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Dario D’Onofrio: vita da influencer

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Fare o essere influencer? Si tratta di una nuova professione che, grazie a un’attività di personal branding, ha guadagnato autorevolezza e una forte reputazione online. Queste persone oggi sono “il nuovo che avanza” all’interno dei social media e rappresentano un medium e un plus per la comunicazione a 360°. Un’evoluzione degli “opinion leader” che dagli anni ’50 si identificavano come quelle figure che avevano un impatto su un grande numero di altre persone. Per sfruttare questa influenza però bisognava avere accesso ai mezzi di comunicazione di massa. Oggi è facile, basta avere un cellulare e una connessione a internet. Ma come si diventa influencer? Persone che raccontano se stesse per far arrivare ai loro follower nuove ispirazioni o, semplicemente, divertirli? Ne parliamo con Dario D’Onofrio, o meglio Nathan.fg.

Ciao Nathan, o preferisci Dario! Già che ci siamo, dimmi: da dove nasce il tuo nome d’arte e cosa fai di bello nella vita?

Dario D’Onofrio

Ciao a tutti voi della redazione e a tutte le persone che stanno leggendo.  Questa è sicuramente la domanda più frequente che mi porgono. Mi chiamo virtualmente Nathan.fg  da quando ero piccolo, quando usavo questo nickname nei videogame e nei vari social. Il nome Nathan proviene dal fumetto Nathan Never che era il mio personaggio preferito della mia adolescenza, mentre FG. è semplicemente l’abbreviazione della mia città di origine, Foggia. All’anagrafe sono Dario D’Onofrio ed ho 39 anni. Classe 1982, sono nato e cresciuto a Foggia fino all’età di 30 anni. Dopodiché mi sono trasferito a Roma alla ricerca di una nuova strada da percorrere. L’occasione è arrivata quando ho iniziato la mia attività di commercio on-line, ovvero di e-commerce.  La mia azienda vende prodotti di tutti i tipi su Marketplace., come su Amazon, eBay Groupon, ecc. Un’attività che mi permette di convivere con la mia splendida Donata. Siamo assieme dal 1999 e da 8 mesi è arrivata finalmente in famiglia anche la piccola Jennifer.

Complimenti Dario. Un bel percorso, che poi ti ha portato ad una nuova tappa, quella che ti vede pubblicare video sui social. Ci racconti di più?

Tutto è cominciato proprio per “colpa” di Donata. Prima del 2020 la mia compagna snobbava quasi del tutto i social media, pensava solo al lavoro ed il mio svago con lei era solo quello di uscire per andare a mangiare fuori o andare al cinema.
Un bel giorno Donata ha scaricato Tik Tok e mi ha fatto vedere qualche video interessante, e a quel punto tutto è cambiato. Mi sono ispirato e solo per giocare un po’ con lei e romanticamente sorprenderla, ho fatto il mio primo video per mostrarglielo. Donata si è divertita e mi ha dato il la per continuare. E così ho iniziato a caricare qualche altro video comico e inaspettatamente, nonostante la mia avanzata età rispetto al giovanissimo pubblico che all’inizio popolava questo social, ho iniziato ad avere un discreto riscontro di follower. Mi sono detto, perché non continuare allora? E così ho fatto.

A quel punto l’obiettivo nelle mie pubblicazioni successive era quello di cercare di creare contenuti quanto più interessanti e strutturati possibile.

Una ricerca del mio stile e dei miei argomenti, un po’ per distinguermi, chiaramente, e un po’ per poter ritrovare me stesso in quella nuova forma di comunicazione.
A tutti gli effetti se mi guardo indietro posso affermare di aver cominciato sui social totalmente a caso, non ho mai né pensato né creduto che sarei arrivato a farne una seconda attività quotidiana.  

Qual e’ il tuo rapporto con i followers? Hai interazioni con loro anche al di fuori del mondo virtuale?

Ad oggi mi ritrovo con tantissimi followers distribuiti su varie piattaforme, tra cui anche YouTube, Pinterest ed Instagram.  Spesso e volentieri intrattengo conversazioni con alcune persone che mi contattano in privato e devo dire che lo faccio molto volentieri in quanto credo che dedicare un minimo del mio tempo a quelle persone che oggi mi hanno portato qui sia più che dovuto.
La cosa bella dei social media è anche questa in fondo, che ti permette di conoscere nuove persone, alcune davvero interessanti, con cui avere rapporti al di fuori del mondo virtuale. Ad oggi sono in amicizia con altri Creators che ho conosciuto nel corso di questi anni e il mio network di contatti sia dentro che fuori dal mondo virtuale si sta espandendo, migliorando la qualità della mia vita e dei miei interessi.

Ti hanno mai chiesto come fare a “sfondare” e a divintare virali online? E tu cosa rispondi? Svelaci qualche “dritta”.

Sicuramente ci sono tante cose da tenere in considerazione quando si tratta di doversi sbattere contro degli algoritmi, ci potrei scrivere un libro e chi lo sa che un giorno non lo faccia sul serio.
Sicuramente una delle cose più importanti è quella di essere sempre se stessi. Non cercare di recitare il ruolo di una persona che non si è, questo è sicuramente il primo ingrediente nella ricetta dell’influencer modello. Il pubblico non è stupido e si accorgerebbe di qualunque contraffazione, cosa che ti farebbe perdere subito di credibilità.

Ed ecco il secondo ingrediente: bisogna sfruttare bene i primissimi secondi dell’inizio del video perché sono quelli che agganciano lo spettatore e lo fanno restare sul tuo contenuto.
Visto che l’attenzione dedicata a un contenuto video, statistiche alla mano, è di pochissimi secondi, per rendere un video virale è necessario che una buona percentuale del video stesso venga visto da più persone possibili, quindi bisogna fare in modo che lo spettatore non perda l’interesse.
Un’altra cosa fondamentale è quella di non copiare altre persone che creano contenuti. Darebbe il sapore del “già visto” e farebbe calare vistosamente l’apprezzamento degli spettatori. Nessuno ama i cloni, soprattutto se mal riusciti. Quindi prendere spunto si,  ma copiare no.

L’attenzione e la credibilità sono beni di lusso sui social media e vanno coltivati come si farebbe con una debole piantina.

Se un’azienda volesse pubblicizzarsi grazie ai canali social, quale secondo te sarebbe il giusto approccio?

I social oggi sono una grandissima opportunità per le aziende. Non lo dico io, lo dicono i numeri e la corsa ai social che tutte le aziende oggi fanno. Chi con maggior successo, chi con meno. Ne vedo tante cercare di pubblicizzarsi e sono davvero poche quelle che ci riescono bene.
Ricordatevi che siete su un social e la gente (come del resto anche altrove) non vuole sorbirsi la vostra pubblicità!
Quindi un’azienda che comprende questo tipo di comunicazione deve concentrarsi non tanto nel parlare di sé, ma nel creare un contenuto che sia interessante o magari divertente o, perché no, entrambe le cose. Allo stesso tempo potrà mostrare ciò che fa, ma in questo caso nella maniera quanto più spontanea possibile.
In poche parole cercare di rendere una pubblicità una non-pubblicità e, se necessario, affidarsi a qualche bravo influencer. Io sono disponibile 😀

Siamo arrivati all’ultima curiosità: quali sono gli obiettivi per il futuro di un influencer?

Siamo una razza strana perché viviamo in modo estemporaneo. Siamo mindfulness, perennemente riversati nel presente. Oltre il qui e ora ci sono i sogni ovviamente. Negli ultimi mesi ho preso sempre più seriamente la mia presenza sui social. Nonostante io abbia già un lavoro, sarebbe sciocco da parte mia non considerare l’idea di trovare un modo per cavalcare quest’onda. Voglio fare quel salto di qualità che mi permetterebbe di lavorare professionalmente in questo campo.

Attualmente sto investendo tempo per la creazione di video più complessi su YouTube. Questa piattaforma, che come molti sanno è di proprietà di Google, può dare molte soddisfazioni economiche se si fanno parecchie Visual.
Infine, sono alla ricerca di una valida agenzia che possa prendersi cura del mio personaggio, che creda in ciò che faccio e possa trovarmi magari anche degli sponsor.

Uno dei video di Nathan Fg

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