Negli ultimi anni il turismo italiano ha vissuto una trasformazione radicale. Se un tempo la vacanza era intesa come semplice momento di riposo o di evasione, oggi sempre più famiglie chiedono molto di più, come esperienze condivise, sicurezza, flessibilità e servizi davvero pensati per genitori e bambini. A raccontarcelo è Its4Kids, realtà che da anni lavora al fianco delle strutture ricettive per aiutarle a diventare autenticamente family friendly.
“Negli ultimi anni la domanda di strutture davvero a misura di famiglia è cresciuta in modo costante e significativo”, raccontano i fondatori. Le famiglie non si accontentano di un letto in più in camera, ma cercano luoghi dove poter vivere momenti di relax, divertimento e scoperta insieme. La spinta arriva anche dal confronto con il Nord Europa, dove la qualità dell’accoglienza family è ormai standard.
“Chi viaggia all’estero – aggiungono – torna in Italia con aspettative più alte. E oggi sono i dati a confermarlo: le strutture che investono realmente in questo segmento vedono un aumento dell’85% dei ricavi per camera, un incremento del 30% della clientela tedesca e una fidelizzazione molto più forte. Le famiglie tornano dove si sono sentite accolte, e lo consigliano ad amici e conoscenti”.
Turismo esperienziale con protagoniste le famiglie
Il turismo esperienziale è ormai al centro delle strategie di destinazione e il family tourism ne rappresenta l’espressione più autentica. “Chi va in vacanza con i propri figli non cerca solo un posto dove dormire – raccontano da Its4Kids – Vuole attività stimolanti per i bambini, contatto con la natura, esperienze culturali condivise. Ogni servizio dovrebbe essere pensato per creare ricordi”.
Il problema, tuttavia, è il divario tra domanda e offerta. Se la richiesta è in forte crescita, molte strutture non sono ancora pronte a rispondere. C’è carenza di progetti realmente pensati per le famiglie, con attenzione ai tempi dei bambini e al budget. “Serve una progettazione davvero family-oriented – sottolineano – perché il rischio è quello di vendere solo un’etichetta e non un’esperienza reale”.
I falsi miti del “family friendly”
Molti albergatori, convinti di offrire un servizio a misura di famiglia, cadono in errori ricorrenti. Il più comune? Pensare che sia indispensabile avere un miniclub o un menù dedicato ai più piccoli. “Family friendly non significa questo – chiariscono da Its4Kids – significa sicurezza, flessibilità, formazione dello staff, empatia nella comunicazione”.
Non basta un contenitore di servizi, occorre una progettazione che coinvolga spazi e tempi. Gli esperti elencano alcuni esempi concreti: spazi per il gioco sicuri e differenziati per età, camere davvero pensate per nuclei familiari, zone relax dove i genitori possano riposare mentre i bambini giocano in sicurezza, orari dei pasti compatibili con i ritmi dei più piccoli, rispetto del riposo pomeridiano e notturno.
Un altro errore diffuso è considerare il turismo famigliare solo come fenomeno stagionale. “Con la giusta progettazione, le famiglie possono viaggiare tutto l’anno”, spiegano, evidenziando come questo segmento rappresenti anche un’arma preziosa contro la stagionalità dei flussi turistici.
Un cambio di mentalità
Essere un hotel davvero family friendly non significa quindi aggiungere un seggiolone in sala o un lettino in camera, ma ripensare la propria identità. “Diventare a misura di famiglia è un cambio di mentalità profondo”, ribadisce Its4Kids. “Tutto lo staff deve essere coinvolto, dal personale di sala alle reception, dalla comunicazione fino ai servizi. Solo così i genitori percepiscono autenticità, e non un semplice pacchetto di servizi assemblati”.
Questo approccio porta con sé un vantaggio competitivo evidente, soprattutto in un mercato affollato e in un momento in cui i costi per i villeggianti sono aumentati. I numeri parlano chiaro: nel 2025 il 77,6% delle famiglie italiane ha dichiarato di voler fare più di una vacanza, e una su quattro ha intenzione di viaggiare più che nel 2024 e oltre l’80% cerca vacanze lunghe, di sette notti o più.
“Le strutture che investono nel family friendly ottengono soggiorni medi più lunghi, più prenotazioni dirette e un potente effetto passaparola”, sottolineano. Il risultato è una riduzione dei costi di acquisizione clienti e una maggiore capacità di valorizzare il prezzo percepito.
Il percorso: dall’assessment alla comunicazione
Its4Kids non si limita a fornire linee guida teoriche, ma accompagna le strutture in un percorso articolato e misurabile. I primi passi sono sempre concreti, partendo da un assessment a 360 gradi, con un audit che valuta camere, ristorazione, servizi, orari e spazi comuni. Un aspetto che permette di evidenziare i punti di forza e le criticità. Segue un piano di miglioramento personalizzato, cucito sulle caratteristiche della struttura.
“Parallelamente – spiegano – formiamo lo staff. Non ci limitiamo agli aspetti pratici, ma accompagniamo a un vero cambiamento culturale, aiutando a costruire un linguaggio di accoglienza autentico”. Infine, un’attenzione particolare è dedicata alla comunicazione: “Molte strutture hanno già qualità che sottovalutano. Il nostro compito è renderle visibili alle famiglie, comunicandole nel modo giusto e alle persone in target”.
Soffermandoci su quest’ultimo aspetto, un elemento chiave è la community di Its4Kids che mette in rete famiglie e strutture, creando un dialogo costante. “La community è fondamentale. Offre visibilità, crea fiducia e fornisce feedback diretti sulle esperienze”, spiegano. Essere presenti su questa piattaforma significa entrare in un ecosistema che contribuisce a costruire reputazione e fidelizzazione.
Uno sguardo al futuro
E tra cinque anni? Come sarà un hotel davvero family friendly? “Sarà una struttura con una cultura aziendale costruita attorno alle famiglie”, affermano. Non basteranno più servizi aggiuntivi, ma sarà richiesta una coerenza profonda tra esperienze integrate, comunicazione autentica, attenzione a ogni dettaglio.
Il messaggio finale è rivolto agli imprenditori del settore ancora indecisi se intraprendere questo percorso. “Investire nelle famiglie non è solo un’opportunità commerciale. È una scelta strategica per crescere, distinguersi e creare un rapporto di fiducia duraturo”.