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La “Legge della Concentrazione” di Paul Fasciano, per sfruttare il tuo potenziale

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“Ogni giorno è il giorno migliore per cambiare”

Tempo fa coniavo la “Legge della Concentrazione”, la quale recita: la quantità di Lavoro/Energia concentrata su un punto sviluppa Potenziale. Raggiunto un “livello critico” il Potenziale si trasforma in Potenza.   

Ciao, sono Paul Fasciano, e nell’editoriale di oggi voglio parlarti di potenziale, qualcosa che ha la possibilità di realizzarsi se si mette impegno in una direzione specifica. La sua capacità di trasformare l’intenzione in realtà dipende da moltissimi fattori ovviamente. Vediamo quali.

Trasformare l’intenzione in realtà

Intanto partiamo da questa considerazione introduttiva: il nostro potenziale può esprimersi nelle diverse sfere della vita, per trasformarla proprio nella vita che vogliamo, solo se saremo in grado di creare un insieme coerente e ben ottimizzato di capacità, attitudini e azioni. Ma prima di queste, visto che le azioni derivano dal modo che abbiamo di pensare, sarà necessario perfezionare ciò che ci diciamo interiormente. La sintesi di pensiero e azione manifesta nel nostro presente il potenziale trasformandolo in qualcosa di diverso: la potenza.

La potenza è, dunque, la manifestazione nel qui e ora di un potenziale da noi precedentemente coltivato e indirizzato in precise direzioni. Quello che dovremo fare allora è scoprire nel dettaglio come coltivare il potenziale per determinare il livello della nostra potenza. 

Questo percorso è certamente complesso, almeno lo è a prima vista, e la sua difficoltà deriva da molti fattori, ad esempio dalle esperienze personali che ognuno di noi compie, costantemente, e che alimentano un confronto tra chi siamo, cosa pensiamo e facciamo e la risposta del nostro ambiente. Da questo confronto non traiamo sempre un messaggio positivo, né piacevole. Spesso il nostro mondo è difficile e complesso da vivere. Ed è per questo che il nostro scopo dovrà proprio essere quello di trarre da questo confronto una risposta – feedback – utile ai nostri scopi. 

Il confronto

Quella del confronto è un’operazione sempre in atto da parte del nostro cervello il quale, come “organo predittivo” è impegnato in ogni momento nella ricerca della soluzione giusta rispetto alle domande che gli poniamo e lo fa prendendo l’insieme delle esperienze e delle conclusioni passate, mettendole a paragone con ciò che si aspetta succederà quando le useremo alla prossima occasione. Il cervello trae i suoi input, poi, dai sensi come anche dalle attività extra-sensoriali che fanno parte dell’area delegata alle intuizioni e agli aspetti più sottili del nostro sentire. Insieme questi tre momenti, sentire, confrontare e prevedere, sono i livelli che compongono il software che ci programma in ogni istante.

Per sfruttare il proprio potenziale è necessario dominare questo software per programmarlo in modo strategico, cioè in modo che permetta di intendere, intuire, pensare, agire in modo da portare a termine sfide e sentirsi realizzati nella vita, sia professionalmente che personalmente.

Trovare il modo di esprimere il meglio di noi stessi ci rende più motivati nella vita, nelle cose che facciamo, con noi stessi e con gli altri. Questo si traduce in livelli di performance via via più elevati ed è per questo che le persone orientate al miglioramento continuo conducono periodicamente analisi del proprio potenziale, si interrogano, si mettono alla prova e si impongono obiettivi. Il contesto della sfida, per questi individui, diventa il campo da gioco quotidiano ottimale perché è quel tipo di territorio che sanno potrà fornire loro gli strumenti per manifestare la loro potenza.  In poche parole, quotidianamente siamo semplicemente chiamati a scovare la soluzione giusta, nel contesto appropriato per sfruttare al meglio i talenti che abbiamo.

Ognuno di noi custodisce particolari attitudini, ma sono poche le persone che sono davvero disposte a mettersi davanti allo specchio, riconoscerle e valorizzarle.

Se conosci il tuo potenziale e sai comunicarlo bene a te stesso e all’esterno, esprimi potenza e sarà quindi più facile per te ottenere ciò che vuoi e le cose a cui aspiri.

La via per l’espressione di questo potenziale è un processo, richiede metodologia e la volontà di migliorarsi attraverso attività mirate a rendere visibile ciò che fino a questo momento era rimasto invisibile. Si tratta di una vera e propria scienza che ricava da esperimenti e ricerche svolte nelle ultime decadi nei vari campi del sapere umano, utili insegnamenti su cosa sappiamo oggi essere possibile per aumentare le nostre capacità, migliorarci ed esprimerci al meglio.

Il cambiamento

Non bisogna temere il cambiamento ma vederlo come la possibilità di raggiungere una maggior soddisfazione personale.

Pensieri limitanti come “sono fatto così, non ci posso fare niente” o “ho sempre fatto così, e questo mi basta”, sono proprio quel tipo di pensieri che limitano il nostro potenziale. Sottintendono la convinzione limitante: “non sono in grado di fare altro”. Questo tipo di pensieri devono essere sostituiti da pensieri funzionali come “in base a tutto ciò che so, a tutto quello che potrei sapere tra poco, sono in grado di fare meglio”. Questi pensieri ci aiutano a definire obiettivi sfidanti, concreti e trasformare le intenzioni in vere e proprie azioni che trasformano il potenziale in realtà. In potenza.

Come avviene nello sport, quando l’atleta vuole fare un salto di qualità, è necessario intraprendere un percorso mirato a ottimizzare le proprie potenzialità: coach e atleta definiscono insieme un programma di attività per lavorare contemporaneamente sulle aree di miglioramento e sul potenziamento dei punti di forza. Così l’atleta cresce, ottenendo un salto di qualità tra il prima e il dopo. E questo è tutto ciò su cui si deve concentrare. Può non arrivare a diventare un campione ai massimi livelli, ma sicuramente può migliorare e sfruttare questo viaggio per esprimere al meglio il suo potenziale. Questo, tra l’altro, vale per ogni area della nostra vita e ne costituisce il vero segreto, il quale non sta nelle mete, ma nei percorsi e nelle scoperte che avvengono durante il cammino.

In questo viaggio, ogni passo è importante. Ogni passo è il “primo passo” e solo vivendolo come tale ogni metro in più porterà alla meta. Sto parlando della meta più bella di tutte: la manifestazione di noi stessi nella piena potenza di chi siamo.


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