stato mentale della Signora Montgomery è così lontano dalla realtà che non può comprendere razionalmente il motivo della sua esecuzione“.
Il tribunale fisserà la data di una nuova udienza per valutare lo stato mentale della condannata.