L’impresario delle Smirne: tra sogno e risate al Teatro Porta Portese

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Dal 22 al 25 maggio 2025, il Teatro Porta Portese di Roma ospita L’Impresario delle Smirne, una vivace produzione firmata Teatro da Viaggio APS, con la regia e l’interpretazione della poliedrica Antonella Antonelli. Un viaggio teatrale ispirato all’omonima opera di Carlo Goldoni, che si colora di nuove sfumature, ambientato in una Venezia rivisitata, tra sogni che si infrangono e speranze che risalgono, a colpi di battute e colpi di scena. Per gli appassionati di teatro a Roma, questo spettacolo è un appuntamento da non perdere.

Una Goldoniana reinvenzione tutta contemporanea

Non è semplice raccontare Goldoni oggi. Ma è ancora più complesso viverlo, decostruirlo e poi restituirlo al pubblico con una nuova anima. È ciò che fa Antonella Antonelli, qui in triplice veste di regista, attrice e autrice dell’adattamento. Con lei sul palco un ensemble affiatato: Domenico Argentieri, Maria Grazia Bordone, Manuel Kilani, Elena Mancastroppa, Natasha Milesi, Tiziana Narciso, Giovanni Prattichizzo, Maria Adele Russo e Alessio Serafini.

La pièce si articola in cinque atti che scorrono rapidi e lucidi come pensieri all’alba: l’introduzione misteriosa, il cuore pulsante degli intrighi dei “musici”, l’ironia sottile del terzo atto (un vero cameo goldoniano), la frenesia scatenata del quarto e l’epilogo che, lungi dal chiudere tutto, lascia aperta la porta al “dopo”.

Le scale della vita: tra Charleston e carta di Gelso

In scena, l’essenziale si fa simbolo. Due scale grigie dominano la scenografia: evocano il pentagramma, la dualità salire-scendere, la mutevolezza del destino. Le scale come metafora visiva di quella frase tanto cara alla tradizione popolare quanto alla filosofia latina: Omnium rerum vicissitudo est. Tutto cambia, nulla permane.

A far da cornice, pannelli in carta di Gelso che si muovono e trasformano l’ambiente scenico con una leggerezza poetica. L’ambientazione è Venice, una città fabbricata sul ricordo e sulla nostalgia della villeggiatura, in un tempo sognante – tra gli anni ’10 e ’20 – dove il ‘Victory’, un albergo, accoglie attori squattrinati e aspiranti stelle, pronti a inseguire una chimera chiamata Smirne.

Teatro e vita: tra illusioni, battaglie e condivisione

Il cast di L’Impresario delle Smirne attraversa una giornata e una notte di attese, illusioni e rivalità. Lo spettacolo diventa un teatro nel teatro, dove il sogno dell’arte si scontra con la brutalità del presente, eppure resiste, si trasforma, sopravvive. Come racconta la giovane Annina: “Non importa la paga, importa l’onore”.

Ed è proprio quando l’impresario pare crollare sotto il peso delle aspettative, che emerge il personaggio risolutivo: la Contessa Lasca, interpretata con leggerezza e forza da Antonelli. È lei la “voce pratica” che ridà direzione al caos, trasformando la sconfitta in cooperazione. La compagnia, come spesso accade nella vita e nel teatro, si salva riscoprendo il senso di un progetto condiviso.

Tra palco e realtà: vent’anni di sogni in scena

“Abbiamo attraversato un oceano in tempesta,” scrive Massimiliano Milesi, produttore esecutivo e compagno di scena e visione. Dalla Locandiera alla Smirne, la compagnia Teatro da Viaggio ha affrontato chiusure, traslochi e addii, ma anche meravigliosi incontri, crescendo tra le quinte e fuori, con la stessa passione che da sempre la guida.

Il nuovo “Piccolo Teatro Carlo Goldoni” nasce proprio da questo bisogno: uno spazio in cui far vivere testi classici senza polveri, ma con il respiro del contemporaneo. Un laboratorio dove ogni produzione diventa un atto di resilienza artistica.

Perché vedere l’Impresario delle Smirne a Roma?

Perché è uno spettacolo che riflette il mondo del teatro, ma anche quello di ognuno di noi. Perché ogni personaggio è specchio di un’emozione, un’ambizione, una caduta o una rinascita. E perché, in un’epoca in cui il lavoro artistico è spesso svalutato, questo spettacolo afferma un principio essenziale: “Solo se crediamo a un progetto comune e abbiamo intorno persone motivate, possiamo realizzare i nostri sogni.”


INFO SPETTACOLO
📍 Teatro Porta Portese, Via Portuense 102, Roma
🗓️ Dal 22 al 25 maggio 2025
🕗 Giovedì-Sabato ore 20.30, Domenica ore 18.00
📞 Prenotazioni: 329 865 8537
🌐 www.teatrodaviaggio.com


Giornalista del Quotidiano La Voce e Direttrice de Il Circolo del Golf, è collaboratrice di InsideMagazine dal 2020

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Laureata in Lettere con la specializzazione in Editoria e Giornalismo presso l'Università degli Studi Roma Tre, e diplomata anche presso la Scuola di Scrittura Omero, Virginia Rifilato è una giornalista di grande talento e esperienza, con una solida carriera nel campo del giornalismo e delle collaborazioni con importanti media nazionali come La Repubblica, come editor nell'industria cinematografica e televisiva per importanti canali satellitari e terrestri come Sky e Tim Vision, e collaboratrice di alcune emittenti radiofoniche di spicco, tra cui Radio 3 e Dimensione Suono Roma.

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All'interno del magazine InsideMagazine, Virginia ha il compito di curare le interviste di punta, offrendo ai lettori un'esperienza avvincente e coinvolgente. La sua passione per la scrittura e la sua capacità di raccontare storie affascinanti, oltre alla sua abilità nel creare domande incisive e nel catturare l'essenza delle personalità intervistate, la rende una risorsa di grande valore per la redazione.

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