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Intervista eclusiva a Paolo Petrocelli: l’innovatore culturale alla Dubai Opera

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L’innovazione culturale rappresenta un pilastro fondamentale nella trasformazione di Dubai in un epicentro globale di arte e dialogo interculturale. Al centro di questa rivoluzione si trova Paolo Petrocelli, Sovrintendente della Dubai Opera, la cui visione e strategie stanno ridefinendo le coordinate della cultura nella metropoli. Questo articolo esplora il percorso di Petrocelli e le sue iniziative per far brillare Dubai sul palcoscenico mondiale, promettendo di arricchire il tessuto culturale della città con una programmazione di eccellenza artistica e innovazione.

Un manager culturale alla guida della Dubai Opera

La carriera di Paolo Petrocelli si distingue per una traiettoria unica, guidata dalla convinzione che cultura, arti ed educazione siano forze motrici essenziali per lo sviluppo e l’innovazione globali. Come Sovrintendente della Dubai Opera, Petrocelli porta una fresca ventata di idee e un approccio visionario che intende posizionare l’istituzione come un faro di eccellenza artistica e di dialogo interculturale. La sua esperienza precedente, che spazia dalla diplomazia culturale con EMMA for Peace al coordinamento di programmi culturali internazionali, lo rende il candidato ideale per pilotare la Dubai Opera verso nuovi orizzonti culturali.

Dubai Opera: Un crocevia di culture e innovazione

Sotto la guida di Petrocelli, la Dubai Opera si sta affermando come una casa della cultura a livello mondiale, un luogo dove la diversità culturale di Dubai viene celebrata attraverso una programmazione artistica di alta qualità. Con eventi che spaziano dall’esibizione dell’Orchestra del Teatro alla Scala alla programmazione dedicata alla musica jazz e alla musica per film, la Dubai Opera dimostra il suo impegno nell’offrire un’esperienza culturale variegata e inclusiva. Petrocelli vede la Dubai Opera non solo come un teatro, ma come una piattaforma dinamica aperta al mondo, pronta a proiettarsi verso il futuro dell’innovazione culturale.

L’Intervista

Paolo Petrocelli condivide momenti significativi e sfide del suo ruolo, sottolineando l’importanza della diplomazia culturale e della visione per un futuro dove la Dubai Opera continua a espandere la sua offerta culturale. La sua esperienza internazionale e la missione di servire la comunità si riflettono nel suo impegno a creare un equilibrio tra gli aspetti economici e culturali della gestione dell’Opera, mirando a un impatto duraturo sulla scena culturale di Dubai e oltre.

Qual è stato il momento più significativo nel tuo ruolo di Sovrintendente della Dubai Opera fino ad ora?

Un momento particolarmente emozionante nella mia esperienza di Sovrintendente della Dubai Opera, è stato il lancio della prima stagione da me curata in questo teatro. Il progetto artistico che abbiamo presentato, ha segnato un punto di svolta sostanziale per l’intera organizzazione. L’obiettivo centrale dell’attuale stagione è quello di celebrare la straordinaria diversità culturale che caratterizza la comunità di Dubai, attraverso una programmazione fondata sull’eccellenza artistica, la pluralità dei linguaggi e la molteplicità delle esperienze. La Dubai Opera si propone oggi come una “House of Culture”, una piattaforma culturale vibrante e dinamica aperta al mondo e proiettata al futuro.

Come vedi l’evoluzione della scena culturale a Dubai nei prossimi anni?

Dubai si sta affermando sempre più come uno dei principali centri culturali della Regione dei Paesi del Golfo, come un hub globale dove convergono talenti, idee e progetti di straordinaria forza aggregativa. Siamo particolarmente orgogliosi di poter dire che la Dubai Opera svolge un ruolo fondamentale in questo processo di crescita e sviluppo socio-culturale.
Nel 2023, abbiamo registrato un record nel numero di spettatori (oltre 200.000), a testimonianza di quanto le arti contribuiscano a rendere la comunità di Dubai unita nel celebrare lo spirito multiculturale di questa città. La Dubai Opera sta sviluppando un modello culturale assolutamente unico, perché unico è il contesto sociale di Dubai. Certamente prendiamo a riferimento anche teatri e centri per le arti performative delle altre capitali mondiali, ma sarebbe assolutamente sbagliato pensare che il compito della Dubai Opera sia quello di emulare o copiare modelli culturali altri. La vera sfida è quella di creare un progetto artistico autentico, che risponda ai bisogni, le aspettative e le ambizioni di Dubai.

Quali sfide hai incontrato nel promuovere la diplomazia culturale attraverso la musica?

Alla Dubai Opera facciamo esperienza continua della straordinaria potenza della diplomazia culturale: nel rapporto palcoscenico-pubblico, istituzione-società, finanche all’interno della nostra organizzazione stessa. In qualità di Sovrintendente, interagisco quotidianamente con un team altamente multiculturale, composto da professionisti provenienti da oltre 20 paesi del mondo. Questa varietà rispecchia appieno la complessità culturale di Dubai, facendone un autentico terreno di sperimentazione per la diplomazia culturale a livello individuale e collettivo. Qui a Dubai sto imparando a comprendere cosa significhi essere un cittadino globale.

Ci sono progetti o iniziative specifiche che hai in mente per ampliare l’offerta culturale della Dubai Opera?

La Dubai Opera è diventata in pochi anni una delle realtà culturali più vibranti e dinamiche del mondo arabo. Dal 2016 ad oggi, abbiamo presentato oltre 2000 spettacoli ed ospitato sul nostro palcoscenico oltre 5000 artisti, tra solisti e compagnie, registrando oltre un milione di spettatori. Sono numeri importanti per un teatro che è in attività da soli sette anni. Progettiamo il presente ed immaginiamo il futuro della Dubai Opera con coraggio, motivati da una grande voglia di continuare ad innovare ed ispirare sempre più la straordinaria comunità globale di Dubai.

Nella programmazione 2023-24, abbiamo voluto dare spazio ad alcune delle grandi compagnie europee. Abbiamo aperto la nostra stagione proprio con il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Stato Ungherese e chiuderemo con il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma a maggio. Abbiamo da poco presentato uno spettacolo con i migliori giovani talenti della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala. Un’opportunità per ispirare e stimolare i tanti giovani aspiranti ballerini che vivono a Dubai ed un’occasione per rafforzare i rapporti istituzionali tra la Dubai Opera ed il Teatro alla Scala, la cui orchestra si è esibita nel nostro teatro con uno straordinario concerto lo scorso 1° dicembre, in occasione della COP28.

Ad aprile, in occasione della Giornata Internazionale del Jazz, si esibirà sul nostro palco Ravi Coltrane, figlio di John Coltrane, considerato uno dei migliori sassofonisti della storia del jazz. Infine, a maggio presenteremo la prima edizione della “Film Music Week”, una rassegna interamente dedicata ai capolavori della musica per film, che apriremo con due concerti d’eccezione dedicati alla musica di Ennio Morricone, diretti dal figlio Andrea Morricone.

Come pensi che la tua esperienza precedente abbia influenzato il tuo approccio alla direzione della Dubai Opera?

Vivo il mio impegno professionale come una missione al servizio della comunità, intendendo la mia carriera come un cammino di crescita, condivisione e partecipazione, che mi consente di proiettarmi in una dimensione globale e multiculturale.

Dubai Opera è un’organizzazione complessa e strutturata, proprietà di Emaar, uno dei più grandi gruppi di sviluppo urbano al mondo. Operiamo come un’organizzazione privata, orientata al business. Il mio ruolo è quello di trovare “l’equilibrio perfetto” tra la dimensione economico-commerciale e quella artistico-culturale. Un incarico particolarmente delicato e di grande responsabilità, che mi sta consentendo di misurami in un contesto globale ed altamente competitivo. Un’opportunità unica per proiettarsi al futuro ed immaginare anche un nuovo modo di approcciarsi al management culturale.

Ringraziamenti: Concludiamo esprimendo gratitudine a Paolo Petrocelli per il suo tempo e le sue intuizioni, che offrono una finestra preziosa sul futuro dell’innovazione culturale a Dubai, promettendo di arricchire la vita di residenti e visitatori con esperienze artistiche senza precedenti.


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Ciao, sono Paul Fasciano, un mental e powerful coach con una profonda specializzazione nel business e life coaching. Con un background accademico in sociologia e un'intensa formazione in PNL e neuroscienze, ho dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche che regolano la realtà e il comportamento umano. Guido il Gruppo InsideMagazine e ho scritto vari libri, concentrando i miei sforzi su come gli individui e le organizzazioni possano realizzare il loro pieno potenziale. La mia missione è assistere i professionisti attraverso un coaching potente, aiutandoli a definire e raggiungere i loro obiettivi più significativi, migliorando la comunicazione e implementando mindset e strategie efficaci.

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