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Home Life, grandi nomi del design per raccontare l’evoluzione dell’abitare 

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La mostra che porta il made in Italy in Australia e, attraverso la casa e i suoi oggetti, indaga come vivremo domani 

Come cambia l’abitare

Come è cambiata la casa negli ultimi anni? Come si è evoluto l’abitare contemporaneo e che direzioni stanno prendendo le nostre abitudini domestiche?

Punta a dare una risposta a queste domande la mostra Home Life, a cura di Elisabetta Pisu, che aprirà i battenti a Canberra, la capitale australiana, il 27 ottobre all’interno del Design Canberra Festival (https://designcanberrafestival.com.au/), la rassegna giunta alla sua nona edizione, che celebra il design, l’arte, l’artigianato e l’industria attraverso 200 eventi fra mostre, talk e simposi.

20 oggetti di design selezionati da Elisabetta Pisu che indagano da punti di vista differenti l’evoluzione, in qualche caso la trasformazione radicale, che il nostro modo di vivere la casa ha subito negli ultimi anni, per restituire ai visitatori uno sguardo molteplice su una realtà tanto complessa quanto a noi vicina com’è la dimensione domestica. Home Life non è solo un percorso espositivo per comprendere da vicino il nostro presente ma costituisce anche uno strumento per proiettare nel tempo questa interpretazione e formulare ipotesi sugli scenari futuri che ci aspettano, per capire come potrebbe essere la casa di domani.

«Attraverso la selezione di alcuni progetti significativi – spiega Elisabetta Pisu, ideatrice e curatrice della mostra Home Life unisce i concetti di comfort, ecologia e multifunzionalità, andando a delineare una diversa visione della casa contemporanea, nella quale si stanno definendo i nuovi parametri del vivere quotidiano.»

Con Home Life il design si rivela essere ancora una volta una lente d’ingrandimento efficace per interpretare la realtà, in grado di mettere in luce come le abitudini sociali, i trend, le esigenze, i desideri di tutti noi si siano trasformati negli ultimi anni, insieme a essi gli oggetti di cui ci circondiamo e, in definitiva, la casa che abitiamo.

L’esposizione, raccontare l’evoluzione della vita domestica attraverso gli oggetti

20 fra mobili, complementi di arredo e accessori, che portano le firme di alcuni fra i maggiori progettisti del design e brand del made in Italy dello scenario internazionale attuale, sono stati selezionati dalla curatrice Elisabetta Pisu perché rappresentano in maniera diretta e immediatamente intuitiva le nuove abitudini domestiche e il loro universo di senso.

Dalla workstation Secretello di Michele De Lucchi, pensata per un living che si trasforma facilmente in studio, al termoventilatore elettrico portatile Eve di Ludovica+Roberto Palomba, un oggetto “nomade” che porta il calore dove serve, passando per l’alveare domestico B-BOX di Acme21 e per la lampada a sospensione Flexia di Mario Cucinella, realizzata con materiali riciclati e pensata per un uso ibrido degli ambienti, che incontra le esigenze sia dell’ufficio che dell’abitazione.

La mostra, frutto di una lunga ricerca sugli esiti più recenti dell’abitare, porta al pubblico sia grandi nomi del design made in Italy, sia talenti più giovani, cogliendo le trasformazioni che oggi investono la nostra società: la sostenibilità come condizione imprescindibile, la tecnologia come nuova dimensione dell’edonismo domestico, la casa come strumento per rasserenare lo spirito, dando così forma a una mostra che è tanto approfondita quanto, allo stesso tempo, in grado di parlare a tutti.

Short bio della curattrice Elisabetta Pisu

Elisabetta Pisu è una curatrice di design con una formazione in sociologia e in management culturale. Il suo ambito di ricerca è il design contemporaneo in relazione ai processi produttivi, alle valenze sociali e all’evoluzione dei nuovi linguaggi espressivi.

Oggetti, ambienti e architetture sono al centro dei suoi interessi di studio, protesi a indagare il ruolo mutevole del design nella società contemporanea. Nel 2016 fonda EP studio che si occupa di ideazione, organizzazione e curatela di mostre internazionali di design con particolare attenzione alla diffusione e promozione del made in Italy. Ha collaborato con importanti istituzioni culturali e curato mostre in prestigiosi musei, tra i quali: Design Museum Gent (Belgio), Cube Design Museum (Olanda), Design Museum Holon (Israele), Museum of Craft and Design (San Francisco, USA), MODA – Museum of Design Atlanta (Atlanta, USA), L. A. Mayer Museum for Islamic Art (Israele), COD – Center for Openness and Dialogue (Albania). 

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