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Mik Cosentino, Gabbo e X-Planet verso il web 3.0 tra community e NFT

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Il progetto, creato da Gabbo e Mik Cosentino, unendo il mondo della formazione a quello degli NFT, punta a ridisegnare il concetto di e-learning, generando un vantaggio competitivo e una nuova esperienza di apprendimento.

Web 3.0 e NFT nel vocabolario

Entrati a far parte del vocabolario comune dal 2020 in poi, concetti come web 3.0 e NFT sembrano destinati a cambiare per sempre il nostro modo di concepire la Rete.

Entrambi accomunati dalla decentralizzazione come caratteristica principale e dalla blockchain come tecnologia di base, secondo gli esperti potrebbero presto mandare in pensione la classica concezione del web, fondato sull’interazione tra sito e utente.

Il vecchio web 2.0, legato ai social media, dove coloro che influenzano i processi decisionali delle persone sono in grado di vendere qualsiasi cosa ma sempre secondo un modello tradizionale, è in via d’estinzione. Lo dimostrano gli sviluppi di tecnologie in grado di rispondere ai principali parametri richiesti dal cosiddetto web3: verificabilità, assenza di intermediari, valute digitali”.

E’ arrivato il momento di entrare in un club esclusivo

A spiegarlo Gabbo e Mik Cosentino, imprenditori digitali e cofondatori dei progetti InfomarketingX e Birdez Gang cha hanno dato vita al club esclusivo X-Planet, la prima scuola di infobusiness “token gate”, ovvero accessibile solo tramite NFT.

Pensato per creare un vero e proprio ecosistema nel mondo della formazione capitalizzata, l’obiettivo del progetto è creare una experience inedita nel mondo dell’apprendimento online.

A livello di formazione – proseguono i fratelli Cosentino – la transizione verso il web 3.0 sarà una rivoluzione destinata a cambiare i connotati di molti settori, a partire proprio da quelli legati al mondo di internet. Con X-Planet uniremo il meglio dei due mondi, quello della formazione e degli NFT, per generare un vantaggio competitivo.

Ogni euro speso in formazione, infatti, potrà essere capitalizzato all’interno di un NFT numerato, e con una Supply limitata, che garantisce il potere di detenere il posto di accesso all’interno della community.

Due parole due su X-Planet

X-Planet nasce come evoluzione di InfomarketingX, attraverso il quale abbiamo insegnato a migliaia di persone come digitalizzare il proprio business e trasferire online passioni e competenze, rendendo il tutto scalabile grazie a una strategia.

Continueremo quindi a far evolvere le persone attraverso l’apprendimento di nuove skills di marketing e vendita, ma in un modo del tutto nuovo”.

L’idea di X-Planet è fare sì che, parallelamente alla fruizione del percorso d’apprendimento, che, se correttamente applicato, garantisce di raggiungere risultati concreti, il ticket di ingresso possa trasformarsi in un asset digitale unico e rivendibile.

I Non Fungible Token, appoggiati sulla Blockchain e che certificano la proprietà unica di un bene o di un servizio, possono essere suddivisi in due tipologie. La prima riguarda i progetti promossi da influencer, che seguono il classico pump and dump scheme, con nessuna utilità o ragione per essere detenuti, e i cui NFT vengono gonfiati e sgonfiati ad hoc.

Nella seconda categoria – precisano gli esperti – troviamo invece progetti in cui le utilities sono messe al primo posto, il possessore continua a riceverne tutti i benefici e acquistano valore nel tempo.

Si tratta generalmente di progetti in cui gli holder non sono disposti a vendere i propri NFT, nemmeno di fronte a offerte molto importanti.

Questo perché le utilità che si ottengono all’interno della community valgono più del valore di mercato del non fungible token stesso, e portano a un ritorno dell’investimento senza bisogno di vendere l’NFT.

La scommessa di X-Planet è proprio l’introduzione di questo approccio innovativo, dove il Non Fungible Token diventa un pass di accesso univoco e con diverse utilità disponibili fin dal primo giorno.

La cessione dell’NFT di accesso a X-Planet, inoltre, potrà essere rivenduto dal possessore a un prezzo deciso da lui stesso”.

Per maggiori informazioni sul progetto X-Planet vai QUI


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