Quando il caldo incalza, la voglia di gelato diventa una vera ossessione. Non è solo un piacere, ma un richiamo irresistibile durante le passeggiate estive. E se nel tragitto ci si imbatte in una delle insegne di Gelatario allora non c’è più scampo. La voglia si trasforma in necessità.
Perché Gelatario non è solo una gelateria. È un punto di riferimento per chi cerca un gusto autentico, la qualità che si sente fin dal primo cucchiaino, ma anche un esempio virtuoso di imprenditoria consapevole. Dietro ogni punto vendita, infatti c’è una storia di ricerca continua, attenzione per il territorio e rispetto per il contesto urbano. Insomma, da Gelatario si va per un gelato ma si trova molto di più.
Dove tutto è cominciato
Dodici anni fa, in un quartiere qualunque ma con l’anima viva di chi sogna, tre amici d’infanzia si ritrovano attorno ad un tavolo. Erano cresciuti insieme condividendo merende fatte in casa e l’idea che un giorno avrebbero costruito qualcosa di loro. Uno era un avvocato, con la testa piena di leggi ma il cuore legato ai sapori dell’infanzia. L’altro, un manager, abituato ai numeri e alle strategie ma sempre pronto ad inseguire progetti con entusiasmo e passione. Il terzo, un mastro gelatiere, con le mani esperte ed il ricordo vivido di quando la merenda era un rito semplice e felice. Allora perché non riportare in vita questo momento, una merenda vera e autentica. Un gelato fatto come quelli di una volta.
Il sogno non riguardava solo l’aprire una gelateria. Volevano restituire valore a questa piccola parentesi dolce che unisce le persone. Così con dedizione e visione, trasformarono quel sogno in qualcosa di tangibile. La prima bandierina venne messa a Roma, il cuore del Paese. Ben presto il progetto approdò a Milano e poi Lecce, raccogliendo consensi e fiducia. Il loro gelato, fatto con amore e ingredienti genuini stava conquistando sempre più persone.
Il gelato che sa di casa
Un’idea semplice ma rivoluzionaria: fare il gelato come si deve. “Non un gelato qualsiasi, ma quello che profuma di casa, di ingredienti buoni e artigianalità”, racconta Mauro De Comite, co-fondatore di Gelatario. È la qualità a fare da base, studiata, ragionata e progettata secondo l’etica professionale dei fondatori e le esigenze della clientela. Sin dall’inizio, Gelatario si è mosso seguendo tre stelle polari: trasparenza, autenticità e amore profondo per le materie prime. Una strada difficile ai giorni nostri, dove si vuole tutto e subito, ma quella giusta che ha portato al successo e all’apertura di ben tre punti vendita.

“Non aggiungiamo additivi chimici, niente emulsionanti, coloranti o conservanti. Solo natura lavorata con cura e filiera corta. Ogni ingrediente del gelato che produciamo racconta un pezzo della nostra filosofia, dall’acqua Sant’Anna al latte fresco biologico, fino ai tuorli d’uovo provenienti solo da allevamento biologici selezionati”, specifica Mauro.
E i gusti? Dai più classici, preparati con una tale maestria da sembrare nuove rivelazioni, ad altri più particolari ed elaborati. Ma il filo conduttore è sempre e solo uno, un gelato rimasto fedele alle tradizione che lo restituisce nella sua forma più autentica.
Rigenerare il quartiere un gelato alla volta
Citando quanto detto in apertura, da Gelatario si va per un gelato ma si trova molto di più. Il quid lo si ha nell’etica e nella visione imprenditoriale del brand, che non si limita a voler vendere un prodotto ma a creare legami reali. Come quando nei pomeriggi si usciva con gli amici o i propri figli e ci si fermava a mangiare il gelato su una panchina, chiacchierando senza pensare a guardare il telefono.
Gelatario vuole essere questo. La gelateria sotto casa, quella del quartiere, dove si torna volentieri per il gelato, l’atmosfera, l’accoglienza e la sensazione di sentirsi a casa. Anche l’ultima apertura, quella di Lecce, sebbene in pieno centro storico, è stata un’estensione naturale di un progetto che vuole portare la qualità artigianale e l’amore per le materie prime nei luoghi del quotidiano, tra la gente, vicino alle famiglie, i bambini e gli anziani. È per questo che le gelaterie sono sempre aperte, diventando punti di riferimento costanti e piccole oasi di felicità nei ritmi frenetici della città.
E non solo a parole. “A Milano, anzi di occupare lo spazio pubblico con i soliti dehors, abbiamo ha scelto la strada del dono. Più specificatamente, abbiamo recuperato aree verdi abbandonate trasformandole in piccoli giardini a disposizione di tutti”, commenta De Comite. Un gesto semplice ma potente. Lo stesso è accaduto a Roma, a conferma di un impegno che non si limita al laboratorio, ma si estende alle strade, ai marciapiedi e ai sorrisi di chi passa.
L’estetica della semplicità
Non possiamo concludere quest’articolo senza parlare dell’estetica delle gelaterie del brand. Come un fil rouge, ogni dettaglio, ogni materiale, ogni scelta racconta la visione chiara di un luogo dove la genuinità si vede, si tocca, si respira. Il bancone in legno naturale, le piastrelle effetto lavagna, i pavimenti in sampietrini e gli sgabelli che richiamano le cassette della frutta del mercato rievocano un’Italia autentica, quotidiana, fatta di gesti semplici e veri
Anche i pozzetti, scelti al posto delle classiche vaschette, parlano di un impegno senza compromessi. Servono a custodire il gelato nel modo migliore possibile, proteggendone consistenza e freschezza, come si faceva un tempo. E poi c’è il laboratorio a vista, cuore pulsante di ogni gelateria Gelatario. Uno spazio trasparente, dove chiunque può osservare le mani all’opera, le materie prime in trasformazione, l’arte che diventa rituale quotidiano.
Perché la bellezza, qui, non è un trucco. È la forma visibile della verità.