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Design thinking: dal brainstorming al test di un’idea imprenditoriale

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Hai un’idea per il tuo prossimo grande progetto? Potresti pensare che la tua idea sia perfetta così com’è, ma potrebbe rivelarsi saggio, se non doveroso, testarla prima di lanciarla, per evitare di spendere tempo e denaro e scoprire solo poi che la tua idea non ha mercato.

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Testare un’idea

Testare un’idea di business è sempre importante per garantirsi che il suo potenziale possa mutare in un reale successo. Le aziende spesso saltano o improvvisano questo passaggio perché hanno fretta di lanciare il loro prodotto o perché si convincono che tutto sommato hanno esperienza a sufficienza e “sanno quello che fanno”. Così, più spesso di quanto sia lecito, evitano di impostare un piano aziendale o un modello di business basato su test attendibili e analisi di mercato. Criticità che possono compromettere il buon esito di un’idea imprenditoriale si annidano ovunque, dall’impostazione nella comunicazione, negli obiettivi, nel target (esattamente chi è il tuo pubblico di destinazione?), alla mancanza di una precisa vision, di una mission, e di un piano d’azione. Senza queste informazioni, il tuo viaggio nel largo mare delle possibilità e delle evenienze potrebbe non trovare alcun porto. La tua idea, allora, anche se è eccezionale, potrebbe non portarti da nessuna parte.

Dunque, testare la tua idea di business è un passaggio preliminare necessario per identificare il tuo mercato di riferimento e perfezionarla. Ma come testare il tuo progetto?

Consigli utili

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I consigli che seguono nascono dalla teoria e dalla pratica del design thinking aziendale.

Per implementare questa strategia nella tua attività, assicurati di seguire le cinque fasi del pensiero progettuale: empatia (ricerca / comprensione dei bisogni dei clienti), definizione (indica i problemi e le esigenze dei tuoi clienti), idea (brainstorming sulle soluzioni ai tuoi e ai loro problemi), prototipo (crea un modello beta funzionante) e, soprattutto, testalo. Vediamoli per punti.

1# Adoperati in alcune sessioni di brainstorming col tuo team, per sviluppare le migliori idee creative alternative, quindi una Vision, una Mission e gli obiettivi connessi. La Vision è una proiezione al futuro dello scenario immaginato. E’ la descrizione, in poche parole, del tuo sogno. La Mission rappresenta la dichiarazione di intenti, ovvero descrive in che modo devono essere realizzati gli obiettivi. Durante la fase di brainstorming potreste insieme scoprire che ci sono aspetti e possibilità ancora non considerati.

Dopo aver creato il disegno del progetto, lascia che passi qualche giorno (anche qualche settimana) mettendolo da parte. Dopo l’attesa rileggi e fai rileggere tutto il piano e scopri se esistono aspetti che non sono convincenti e quali, invece, sono i reali punti di forza. Quando distogli il focus da qualcosa, hai modo di rilassare la mente e aprirla a nuove alternative. Vai avanti solo se hai la bruciante sensazione che il mondo abbia davvero bisogno della tua idea.

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2# Costruisci un beta test. Una versione momentanea che sommi le caratteristiche principali del progetto, e mettilo sotto torchio, under pressure, mostrandolo ad un gruppo eterogeneo di persone dalle quali poter ottenere un feedback onesto e autentico.

Eric Ries, autore di The Lean Startup, sostiene che testare una prima versione beta del prodotto sia fondamentale nel processo di sviluppo iniziale, per permettere di poter apportare eventuali ritocchi in risposta ai feedback ottenuti dal pubblico campione: una selezione composta da un gruppo di critici rappresentativi dei potenziali clienti target.

Questo significa che dovrai comporre un gruppo minimamente rappresentativo di elementi. Fai conto che con meno di 20 persone difficilmente potrai ottenere dati attendibili. Il numero ideale? 50 persone. Questi saranno i tuoi potenziali clienti. A questo punto, cerca di mettere sotto torchio il tuo prototipo, chiedendo al gruppo di confronto di rilevarne i problemi e non solo i vantaggi e gli aspetti positivi. Devi scoprire se questi problemi evidenziati in fase beta siano tali per la maggior parte di loro, e se quindi lo saranno per il tuo mercato di riferimento, o solo per alcuni elementi. Costruirai in questo modo una tabella di numeri e statistiche. L’unico modo per riuscirci, ovviamente, è selezionare attentamente i tuoi 50 potenziali clienti.

Identifica le persone anche tra quelle che potrebbero più facilmente essere scettiche e critiche. Se il tuo target è nella fascia d’età 18-45, prova a inserire nel gruppo persone over 50, o qualche giovanissimo. Potresti cercare di inserirvi anche clienti adirati da incontri precedenti, o gli immancabili amici scegliendoli tra quelli che sai bene adotteranno la prospettiva del bicchiere mezzo vuoto.

Una fase di survey del genere può dare facilmente conto che, sebbene la tua idea imprenditoriale iniziale e il suo modello costituiscano un buon inizio, potrebbero aver bisogno di modifiche che sarebbe tardi apportare una volta lanciato sul mercato il prodotto finale.

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3# Crea a questo punto, e prima ancora del lancio del prodotto, un sito Web, anch’esso in una versione beta, ma con reali collegamenti ai social media.
Costruire anche il più semplice sito Web con una pagina di destinazione specifica (landing page) per il prodotto e utilizzare i social media come riferimento iniziale di un potenziale interesse, sono ottimi modi per fornire informazioni e monitorare quante persone siano davvero interessate a ciò che stai vendendo. Una volta che si è sparsa la voce sul tuo prodotto o sulla tua attività, il mercato di riferimento avrà bisogno di un posto dove ottenere maggiori informazioni. Sarai in grado, così, di capire se l’idea è buona dal numero di click che otterranno alcuni tuoi post mirati, tra quelli organici e quelli frutto di campagne sponsarizzate.

4# Hai creato un ottimo piano marketing: ora seguilo!
Più spesso di quanto puoi pensare, nonostante costruiscano un ottimo piano a tavolino, nei fatti poi alcune aziende tendono a lasciarlo chiuso nel cassetto per proseguire “a braccio” il percorso di lancio e sviluppo del progetto. Se il piano marketing è costruito bene e nel dettaglio, sommando i dati ottenuti nel beta test, è doveroso farne tesoro e riportare la barca sulla rotta stabilita. Che questa regola sia condivisa da tutto il tuo team, per evitare cambi di rotta di uno o di alcuni elementi che non faranno che compromettere la buona riuscita del progetto.

5# Adotta fin da subito una mentalità di sperimentazione e la “cultura dell’errore”.
Troppe aziende hanno paura di fallire, quindi non si mettono nelle condizioni di farlo. Spesso questo impedisce di perseguire nuove idee o di portare a evidenza alcuni sbagli. Mentre in questa fase qualsiasi errore o fallimento può essere una benedizione se può portare a costruire correttivi e gli anticorpi adatti per affrontare il mercato in futuro.

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Adotta la giusta mentalità

Adottando una mentalità di sperimentazione, sarai quindi più disposto a commettere errori e testare una varietà di idee diverse. Il tuo modello di business sbloccherà più valore a lungo termine, poiché darai a più idee la possibilità di realizzarsi. In questo caso, anche il fallimento è visto come un successo, in quanto consente di capire meglio cosa funziona e cosa no in un mondo dove gli affari sono in continua evoluzione e il bisogno di iniziativa e flessibilità è sempre maggiore. Implementare un pensiero del genere in fase progettuale, aiuta nel design thinking, ovvero coinvolge in processi cognitivi sfidanti il tuo team, in cui gli elementi innovatori potranno ridefinire i problemi e creare soluzioni migliori e più creative. In altre parole, apre la porta a scoperte e invenzioni più rivoluzionarie delle quali il mondo avrà certamente bisogno.

Immagine di Copertina by dashu83

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