Mussolini a Ponza: il potere in esilio al Cometa Off

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Dal 28 ottobre al 2 novembre 2025 il palco del Cometa Off accoglierà “Quanno fernesce ’a guerra (Mussolini a Ponza)”, una produzione WhiteLight diretta da Mariella Pizziconi su testo di Rita Bosso. Un titolo in dialetto napoletano che suona come un’invocazione, ma anche come una ferita aperta: la guerra, quella di ieri e quella che ancora echeggia nel presente.

Lo spettacolo porta in scena un frammento poco raccontato della Storia: l’esilio di Benito Mussolini a Ponza nel luglio del 1943, subito dopo la destituzione da parte del re. La drammaturga Rita Bosso ricompone quel tempo sospeso tra la fine di un regime e l’attesa della liberazione, intrecciando le vite degli abitanti dell’isola, della prostituta che gli porta notizie e del carabiniere di guardia, in un affresco umano che parla di potere e solitudine.

“Rita Bosso è una scrittrice esperta di ‘Confino’. Un anno fa le chiesi di scrivere qualcosa in cui ci fosse anche una donna, magari una storia d’amore con un confinato. Chiaramente sono rimasta stupita quando mi ha sottoposto il testo di Quanno fernesce ’a guerra, perché è molto più di quanto mi aspettassi…”

Mariella Pizziconi

Pizziconi spiega di aver voluto evocare un ruolo femminile forte, affidandolo a Marina Vitolo, attrice napoletana di straordinaria bravura: “Sapendo che a Ponza si parla napoletano, volevo un personaggio autentico, popolare, ma con una potenza drammatica diversa da quella dei ruoli comici che solitamente interpreta.”


Un passato che parla al presente

In un tempo in cui la parola “guerra” è tornata a occupare le prime pagine, questo spettacolo diventa una riflessione necessaria. “Il tempo in cui stiamo vivendo – spiega Pizziconi – è tristemente evocativo del momento storico rappresentato nella commedia: guerra, fame, dolore, arroganza politica. Nel ’43 a Roma c’era appena stato il bombardamento di San Lorenzo, la gente era furiosa per i tanti morti e le distruzioni. Questo spettacolo vuole aprire uno squarcio d’attenzione e ricordare che la guerra, che ora subiscono gli altri, l’abbiamo avuta anche noi. E che non ci vuole nulla perché la storia si ripeta: bisogna vigilare, sempre.”

Locandina Quanno fernesce a guerra 1

L’intenzione non è solo storica, ma etica, perché “anche uno spettacolo può risvegliare le coscienze. In questa frase c’è la chiave del lavoro di Mariella Pizziconi, da sempre impegnata in un teatro civile, capace di toccare corde profonde. “Per il mio percorso artistico – aggiunge – ho alzato ancora di più l’asticella: attori di ottimo livello, di rara umanità, un teatro prestigioso come il Cometa Off, e arredi di qualità. È un passo in avanti anche per chi, come noi, opera spesso negli spazi ‘off’, lontani dalle grandi produzioni ma ricchi di libertà creativa.”


La scena, gli attori, la vita

Il palcoscenico di Quanno fernesce ’a guerra diventa un microcosmo di umanità. “Una cosa è certa – racconta la regista –: volevo assolutamente lavorare con Mauro Toscanelli, Carla Carfagna e Titti Cerrone, tre meravigliosi attori con cui non avevo mai collaborato. Poi volevo rivedere Marina Vitolo in un ruolo drammatico, come fu per Filume’, e lei ha accolto con entusiasmo la mia proposta.”

Nel cast anche Fabio Fantozzi, che interpreta Mussolini: “Lo avevo già visto recitare ma, nel ruolo del Duce, ha davvero superato se stesso, ve ne accorgerete.” A completare la compagnia Fabrizio Nalli, “una sfida vinta” per Pizziconi, e Flavio Nalli, con la cantattrice Simona Ciammaruconi e la fisarmonica di Alessandro Severa, che aggiunge un tono malinconico e popolare alla narrazione.

La scenografia è semplice e simbolica: “Ho diviso il palcoscenico in tre parti – spiega la regista –: a destra la casa di Mussolini, a sinistra quella della meretrice, e al centro il vicolo che, sul fondo, porta all’edicola della Madonna.” Un impianto essenziale che restituisce il senso di un’Italia spezzata.


Il teatro come atto di memoria

La forza di Quanno fernesce ’a guerra non sta solo nella ricostruzione storica, ma nella sua attualità. È uno spettacolo che interroga lo spettatore: cosa abbiamo imparato dal nostro passato? Cosa siamo disposti a ricordare?
Nel silenzio di Ponza, Mussolini non è più il dittatore onnipotente, ma un uomo spogliato del potere, costretto a guardarsi dentro. Intorno a lui, le vite dei “minori” – prostitute, soldati, popolani – diventano la vera misura della Storia.

In tempi di propaganda e manipolazione, il teatro torna a essere coscienza collettiva, perché come scriveva Primo Levi, “ogni tempo ha il suo fascismo”. E forse, come suggerisce Mariella Pizziconi, il compito dell’arte è proprio quello di impedirgli di tornare, raccontando, ancora e ancora, ciò che accadde.


Quanno fernesce ‘a guerra (Mussolini a Ponza)

Dal 28 ottobre al 2 novembre 2025

Cometa Off, via Luca della Robbia 47, Roma

Prenotazioni e biglietti: https://www.cometaoff.it/

Giornalista del Quotidiano La Voce e Direttrice de Il Circolo del Golf, è collaboratrice di InsideMagazine dal 2020

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Laureata in Lettere con la specializzazione in Editoria e Giornalismo presso l'Università degli Studi Roma Tre, e diplomata anche presso la Scuola di Scrittura Omero, Virginia Rifilato è una giornalista di grande talento e esperienza, con una solida carriera nel campo del giornalismo e delle collaborazioni con importanti media nazionali come La Repubblica, come editor nell'industria cinematografica e televisiva per importanti canali satellitari e terrestri come Sky e Tim Vision, e collaboratrice di alcune emittenti radiofoniche di spicco, tra cui Radio 3 e Dimensione Suono Roma.

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All'interno del magazine InsideMagazine, Virginia ha il compito di curare le interviste di punta, offrendo ai lettori un'esperienza avvincente e coinvolgente. La sua passione per la scrittura e la sua capacità di raccontare storie affascinanti, oltre alla sua abilità nel creare domande incisive e nel catturare l'essenza delle personalità intervistate, la rende una risorsa di grande valore per la redazione.

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