Le Hawaii paradiso per lo smart-working, impossibile farlo anche in Italia

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Le Hawaii offrono a chiunque lavori in smart-working la possibilità di farlo dalle loro isole. Oltre al viaggio gratuito alle Hawaii, i partecipanti riceveranno soggiorni in hotel notevolmente scontati, spazi di co-working e regolari opportunità di costruzione della comunità. L’unica condizione è di non trascorrere, una volta lì, il tempo da turisti (cosa che non si può fare) ma da lavoratori in smart-working.

Lo Stato ha lanciato il programma di residenza temporanea, noto come “Movers and Shakas”, in collaborazione con scuole e imprese. Al momento attuale le candidature sono aperto solo agli americani, ma presto si potrà estendere la possibilità che tutto colo che hanno un visto di lavoro in Usa. Stessa cosa sta capitando in Florida dove sono tantissime le iniziative a favore di chi voglia trasferirsi nello “Stato del Sole” specialmente da coloro che risiedono nelle città fredde del nord della east coast.

In Italia come al solito siamo fermi. Le metropoli come Roma e Milano si svuotano, tra smart-worker che l’unica cosa che consumano è la connessione internet della propria abitazione, limitando gli spostamenti (giusto) ed i flussi economici che, di fatto, fanno girare i consumi, specialmente nel settore della piccola ristorazione.

Ma da noi non esiste una visione. Le Hawaii sono un miraggio anche solo dal punto di vista concettuale. Una Sardegna o una Sicilia o altre regioni del sud d’Italia, solo per fare un esempio, oltre al sole in molti mesi dell’anno, hanno dei governatori che pensano solamente a litigare con il governo centrale senza tirar fuori un idea.

Ne basterebbe una simile a quella concepita alle Hawaii per rigenerare l’economia regionale di alcune regioni della nostra penisola che vivono di turismo per 4 mesi a stagione. “Incentivi ad emigrare” in queste terre meravigliose in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo da molti mesi non sarà di certo una soluzione a tutti i problemi, ma sicuramente potrebbe essere un primo passo verso la realizzazione di un idea virtuosa che male sicuramente non può fare.

Romano, giornalista e scrittore. Esperto nel settore della comunicazione e delle relazioni pubbliche, studioso di tutte le novità tecnologiche con una forte inclinazione per i numeri, il marketing e i digital media.

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