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Aryel: l’arte torna a splendere grazie alla Realtà Aumentata

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La realtà aumentata è lo strumento di rinascita per rinnovare il settore dell’arte, un settore in cui Aryel si propone come una nuova, interessante rivoluzione. I musei e le gallerie puntano infatti a digitalizzare l’esperienza culturale dei visitatori promuovendo un nuovo modo contemporaneo di vivere l’arte.

Arte “aumentata”

Secondo un report dell’Ufficio Statistica del Sistan, a causa dell’emergenza sanitaria di Covid-19, si conta che nel 2020, i 268 enti artistici presenti sul territorio italiano hanno contato un calo del 75% dei visitatori e del 78% degli introiti.
Se da un lato la chiusura prolungata di musei e gallerie d’arte causata dalle restrizioni ha portato il settore a vivere un periodo di profonda crisi, dall’altro sempre più enti culturali hanno sperimentato nuovi modi di fare e comunicare l’arte per rimanere vicini ai propri spettatori e per diffondere la bellezza anche in un momento così complesso.

Ed è proprio in questo contesto che si colloca la Realtà Aumentata, strumento digitale sempre più utilizzato nel mondo dell’arte non solo per far vivere al pubblico esperienze sempre più personalizzate ma anche per trovare nuovi modi di far fruire l’arte al pubblico, rendendola più e coinvolgente, e migliorando sia le esperienze in musei e gallerie che aumentando le vendite di e-commerce e gallerie off e online.

Ne è convinta Aryel, prima piattaforma di AR marketing pensata per le piccole realtà con l’obiettivo di offrire ai potenziali clienti una nuova e coinvolgente esperienza, che ha raccontato quali sono le principali attività nel settore artistico e museale che si stanno rinnovando grazie alla realtà aumentata.

Un racconto… tecnologico

La Realtà Aumentata si sta dimostrando una soluzione vincente per il mondo dell’arte e del design, soprattutto dopo il periodo di chiusura dei musei e delle gallerie – afferma Mattia Salvi, CEO di Aryel – Ad oggi l’obiettivo è rinnovare il settore per renderlo sempre più fruibile e accattivante per i giovani spettatori. La Realtà Aumentata sta cambiando il modo di fare e percepire l’arte”.

AR nei musei e nelle gallerie: dall’e-commerce alla visita guidata virtuale Dalla possibilità di acquistare quadri comodamente da casa con un’anteprima virtuale alla visita virtuale di musei e collezioni: la realtà virtuale sta diventando uno strumento sempre più frequente nella proposta culturale odierna.

Se finora l’AR è stato ampiamente usato nell’ambito dei Social Media per dare una marcia in più al piano editoriale di musei e gallerie, aggiungendo elementi di gamification per aumentare l’engagement del pubblico, un campo in cui l’AR ha davvero del potenziale è quello degli e-commerce.
L’AR aiuta infatti a ottimizzare il tasso di conversione, sia in termini di richiesta di informazioni che di acquisto di un’opera, e i potenziali acquirenti possono provare a vedere un’opera inserita nel contesto della propria casa o ufficio senza costi e rischi legati al trasporto.

Anche dal punto di vista di musei e gallerie, l’AR offre la possibilità di vivere esperienze originali e decisamente personalizzate. Diviene, ad esempio, lo strumento ideale per creare ad hoc dei percorsi didattici innovativi e ingaggianti e implementare diverse lingue senza dover investire budget nella realizzazione di cartelli e poster.

Inoltre, l’aspetto digitale di questa tecnologia permette anche di offrire ai visitatori esperienze 100% da remoto, portando letteralmente le opere d’arte nelle case o nelle scuole, in modo semplice ed immediato.
Ne è un esempio lampante la Galleria degli Uffizi di Firenze che, dopo la chiusura forzata, ha implementato grazie al digitale e la realtà virtuale la possibilità di visitare le stanze e osservare le diverse collezioni comodamente da casa, grazie al ricorso della tecnologia. Insomma, una vera e propria visita guidata in tempo reale da casa.

Ecco il caso di Onstream Gallery

Scoprire nuovi artisti e acquistare opere d’arte grazie all’AR: ecco il caso di Onstream Gallery . Onstream Gallery è un luogo digitale dove è possibile visitare una mostra d’arte proprio come in un museo, o una galleria, ma è anche uno spazio espositivo digitale dove scoprire artisti emergenti e acquistare pezzi unici senza dover uscire di casa, grazie alla Realtà Aumentata.
Utilizzando esperienze in Web AR realizzate con la piattaforma Aryel, la curatrice della galleria può offrire ai clienti interessati un’esperienza d’acquisto unica, che permette di “appoggiare” le opere sulle pareti di casa per trovare quella più adatta ai loro spazi e al loro gusto personale, senza il rischio di resi o rimborsi.
Fruire l’arte con la realtà aumentata è semplice ed intuitivo: basta andare sul sito di Onstream Gallery e scannerizzare il marker accanto a ogni quadro con la fotocamera dello smartphone per vedere come starebbe l’opera in una stanza della casa o in ufficio.

Aryel, la nuova frontiera della realtà aumentata “fai da te”

Insomma, un sistema rapido ed immersivo, che non richiede il download di nessuna app, né particolari competenze tecniche per essere sviluppato. I vantaggi, oltre che in termini di ROI, sono molteplici: l’AR permette di coinvolgere anche le generazioni più giovani come Millennials & Generation Z e offre così la possibilità di fare operazioni di retargeting, ovvero annunci personalizzati che vanno a intercettare gli utenti in base al loro comportamento online, oltre che aumentare il tempo di permanenza degli utenti sull’e-commerce e catturare l’attenzione del pubblico, trasmettendo un senso di novità e innovazione e aumentando così il valore percepito.

Aryel

Tool di marketing sviluppato da Mattia Salvi, Luca Petri e Leonardo Persico che permette la creazione in pochi step di una realtà aumentata customizzata da applicare alle strategie di marketing per migliorare le performance delle campagne e rendere le esperienze degli utenti più interattive e immersive. Aryel permette, inoltre, di realizzare report e insights circa le abitudini degli utenti online: tramite le campagne in AR, è facile capire il comportamento degli utenti mentre interagiscono con le esperienze: dai dati demografici, al dispositivo utilizzato alla loro posizione.

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