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COME OTTENERE IL VISTO DI RESIDENZA A DUBAI

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Il numero di interessati a Dubai cresce di giorno in giorno. Per trasferirsi sul territorio, tuttavia, è necessario possedere il visto di residenza nel Paese: il rilascio di quest’ultimo, infatti, consente di soggiornare a Dubai da uno a tre anni (se temporaneo; 10 anni se a lungo termine) con diritto di rinnovo alla scadenza. È bene sapere che è molto differente dal visto turistico, che può avere durata di 30, 60 o 90 giorni in base alla tipologia del tuo passaporto e dall’appartenenza o meno dello Stato all’area Schengen. 

Inoltre, per la validità del visto di residenza, gli Emirati richiedono a chi desidera ottenere la residenza di accedere negli UAE almeno una volta ogni sei mesi, calcolando l’anno con calendario solare e non civile.

Perchè richiedere la residenza a Dubai

Alla luce della preoccupante situazione debitoria Italiana, aggravata dal periodo di emergenza da COVID-19, che ha portato il debito italiano (secondo le stime aggiornate a febbraio 2022) sotto i 2.700 miliardi e in rapporto al PIL in discesa verso il 150%, molti investitori italiani hanno spostato le proprie fortune a Dubai. Attualmente, i residenti Italiani a Dubai sono circa 10.000, con oltre 200.000 aziende registrate nelle Free Zone della sola capitale turistica del Golfo Persico.

Non va dimenticato che la legge Italiana impone ai residenti del Paese che detengono conti o investimenti esteri, di segnalarlo alla Agenzia delle Entrate tramite la compilazione del modulo RW della dichiarazione dei redditi, ogniqualvolta, appunto, vengano depositati risparmi fuori dai confini nazionali.

Quali sono le tipologie di visto a Dubai

Gli Emirati Arabi Uniti propongono molteplici soluzioni per l’acquisizione del visto di residenza, che vengono scelte in base a vari fattori da prendere in considerazione ovvero: la nazionalità del richiedente, la solvibilità del richiedente, l’attività da sviluppare nel territorio a lungo e/o a breve termine, il livello di istruzione, la tipologia di progetto/azienda/visone imprenditoriale, il trasferimento con o senza prole.

Oltre queste premesse i principali visti di residenza sono:

INVESTOR VISA, nel caso in cui il cliente possieda una società e/o una partecipazione e/o quote all’interno di una società di qualsiasi natura giuridica, purchè l’attività sia ovviamente regolarmente registrata negli U.A.E.;

REAL ESTATE INVESTOR VISA: il rilascio di questa tipologia di visto è soggetto all’acquisto di un immobile del valore minimo di almeno 500.000 Dirham (circa 115.000 Euro);

FREELANCER VISA: è un permesso riservato a determinate tipologie di liberi professionisti e strettamente vincolato al Freelance Permit (molto simile alla S.n.c. Italiana o ditta individuale).

EMPLOYEE VISA: questa tipologia di visto è concessa solamente qualora il richiedente risulti essere soggetto assunto come dipendente; la società che assume, inoltre, deve essere abilitata al rilascio del visto con dei parametri contrattuali legati sia alla tipologia di società, intesa come persona giuridica, sia al contratto di lavoro che verrà stipulato con il soggetto interessato.

Tra le varie tipologie di visti di residenza, dunque, è possibile distinguere tra quello temporaneo, della durata da 1 a 3 anni, e quello a lungo termine della durata di 5 e 10 anni.

I vantaggi di possedere un visto di residenza a Dubai

Avere il visto di residenza a Dubai comporta una serie di vantaggi per l’imprenditore che vuole trasferire in quest’area il suo business.

In particolare, grazie al visto, si è soggetti esclusivamente alla tassazione locale, pari a zero: ricordiamo, infatti, che le persone fisiche e le società incorporate nelle Free Zone sono esenti dalle tasse sul reddito e dallo scambio di informazioni; inoltre, vi è la possibilità di avere un conto corrente fisico e sarà appannaggio esclusivo del consulente di riferimento dare alla società la facoltà di aprire un conto reale presso un istituto bancario prestigioso, cosa per nulla semplice se non ci si affida a esperti del settore; vi è, poi, la facoltà di acquistare beni mobili e immobili, quali autovetture, case o uffici; con il visto, inoltre, si ha la possibilità di utilizzare la carta di identità locale per accedere agli aeroporti locali con priority, nonchè di fruire dell’accesso ai servizi sanitari elettronici e quant’altro possa servire al regolare svolgersi della vita quotidiana; si gode, poi, dell’accesso al credito (tramite leasing, finanziamenti, mutui e carte di credito), di una tutela giuridica “preferenziale” in caso di contenzioso con un non residente, del divieto di estradizione, nonchè della massima privacy circa i propri dati personali e societari.



Come ottenere il visto di residenza a Dubai

Sicuramente, il trasferimento del business negli Emirati è la modalità prediletta per ottenere un visto di residenza negli UAE. Invero, l’iter per giungere a questo risultato è relativamente breve e i costi particolarmente contenuti. L’imprenditore ottiene, così, una visa resident della durata di 3 anni per se stesso e i suoi familiari, la quale consente di: restare negli Emirati Arabi senza dovervi uscire entro 90 giorni, acquistare un’automobile, affittare o acquistare un immobile, convertire la patente e la carta d’identità nazionale.

Tuttavia, con la visa resident non si ottiene l’automatico passaggio di residenza a Dubai o gli Emirati Arabi: infatti, risulta necessario presentare apposita domanda presso l’Ambasciata italiana di Abu Dhabi ovvero al Consolato italiano a Dubai, i quali, nella maggior parte dei casi, inviteranno il soggetto richiedente a dare corso alle prime fasi della pratica tramite lo sportello telematico di A.I.R.E (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero).

A questo punto, è fondamentale operare un distinguo tra come si possa ottenere un visto di residenza a lungo termine o della durata di cinque anni.

Nel primo caso, va segnalato che a partire dal 2019 gli Emirati Arabi Uniti offrono una speciale forma di visto a lungo termine che non richiede al soggetto interessato al suo ottenimento di possedere uno sponsor da parte di una società locale o di costituire necessariamente una società a tale scopo.

Questo particolare visto di residenza a lungo termine ha durata di 10 anni e si può ottenere in caso di investitori o in caso di soggetti dotati di particolari talenti specializzati.

Per quanto concerne, invece, l’ottenimento di un visto della durata di cinque anni, è necessario rientrare in una delle seguenti categorie: investitori immobiliari, studenti eccezionali o imprenditori.

Nel caso degli imprenditori, il soggetto dovrà essere promotore di un progetto del valore minimo di almeno 500.000 Dirham, circa 115mila Euro, con cambio 1,00 Euro pari a 4,39 Dirham (cambio soggetto a variazioni valutarie).

Come appare chiaro, ottenere il visto di residenza è davvero fondamentale per chi desidera aprirsi a Dubai: per questo è fondamentale che le procedure siano seguite da chi è un professionista del settore.

Le procedure, infatti, variano in base alla tipologia di azienda che desidera aprire e sia in base alla zona in cui la stessa viene costituita – in particolare, se nel Mainland o nelle Free Zone -.

Per tutti questi motivi, dunque, risulterebbe inutile provare a riassumere l’iter di richiesta di rilascio del visto poichè troppo specifica e aderente alle singole esigenze degli utenti richiedenti.

E’ fondamentale, pertanto, affidarsi a chi è un vero esperto nel trattare questo tipo di pratiche: a tal fine, la Daniele Pescara Consultancy è l’unica realtà internazionale che all’interno dei propri pacchetti comprensivi di One-stop-shop integra già un anno di consulenza, atta a seguire passo passo il suo cliente anche per le pratiche AIRE. L’omonimo finanziere veneto Daniele Pescara è CEO di Falcon Advice, società leader nel settore della costituzione e del trasferimento di società a Dubai e di tutti i servizi fiscali e burocratici ad esse connessi, compresa la procedura di rilascio del visto di residenza.


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