/

Reazioni avverse al vaccino anti Covid19: Pfizer supera AstraZeneca per numero di segnalazioni

2 mins read
Reazioni avverse vaccini

di Giacomo Torresi –

Vaccini e reazioni avverse, a fornire un importante aggiornamento è il terzo rapporto di farmacovigilanza sui vaccini anti Covid19 dell’AIFA.

Su 9 milioni di dosi inoculate, sono state segnalate circa 46 mila reazioni: di queste solo il 7,1% è risultata di grave entità. Nella classifica dei vaccini Pfizer/BioNTech supera AstraZeneca per eventi segnalati.

Il rapporto tiene in considerazione il periodo 27 dicembre 2020 – 26 marzo 2021.

I numeri delle reazioni avverse

Si legge nel rapporto dell’AIFA:

Sono state 46.237 le segnalazioni di reazioni avverse, su un totale di 9.068.349 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 510 ogni 100 mila dosi), registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo 2021 per i tre vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso.

Gli eventi segnalati insorgono in prevalenza lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (87% dei casi). Per tutti i vaccini gli eventi avversi più segnalati sono febbre, cefalea, dolori muscolari o articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea, in linea con le informazioni note sui vaccini finora utilizzati in Italia.

Reazioni gravi segnalate

Delle 46.237 reazioni avverse “il 92,7% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari”.

Le segnalazioni gravi corrispondono “al 7,1% del totale, con un tasso di 36 eventi gravi ogni 100 mila dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione”.

La classifica dei vaccini

La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty, ovvero Pfizer/BioNTech (81%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (68% delle dosi somministrate), con un aumento delle segnalazioni per il vaccino Vaxzevria, già conosciuto come AstraZeneca (17%) a seguito dell’incremento dell’uso di questo vaccino (27% delle dosi somministrate). Le segnalazioni relative al vaccino Moderna rappresentano invece il 2% del totale e sono proporzionali al numero più limitato di dosi somministrate (5%)”.

Decessi e nesso di causalità

Nel periodo che va dal 27 dicembre 2020 al 26 marzo 2021, in Italia sono stati segnalati 100 casi di decesso correlati temporalmente alle vaccinazioni anti Covid19 con uno dei tre vaccini finora disponibili, ovvero quelli di Pfizer, Moderna e AstraZeneca.

Solo per uno di questi casi è stata però al momento provata una correlazione diretta con l’immunizzazione.

In questo arco temporale, sono 76 i decessi segnalati dopo la vaccinazione con Pfizer, 12 con il vaccino Moderna e 12 con quello AstraZeneca.

Il tasso generale di segnalazione per i decessi è pari a 1,1 casi ogni 100mila dosi di vaccino somministrate. In particolare, per il vaccino Pfizer-Comirnaty è pari a 1,1 su 100mila dosi, per Moderna è di 2,8 e per il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca è pari a 0,7.

La distribuzione per tipologia di vaccino, sottolinea l’Aifa, “dipende in parte dal diverso numero di dosi somministrate per i vari vaccini nelle varie fasce d’età”.

Le valutazioni dettagliate dei casi, avverte inoltre l’Agenzia del farmaco

suggeriscono l’assenza di responsabilità del vaccino nella maggior parte di questi, in quanto si tratta spesso di soggetti con patologie intercorrenti o pregresse. Di conseguenza, sia la valutazione della causa di morte che l’attribuzione del nesso di causalità risultano complesse.

Per ora, il 64% delle segnalazioni con esito fatale (pari a 64 sui 100 casi segnalati) è stato valutato e il 36% non ancora. Rispetto al totale delle segnalazioni con esito fatale, il nesso di causalità è risultato non correlabile nel 38% dei casi, indeterminato nel 22% e inclassificabile nel 3%.

Il nesso di causalità “risulta correlabile in 1 sola segnalazione, relativa ad un uomo di 79 anni” con patologie pregresse e vaccinato con un vaccino a mRNA.

Gli eventi tromboembolici

Una specifica parte del report è dedicata agli eventi tromboembolici dopo la somministrazione del vaccino Vaxzevria, ovvero AstraZeneca.

Si sono verificati, entro 2 settimane dalla vaccinazione, spiega l’Aifa, “dei casi molto rari di trombi associati a bassi livelli di piastrine nel sangue”.

Su un totale di 62 casi inseriti nella rete europea Eudravigilance, in Italia sono stati segnalati 7 casi (con 2 decessi) di trombosi dei seni venosi intracranici e 4 casi (con 2 decessi) di trombosi di più vasi sanguigni in sede atipica sui 24 inseriti nello stesso periodo nella rete Ue.

Latest from Salute