Prestito senza garanzie: quando è possibile e cosa sapere prima di richiederlo

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Accedere a un finanziamento senza presentare garanzietradizionali, come la busta paga o un contratto a tempo indeterminato, per molti risulta ancora essere un’impresa “impossibile”. Eppure, soprattutto in un contesto economico in cui il lavoro autonomo, la discontinuità occupazionale e il precariato sono sempre più diffusi, il prestito senza garanzie è diventato la normalità.

Ma chi può davvero richiederlo? Quali sono le alternative più concrete per ottenere un finanziamento anche senza un reddito dimostrabile o un garante? E ancora: cosa comporta, dal punto di vista pratico e finanziario, accedere a questa forma di credito?

Per approfondire, qui di seguito, forniremo le informazioni più importanti da conoscere in materia.

Le principali forme di prestito senza garanzie

Non esiste un solo tipo di prestito senza garanzie, ma diverse soluzioni progettate in base ai diversi profili dei richiedenti.

Una delle forme più diffuse è il prestito d’onore per studenti universitari, spesso erogato in convenzione con istituti bancari e ministeri. In questi casi la garanzia non è il reddito presente, ma il potenziale occupazionale futuro dello studente.

Esistono poi i prestiti fiduciari, erogati da alcune banche locali o associazioni di categoria, che si basano sulla relazione tra cliente e istituto, e sulla valutazione soggettiva dell’affidabilità.

Altra opzione, sempre più diffusa, è quella del microcredito, pensato per chi vuole avviare un’attività imprenditoriale o ha necessità di piccole somme per spese fondamentali. Il microcredito, in realtà, può beneficiare in diversi casi di garanzie pubbliche, come quelle del Fondo di Garanzia per le PMI.

Esistono poi i prestiti cambializzati, che però comportano un rischio maggiore per il debitore: la garanzia, in questo caso, è la cambiale stessa, che se non pagata può portare rapidamente al pignoramento.

Per approfondire tutte le forme di prestito senza garanzie e farsi un’idea sulle offerte disponibili, si possono consultare pagine e siti specializzati. Ad esempio, Facile.it ha una sezione dedicata che spiega nel dettaglio il funzionamento e gli importi richiedibili che è possibile richiedere anche in assenza di una busta paga stabile.

Tassi di interesse: cosa aspettarsi senza una garanzia

Richiedere un prestito senza poter mostrare delle garanzie implica, per l’istituto di credito, un rischio maggiore. Di conseguenza, come avviene normalmente nel sistema finanziario, a rischio maggiore corrisponde un tasso di interesse più alto.

Le rilevazioni della Banca d’Italia indicano che, a marzo 2025, il tasso medio sulle operazioni di prestito personale si attestava intorno al 9,3% annuo, ma questo valore può salire oltre l’11% in assenza di garanzie solide o per importi contenuti.

C’è da dire però che, nel corso del 2025, il costo del credito sta comunque registrando una lieve flessione, complice la politica monetaria espansiva della BCE e i tagli dei tassi di riferimento, che hanno portato il tasso sui depositi al 2,25% ad aprile.

Da questi interventi è scaturito un maggiore accesso al credito, anche per profili finanziari ritenuti “deboli”, sebbene la soglia di attenzione resti alta: le banche sono più propense a finanziare, è vero, ma chiedono comunque criteri di affidabilità comprovati.

Cosa serve davvero per ottenere un prestito senza garanzie

Anche nei casi in cui non è richiesta una garanzia formale, non significa che le banche o le finanziarie concedano credito “al buio”. Al contrario, esistono alcuni requisiti che possono facilitare l’ottenimento del finanziamento.

Tra questi, al primo posto c’è una buona storia creditizia, perché l’assenza di segnalazioni negative in CRIF o altri sistemi di informazione creditizia è fondamentale.

Inoltre sarebbe utile fornire quantomeno un’entrata dimostrabile, anche irregolare, dal momento che un reddito da lavoro occasionale, una pensione minima o entrate da affitti possono costituire un elemento utile.

In aggiunta è necessario prepararsi con un progetto credibile e documentato, nel caso del microcredito o di finanziamenti per attività, o comunque dimostrare l’appartenenza a categorie tutelate, come studenti universitari, lavoratori autonomi con partita IVA, o titolari di borse di studio.

Anche se non si ha una busta paga, presentare un bilancio familiare ordinato e realistico, dimostrare una buona gestione finanziaria e non avere esposizioni pendenti sono elementi che possono giocare a proprio favore.

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