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Windows 10 in scadenza? La via alternativa con Windows 11 LTSC

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Il 14 ottobre 2025 segnerà una data chiave: la fine del supporto ufficiale a Windows 10, il sistema operativo che ancora oggi gira su milioni di PC in tutto il mondo. Senza aggiornamenti di sicurezza, gli utenti si troveranno davanti a una scelta: pagare per le estensioni ESU (Extended Security Updates), acquistare un nuovo PC certificato per Windows 11 o trovare soluzioni alternative. Una di queste si chiama Windows 11 IoT Enterprise LTSC 2024: una versione “long term support” che promette stabilità, leggerezza e dieci anni di aggiornamenti.


Contesto

A differenza delle versioni Home e Pro, la release LTSC (Long Term Servicing Channel) nasce per aziende e settori industriali che hanno bisogno di affidabilità e continuità nel tempo. Ma negli ultimi mesi, sempre più utenti “consumer” stanno guardando con interesse a questa strada, soprattutto chi ha PC ancora performanti ma non compatibili con i requisiti stringenti di Windows 11 standard (TPM 2.0, CPU di ultima generazione).
Secondo Microsoft, la nuova LTSC 2024 garantirà supporto fino al 2034, diventando di fatto una delle soluzioni più longeve per chi non vuole cambiare hardware e cerca un sistema privo di app superflue, più veloce e snello.

La sigla LTSC (Long Term Servicing Channel) identifica una versione particolare di Windows 11 progettata per macchinari industriali, dispositivi medici, chioschi interattivi e altri sistemi che devono funzionare senza interruzioni per anni. La caratteristica principale è il ciclo di supporto esteso: la release 2024 riceverà aggiornamenti di sicurezza fino al 2034, ben oltre la scadenza di Windows 10.

Ma il motivo per cui oggi se ne parla anche fuori dal contesto aziendale è duplice:

  1. Stabilità e leggerezza – Windows 11 LTSC non include bloatware, applicazioni preinstallate non necessarie o aggiornamenti invasivi. Il risultato è un sistema più snello, veloce e con meno processi in background.
  2. Compatibilità – sebbene Microsoft non lo dichiari ufficialmente, molti utenti segnalano che LTSC gira bene anche su macchine non pienamente compatibili con Windows 11 standard (ad esempio, CPU più datate o assenza di TPM 2.0 attivo).

Pro di Windows 11 LTSC

  • Supporto lungo: fino a 10 anni di aggiornamenti di sicurezza.
  • Sistema pulito e performante: niente app inutili, aggiornamenti meno invasivi.
  • Perfetto per PC non recenti: consente di estendere la vita utile delle macchine ancora performanti.
  • Maggiore controllo: aggiornamenti gestiti in modo meno frequente, ideale per chi non vuole interruzioni improvvise.

Contro di Windows 11 LTSC

  • Licenze non “consumer”: ufficialmente non è destinato all’utente finale, ma alle aziende. Reperire una licenza regolare può essere complesso e costoso.
  • Mancanza di alcune feature consumer: niente Microsoft Store, Xbox Game Pass e alcune integrazioni pensate per l’utenza domestica.
  • Aggiornamenti più lenti: per chi vuole le ultime novità, LTSC non è la scelta ideale: privilegia la stabilità rispetto alle nuove funzioni.
  • Rischi di compatibilità legale: usare LTSC fuori contesto aziendale significa muoversi in un’area grigia rispetto ai termini di licenza Microsoft.

Perché parlarne adesso

Il dibattito si accende perché Microsoft ha annunciato la fine del supporto a Windows 10 senza offrire soluzioni gratuite per chi ha PC meno recenti. Le opzioni ufficiali sono due:

  • pagare un abbonamento annuale alle ESU (Extended Security Updates), con costi stimati fino a 61 dollari all’anno per dispositivo,
  • oppure cambiare hardware per adeguarsi ai requisiti di Windows 11.

In questo scenario, LTSC diventa la terza via: un sistema già in commercio, stabile, con un ciclo di vita lungo e capace di garantire sicurezza fino al 2034 senza dover comprare un nuovo computer.

📦 Box pratico – Come passare da Windows 10 a Windows 11 LTSC

⚠️ Nota importante: Windows 11 LTSC è ufficialmente destinato ad aziende e settori professionali. Prima di procedere, verifica di avere una licenza valida.

1. Preparazione

  • Backup completo dei tuoi dati su un disco esterno o cloud.
  • Controllo hardware: almeno 4 GB di RAM e 64 GB di spazio libero (meglio se SSD).
  • Scaricare l’ISO ufficiale di Windows 11 IoT Enterprise LTSC 2024 dal portale Microsoft Volume Licensing Service o da fonti autorizzate.

2. Creare il supporto di installazione

  • Utilizza Rufus o lo strumento Media Creation Tool per preparare una chiavetta USB avviabile da almeno 8 GB.
  • Imposta la chiavetta come primo dispositivo di boot nel BIOS/UEFI.

3. Installazione

  • Avvia il PC dalla chiavetta USB.
  • Scegli “Installa” e seleziona la versione corretta di Windows 11 IoT Enterprise LTSC 2024.
  • Inserisci la chiave prodotto (se richiesta) o procedi in modalità prova (attivabile in seguito).

4. Migrazione o installazione pulita

  • Aggiornamento in-place: mantiene file e applicazioni (possibile solo in alcuni casi, da Windows 10 Enterprise/Education).
  • Installazione pulita: cancella tutto e reinstalla da zero (consigliata per stabilità e prestazioni).

5. Configurazione iniziale

  • Imposta lingua, fuso orario e rete.
  • Accedi con un account locale o Microsoft.
  • Installa i driver aggiornati dal sito del produttore del tuo PC.

6. Post-installazione

  • Esegui Windows Update per applicare tutte le patch di sicurezza.
  • Aggiungi solo i software necessari: l’assenza di bloatware è uno dei punti di forza della LTSC.
  • Personalizza il sistema con le impostazioni di privacy e sicurezza più adatte alle tue esigenze.

💡 Tip finale: se hai dubbi sull’attivazione o sulla licenza, affidati a un system integrator o a un rivenditore certificato: garantirà conformità e aggiornamenti regolari.


Windows 11 LTSC: una scelta di consapevolezza

Il passaggio a Windows 11 LTSC non è la soluzione più immediata né quella consigliata da Microsoft per l’utenza comune, ma rappresenta un segnale chiaro: gli utenti cercano stabilità e semplicità in un’epoca in cui l’aggiornamento continuo viene imposto come regola.

Il nodo non è solo tecnologico, ma culturale. Negli ultimi vent’anni Microsoft ha costruito un ecosistema dove l’utente è sempre più “abbonato” a un servizio piuttosto che proprietario di un software. La logica delle ESU a pagamento per Windows 10 va in questa direzione, ma non tutti sono disposti ad accettarla. La crescita dell’interesse verso LTSC mostra invece il desiderio di una parte della comunità di riprendere il controllo: un sistema operativo snello, sicuro, che non costringa a cambiare PC o a sottostare a continui aggiornamenti forzati.

La vera sfida, dunque, non è tecnica ma politica: chi decide i tempi del ciclo di vita di un software? L’azienda che lo produce o l’utente che lo utilizza? Con LTSC, Microsoft concede un’alternativa pensata per l’industria, ma che finisce per rispondere, forse involontariamente, a una domanda sempre più diffusa tra i consumatori.

Guardando al futuro, il rischio per Redmond è che questa scelta “di nicchia” diventi un precedente scomodo, alimentando la richiesta di versioni più stabili, meno legate al marketing e più vicine ai bisogni reali degli utenti. Perché se è vero che l’innovazione corre, è altrettanto vero che la longevità e la sostenibilità digitale stanno tornando a essere valori centrali.

In questo senso, adottare Windows 11 LTSC non è soltanto un’operazione tecnica: è un atto di consapevolezza. Una dichiarazione di indipendenza da un ciclo di obsolescenza programmata che spesso ha più a che fare con il mercato che con la tecnologia.

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