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Recovery Fund. Pronte le misure per rilanciare l’occupazione femminile

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di Ileana Barone –

In arrivo con il Recovery Fund 4,2 miliardi di fondi destinati dal governo alla voce “parità di genere”. Nell’ultima bozza di documento del Governo sull’uso dei fondi UE, si prevede l’erogazione e l’individuazione di un pacchetto di misure per rilanciare l’occupazione femminile.

I dati sono impietosi. Il tasso di occupazione femminile, nel 2019, è ancora molto basso – 50,1% e inferiore di ben 17,9 punti percentuali di quello maschile. Questo fa sì che l’Italia sia il fanalino di coda dei paesi appartenenti all’Unione Europea.  

Per diminuire il divario il governo ha individuato alcune misure da realizzare subito. La prima riguarda il potenziamento dell’offerta dei nidi d’infanzia e dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, anche attraverso la costruzione di strutture ecocompatibili e con efficientamento energetico, sostenibili e durature nel tempo. Progetti in linea con gli obiettivi di transizione verde UE, che potrebbero incoraggiare lo sviluppo delle competenze e sensibilità dei più piccoli al rispetto del clima e alla transizione verde. Scopo ultimo è quello di conciliare al meglio vita e lavoro.

Altro discorso importante riguarda l’istituzione di un fondo per sostenere la nascita di imprese femminili, di micro e piccole dimensioni, anche senza un capitale proprio, per dare slancio all’economia del Paese, sfruttando quei settori, come il commercio e il turismo, in cui la presenza femminile è più forte e che sono stati maggiormente penalizzai dall’epidemia da Covid19.

Altra strategia per sostenere l’occupazione femminile prevede un intervento di riforma che diffonda la cultura digitale nella popolazione femminile per favorirne l’inclusione qualificata nel mondo del lavoro.  Progetto che si compirà attraverso delle linee di attività quali: l’erogazione di buoni per l’acquisto di abbonamenti per connessione internet veloce e di pc / tablet; l’accompagnamento all’utilizzo di internet e del pc / tablet tramite un servizio di facilitazione creato apposta e da fornire tramite Whatsapp / telefono e la partecipazione a specifici corsi di formazione online e in presenza.

E ancora, il Governo pensa all’istituzione di un “Sistema nazionale di Certificazione sulla parità di genere”, che si basi sulla definizione di norme per l’attestazione della parità di genere e dei relativi incentivi per le imprese che concludono il processo di certificazione con esito positivo, in modo da definire un modello nazionale che permetta di misurare il target di miglioramento.

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