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Di Nicola Venturini –
Il governo e il premier Mario Draghi incontreranno le Regioni superare divisioni e incomprensioni, dopo la strigliata del presidente del Consiglio ai territori per i ritardi e le differenze nelle somministrazioni, “difficili da accettare”.
Il nuovo decreto legge del governo Draghi sull’emergenza coronavirus sarà pronto probabilmente prima di Pasqua, mercoledì 31 marzo. E confermerà lo stop alla zona gialla, lasciando l’Italia in zona rossa e arancione fino a metà aprile. Ma con uno spiraglio: una verifica sui numeri per riaprire più celermente se l’epidemia di coronavirus lo permetterà. E l’ok alle scuole aperte fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in zona arancione.
Il vertice che deciderà per Pasqua
Un vertice che arriva con l’esecutivo impegnato a mettere a punto il decreto legge con le misure che saranno in vigore dopo Pasqua: un provvedimento che dovrebbe essere pronto a metà settimana e potrebbe prevedere una sorta di verifica a metà aprile per valutare la possibilità di riaprire, se la situazione epidemiologica lo consentirà, alcune attività prima di maggio, a partire da bar e ristoranti a pranzo.
L’incontro tra Draghi, i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e le Regioni servirà dunque a ribadire le priorità indicate dal piano nazionale e a mettere a punto la mosse per i prossimi giorni, seguendo la strategia del doppio binario indicata da Figliuolo: hub e punti vaccinali nelle città, postazioni mobili per raggiungere in maniera capillare i paesi e le zone più isolate.
Con l’arrivo di oltre un milione di dosi di Pfizer, oltre 500mila di Moderna e 1,3 milioni di Astrazeneca, i territori avranno quei vaccini che chiedono da settimane per poter far decollare la campagna. Ma proprio per questo non si può sbagliare e dunque, è il messaggio del governo, lo Stato è pronto ad intervenire con militari e volontari in caso di difficoltà.
La situazione del governo
Ma il problema è sempre quello della spaccatura all’interno del governo. Dove la Lega non è per niente convinta del decreto chiusure e ha chiesto rassicurazioni. Che a quanto pare nel governo c’è chi ha voluto fornire, visto che si partirà da un presupposto nuovo: se la curva dei contagi lo consentirà allora lo stop alla zona gialla potrebbe decadere già da metà aprile.
L’obiettivo di Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti è quello di consentire le riaperture già da dopo Pasqua. Ovvero dal 7 aprile, la data in cui entreranno in vigore le nuove norme. Ma nell’esecutivo c’è scetticismo sul punto. Perché togliere le restrizioni subito dopo le festività potrebbe assomigliare a un incitamento a pensare che l’emergenza stia scemando. Per questo il nuovo decreto Draghi dovrebbe contenere solo alcune norme, ovvero:
- confermare il congelamento della zona gialla fino alla scadenza del decreto (ovvero la fine di aprile);
- colorare tutta l’Italia di rosso e arancione, quindi con bar e ristoranti chiusi, e il divieto di spostamento tra regioni;
- consentire il rientro in classe agli studenti fino alla prima media in zona rossa e fino alla terza media in zona arancione con il 50% di Didattica a Distanza nelle scuole superiori.
Ma… ricordiamoci cos’è la Pasqua
Ogni anno, dopo un’attesa nervosa e silenziosa, la vita riesplode in tutta la sua forza.
La vita, quella vera, non può essere uccisa, eppure hanno tentato di farlo. Del resto, ogni giorno c’è chi uccide la speranza; chi calpesta la dignità delle persone;
chi si diverte a fare cattiverie; chi gioca con la vita degli altri solo perché ha una posizione di potere; chi calpesta la libertà;
chi tradisce la fiducia, chi vuole scatenare la terza guerra mondiale…
nulla e nessuno però può uccidere del tutto e per sempre, perché Dio ha resuscitato suo Figlio, nostra speranza, per sempre! Buona Pasqua a tutti voi!
Photo: UnSplash
Fonti: ANSA, Today, SimoneVenturini