L’espansione europea dei fondi immobiliari
Il mercato dei fondi immobiliari in Europa continua la sua corsa, consolidando la propria presenza come strumento di riferimento per la gestione patrimoniale. Con 2.007 fondi e 258 REITs attivi, il Vecchio Continente ha raggiunto a fine 2024 un patrimonio gestito pari a 1.650 miliardi di euro (+3,1%).
Secondo Federico Marcaccini, questa crescita è sostenuta da diversi fattori: “La stabilità normativa, la domanda interna e l’attenzione crescente verso la sostenibilità rendono l’Europa uno dei mercati più interessanti per i capitali istituzionali.”
L’Italia: un caso di crescita significativa
Nel panorama europeo, l’Italia emerge come uno dei Paesi con la performance più dinamica. Il fatturato del mercato immobiliare ha raggiunto i 151,9 miliardi di euro, con una crescita del 6,6%. Una performance superiore a quella registrata da Germania e Francia, spinte soprattutto da fondi di grandi dimensioni.
“Il nostro Paese ha dimostrato di saper reagire con prontezza al rallentamento del 2023”, afferma Marcaccini. “L’incremento degli investimenti istituzionali, la ripresa dei mutui e l’interesse per il residenziale e l’ospitalità sono segnali incoraggianti.”
Il confronto con Germania e Francia
Nonostante l’ottimo trend italiano, l’analisi dei principali fondi europei evidenzia un divario dimensionale: i big continentali, come Deka Immobilien Europa (18,5 miliardi di patrimonio), UniImmo (16,15 mld) o Hausinvest (16,1 mld), sono per lo più tedeschi. Nessun fondo italiano compare nella top ten.
Marcaccini commenta: “Non è solo una questione di massa critica, ma di visione industriale. In Italia prevalgono fondi riservati, spesso poco visibili, mentre all’estero si punta a fondi aperti, scalabili e adatti a diverse tipologie di investitori.”
Fondi tematici, ESG e nuove strategie
La crescita dei fondi immobiliari passa oggi dalla capacità di interpretare i cambiamenti sociali e ambientali. Le strategie di investimento si orientano sempre più verso comparti come smart cities, student housing, green logistics, senior housing.
“Il futuro è nei fondi tematici, capaci di leggere i bisogni emergenti”, spiega Marcaccini. “Il mercato premia chi investe in progetti con impatto positivo e governance solida. E l’Italia ha le competenze per eccellere.”
REITs: la corsa americana e l’evoluzione globale
A livello globale, i REITs rappresentano circa 3.650 miliardi di euro di patrimonio. Gli Stati Uniti guidano con 1,4 trilioni, seguiti da Asia e Pacifico. In Europa, la capitalizzazione dei REITs è scesa del 5,9%, a 170 miliardi di euro. Tuttavia, si mantengono stabili come strumento per attrarre investitori non professionali.
Secondo Marcaccini, “I REITs sono fondamentali per democratizzare l’accesso al real estate. In Italia il modello non è ancora diffuso, ma le condizioni stanno maturando.”
L’opportunità italiana: tra attrattività e limiti
L’Italia ha tutto per essere al centro del mercato europeo: un patrimonio immobiliare unico, una forte domanda interna, aree urbane da rigenerare. Tuttavia, la frammentazione normativa, la lentezza burocratica e la fiscalità complessa frenano l’attrattività.
Marcaccini auspica riforme mirate: “Serve una visione nazionale, che semplifichi e premi chi investe con orizzonte industriale. I fondi possono diventare motori di rigenerazione urbana se trovano un contesto favorevole.”
Una stagione di rilancio per l’Italia immobiliare
Il 2025 si annuncia come un anno di consolidamento e rilancio. L’immobiliare italiano ha recuperato appeal, gli investitori tornano a guardare al nostro Paese con interesse crescente.
Per Federico Marcaccini, “I fondi immobiliari rappresentano lo strumento ideale per canalizzare capitali pazienti verso progetti con impatto reale. Se supportati da politiche lungimiranti, possono trasformare il volto delle città italiane, creando valore economico e sociale.”