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Intervista al visionario artista del gioiello Mauro Carrazza

Il fondatore del marchio Ferrum Jewels si racconta

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di Virginia Rifilato

Lavorare il ferro per creare opere straordinarie e originalissimi gioielli unici al mondo. Forgiando il duttile e brillante metallo, inventando oggetti che mai nessuno ha realizzato prima di lui, Mauro Carrazza ha sviluppato la sua attività e fondato il marchio Ferrum Jewels, imponendosi all’attenzione del pubblico italiano e internazionale.

Mauro Carrazza

Le sue creazioni sono delle vere e proprie opere d’arte, indossate da donne dello spettacolo e celebrities (anelli, orecchini e bracciali), ma anche oggetti capaci di preservare preziose essenze. Ebbene sì, perché dal fertile incontro con la creatrice di profumi Stefania Squeglia (fondatrice del brand Mendittorosa Profumi) è nata l’idea di creare dei tappi in ferro, pezzi unici al mondo, che possano racchiudere le boccette contenenti i rari profumi realizzati da Mendittorosa. L’attività di Mauro Carrazza ha inizio in una piccola cittadina del viterbese, Capranica, dalla quale ha sempre tratto nutrimento artistico e vitale. La località è tutt’oggi sede del suo laboratorio artigiano nonché della dimora d’epoca di sua proprietà, la suggestiva Via Romana Antica Dimora.

Mauro, partiamo dal principio. Come sei diventato un innovativo artista del gioiello?

“Tutto ha avuto inizio nel laboratorio dove oggi ho l’attività, un negozio aperto da mio padre nel lontano 1958 all’interno di un vecchio magazzino-granaio distribuito su tre piani. In origine era una sorta di emporio che vendeva materiali prevalentemente agricoli: dagli attrezzi, ai sementi, agli alimenti per animali, ai fertilizzanti e bombole di gas.”

E poi, cosa è successo?

“Nel corso degli anni ha subìto un grande cambiamento, diventando un fornitissimo negozio di ferramenta e utensileria, un vero punto di riferimento per le aziende locali e il territorio circostante.”

Sei cresciuto in quell’ambiente quindi. Potremmo definirti un vero e proprio figlio d’arte…

“Effettivamente sì. Mia madre aiutava mio padre quando io ero ancora nella carrozzina, circondato da martelli, pinze, badili, insomma dal ferro! Ho tantissimi ricordi della mia infanzia, gli odori del ferro, quelli delle vernici, il ricordo di alcuni clienti e di personaggi che trascorrevano il tempo lì dentro a raccontare storie di vita passata. Era una sorta di dopolavoro, e dai loro racconti ho appreso molti insegnamenti. Con il trascorrere degli anni quel mondo è diventato per me come un libro aperto, ho assimilato ogni cosa che lo riguardasse. Lavorando quotidianamente al fianco di mio padre ho appreso i segreti del commercio, le dinamiche che lo regolano, ma soprattutto ho appreso il modo in cui ci si deve rapportare con il cliente, ho acquisito un grande rispetto per le persone, e i clienti. Un valore fondamentale…”

Sei anche il proprietario di un’antica dimora, una residenza originale che accoglie clienti e viaggiatori, promettendo un’esperienza unica…

Via Romana Antica Dimora è un ambiente magico nel quale il tempo si ferma, vuoi per l’ambiente, vuoi per la pace e il silenzio che ti avvolgono. La particolarità di questa dimora è la sua capacità di farti vivere un’esperienza fiabesca, portandoti indietro nel tempo per vivere in un luogo esistito 60, 70, 80 anni fa. Nello stesso tempo diamo la possibilità agli ospiti di gustare degli ottimi piatti della nostra tradizione contadina. In questi due ultimi anni purtroppo, come tutte le attività, ha sofferto a causa della pandemia, ma sono fiducioso che presto possa ritornare tutto come prima.”

E come è avvenuto l’incontro con Stefania Squeglia, una circostanza che, potremmo dire, ti ha cambiato la vita?

“Beh, è stato del tutto casuale! Lei viveva a Parigi, voleva tornare a vivere in Italia, nei dintorni di Roma. E così, cercando delle case in campagna, si imbatté nel sito di Via Romana e mi contattò per avere delle informazioni. 

Prenotò un soggiorno con il suo compagno e ci conoscemmo. Appassionata di tarocchi, e senza sapere ancora nulla della mia persona, aveva portato in dono uno dei suoi “odori d’anima” dal nome Le Mat, che nei tarocchi simboleggia il viaggiatore, il sognatore.

Vedendo alcune delle mie creazioni, mi disse che avrebbe voluto assolutamente che il prossimo profumo da lei creato, Rituale, avesse un tappo creato da me. Le risposi che non avevo mai fatto un tappo, ma lei mi disse: “La bottiglia e la scatola saranno proprio come questi di Le Mat, inventati qualcosa!”. E ora quei tappi, in tre colorazioni diverse che distinguono Archetipo, Lacura e Rituale, vengono venduti in tutto il mondo. Inizialmente la loro realizzazione, in quanto creati interamente a mano, è stata complessa, ma adesso è abbastanza più veloce e la particolarità è che non ce ne sarà mai uno uguale a un altro. Sono pezzi unici.”

Da dove ha inizio la creazione di un tuo gioiello, da un disegno, da un’idea…?

“I miei gioielli non sono disegnati né progettati, nascono dall’istinto, dalla fantasia del momento. Prendo un pezzo di ferro, un bottone o altri oggetti e con quegli “ingredienti” creo al momento il gioiello.

Gli anelli sono le cose che stuzzicano maggiormente la mia fantasia: piu sono difficili e più mi piace realizzarli. In alcuni casi creo il gioiello con la cliente stessa, anche a distanza, sulla base dei suoi desideri; è una cosa divertente che coinvolge indirettamente la persona che dovrà poi indossarlo. A volte creo degli anelli con i bottoni della cliente che appartenevano a persone care. Diventa così un modo di indossare un ricordo.”

Molte donne dello spettacolo, oggi, indossano i tuoi gioielli, ma anche uomini. Puoi farci qualche nome?

“Alba Parietti è una mia grande fan, ha indossato i miei gioielli anche sul red carpet della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia nel 2020. Insieme a lei posso citare Sabrina Scampini, Rosanna Cancellieri, Stefania Cavallaro, Nina delle Jene, e Alessandro Borghese.

Quali sono i tuoi prossimi progetti, hai qualche collaborazione in cantiere?

“Recentemente è nata la collaborazione con due amiche wedding planner: una linea di wedding jewels per adornare la tavola dei matrimoni. Durante il mese di marzo, inoltre, verrà girato a Roma un cortometraggio dove saranno presenti i gioielli di Ferrum Jewels, ma è un’anteprima assoluta e non posso rivelare altro al momento!”

Giornalista del Quotidiano La Voce e Direttrice de Il Circolo del Golf, è collaboratrice di InsideMagazine dal 2020

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Laureata in Lettere con la specializzazione in Editoria e Giornalismo presso l'Università degli Studi Roma Tre, e diplomata anche presso la Scuola di Scrittura Omero, Virginia Rifilato è una giornalista di grande talento e esperienza, con una solida carriera nel campo del giornalismo e delle collaborazioni con importanti media nazionali come La Repubblica, come editor nell'industria cinematografica e televisiva per importanti canali satellitari e terrestri come Sky e Tim Vision, e collaboratrice di alcune emittenti radiofoniche di spicco, tra cui Radio 3 e Dimensione Suono Roma.

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All'interno del magazine InsideMagazine, Virginia ha il compito di curare le interviste di punta, offrendo ai lettori un'esperienza avvincente e coinvolgente. La sua passione per la scrittura e la sua capacità di raccontare storie affascinanti, oltre alla sua abilità nel creare domande incisive e nel catturare l'essenza delle personalità intervistate, la rende una risorsa di grande valore per la redazione.

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