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Loris Degioanni, un italiano in Silicon Valley: la sua Sysdig ora vale un miliardo

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Foto del profilo di Eleonora Chioda

Eleonora Chioda, Direttore responsabile Millionaire, ideatrice e coautrice di Silicon Valley e del bestseller Startup (entrambi Hoepli) ha scritto sul suo account LinkedIn:

“Raccoglie 188 milioni di dollari, round serie F, e la sua startup diventa il nuovo #unicorno della Silicon Valley. Il secondo creato da italiani in meno di tre mesi. Sysdig è stata valutata 1,19 miliardi di dollari.

Lui si chiama Loris Degioanni, laurea al Politecnico di Torino, è partito 15 anni fa da Vinadio, in provincia di Cuneo. Il suo prodotto per la sicurezza del cloud è usato dalle più grandi aziende della terra.

«Ci siamo buttati in una piscina piena di coccodrilli e abbiamo imparato a nuotare. Ma più che a un unicorno, bello e perfetto, che in un attimo ha successo, siamo simili a scarafaggi. Piccoli, imperfetti, ma resilienti. Abbiamo preso pugni per oltre 10 anni, ma non abbiamo mai mollato. E, come noi, i ragazzi di Kong»

«Abbiamo studiato in Italia. E oggi possiamo dire che gli italiani sono forti anche nella tecnologia software più avanzata».

Loris impiegherà i nuovi fondi per assumere in Italia. 

«Negli ultimi mesi, i dipendenti italiani di Sysdig sono passati da 42 a 75. Intendo crearne almeno altrettanti entro fine 2021. Non lo faccio per gratitudine. In Italia trovo il miglior mix di competenze e lealtà». wow, che ne pensate?”

Gli hashtag: #bellestorie #unicorno

Loris Degioanni

“La sua storia sembra una favola – scrive Il Sole 24 Ore – ma se fosse rimasto in Italia cosa sarebbe successo? «Ho chiesto al fondatore di Riverbed, Steve McCanne: a parità di condizioni (stessa tecnologia, stessi fondatori, stesso fatturato, stesso numero di dipendenti), se fossi stato a Cinisello Balsamo, mi avresti acquisito? La risposta è stata: no. C’è un discorso di accesso e connessione. Qui tutto succede in pochi giorni. La velocità è la base del business. Per vendere una startup devi avere un prodotto di qualità e qualcuno che lo compri. Avere un team tecnico e commerciale. Ma anche essere nel posto dove c’è il mercato che, per l’Information technology, sono gli Stati Uniti» ha spiegato Degioanni.

Prima di partire per San Francisco Loris era in Nuova Zelanda. Qui aveva ricevuto l’email di un professore americano vicino alla pensione che usava il suo software per monitorare le reti e che gli proponeva di fare assieme una startup.  L’ha fatta crescere quella prima startup, per cinque anni, e poi l’ha venduta alla Riverbed, un’azienda quotata al Nasdaq, per 30 milioni di euro. Metà di quei soldi gli sono stati dilazionati nei 24 mesi successivi, nel tempo cioè richiesto per trasferire tutto il proprio know how ai compratori.

Sysdig, startup di un italiano in Silicon Valley, raccoglie 188 milioni e  diventa il nuovo unicorno: «Assumeremo in Italia: qui troviamo i  migliori»=23

Era il 2010, finì sulla copertina di Wired e, nell’articolo collegato, invitava i giovani italiani a fare un salto in Silicon Valley: “Qui non puoi stare a guardare, qualcosa devi fare”.

Una storia fuori dall’ordinario, quella di Degioanni, che è stata anche raccontata dal giornalista Renzo Agasso nel libro Ho conquistato l’America. Pochi mesi dopo la prima “fatica” è ripartito con una nuova startup: “Se la prima l’ho venduta, la seconda voglio portarla in Borsa”, disse.

L’inizio di un’avventura

E così è stata la volta della sua seconda startup, Sysdig, che, dopo il round di serie F, guidato da Third Point Ventures e Premji Invest con la partecipazione di Accel, Bain Capital Ventures, DFJ Growth, Goldman Sachs, Insight Partners e Next47, ha raggiunto il valore di 1,19 miliardi di dollari. Loris aveva raccolto 188 milioni per la sua Sysdig. E’ un unicorno, si dice in questi casi

Sysdig è presto diventata leader nella metodologia DevOps della sicurezza informatica e ora, dopo il famoso “round F” inizierà a investire in “innovazione continua” nei progetti open source che fungono da fondamento della sua piattaforma. Queste innovazioni saranno incentrate su diversi temi strategici, con nuove funzionalità e nuovi avanzamenti.

Un italiano che apre la strada al motto: si può fare!

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