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Ciao Pelè.

Il "Re del calcio" ci lascia: il mondo saluta Pelè

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Pelè, la leggenda del calcio brasiliano, è morto a causa di un cancro. Il presidente Jair Bolsonaro ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, mentre le condoglianze sono arrivate da ogni parte del globo, da superstar del calcio e fan di ogni latitudine

Addio Pelè, grande uomo

Pelè

Tre volte vincitore della Coppa del Mondo FIFA e capocannoniere nella storia della Seleção maschile insieme a Neymar, Pelé è stato un’icona globale dello sport più popolare al mondo.

Il calcio ha perso il suo re. Pelé, nato Edson Arantes do Nascimento, è morto il 29 dicembre a San Paolo, in Brasile, a 82 anni, perdendo una lunga battaglia contro il cancro che si era diffuso a diversi organi del suo corpo.

Unico calciatore maschile ad aver vinto tre Mondiali FIFA (1958, 1962 e 1970), il brasiliano è stato una delle figure sportive più importanti del XX secolo . Il suo talento ha trasformato la Selecao brasiliana e la sua maglia gialla in marchi globali.

Cose che forse non sapevi su Pelè

Pelé è stato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, noto soprattutto per la sua carriera con la nazionale brasiliana e il Santos, dove ha vinto diversi titoli nazionali e internazionali. Ecco alcune curiosità e cose che potresti non sapere su di lui:

  1. Pelé è il soprannome di Edson Arantes do Nascimento, che ha preso il nome da un amico d’infanzia che aveva il soprannome di “Pilinha”.
  2. Pelé ha esordito in prima squadra a soli 16 anni, segnando un gol nel suo primo match con il Santos.
  3. Pelé ha vinto tre Coppe del Mondo con la nazionale brasiliana, nel 1958, 1962 e 1970, diventando il primo giocatore a raggiungere questo traguardo.
  4. Pelé ha segnato oltre 1.000 gol in carriera, diventando il primo giocatore a raggiungere questo traguardo.
  5. Pelé è stato il primo calciatore a ricevere il premio “FIFA World Player of the Year” nel 1991.
  6. Pelé ha ricevuto la cittadinanza onoraria di diversi paesi, tra cui gli Stati Uniti, il Senegal e il Gabon.
  7. Pelé è stato nominato ambasciatore del buon volontariato dall’ONU nel 1995.
  8. Pelé è stato nominato “Athlete of the Century” (Atleta del secolo) dalla FIFA nel 1999.
  9. Pelé ha scritto diversi libri, tra cui la sua autobiografia “Pelé: The Autobiography” (Pelé: L’autobiografia).
  10. Pelé ha ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze durante la sua carriera, tra cui la Legione d’Onore francese e la Presidential Medal of Freedom degli Stati Uniti.

Il soprannome Pelé è emerso quando un giovane Edson non riusciva a pronunciare il nome del portiere Bilé, che giocava nella sua città natale. Diceva sempre Pelé. All’inizio, i suoi compagni di squadra prendevano in giro la pronuncia sbagliata, senza rendersi conto di quanto sarebbe diventato iconico quel soprannome in futuro.

Il Brasile lo veglia, il mondo lo saluta

I brasiliani in una processione silenziosa, tra le lacrime si sono riversati all’ospedale di San Paolo dove è morto “O Rei” (Il Re), mentre allo stadio Vila Belmiro di Santos, la città dove ha giocato la maggior parte della sua carriera, si prepara la veglia.

Un imponente corteo funebre è stato organizzato per celebrare il campione, a cui seguirà una cerimonia di sepoltura privata.

Il presidente Jair Bolsonaro ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, mentre le condoglianze sono arrivate da superstar del calcio, dignitari globali e fan di ogni latitudine.

La Federcalcio italiana ha annunciato un minuto di silenzio prima delle prossime partite in memoria di Pelé, mentre sia la Premier League inglese che la Ligue 1 francese hanno dichiarato che le partite sarebbero state precedute da un minuto di applausi.

A testimonianza dell’influenza di Pelé, anche personalità internazionali tra cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e l’ex leader Barack Obama, le leggende della musica brasiliana Caetano Veloso e Gilberto Gil, il capo del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach e il presidente della FIFA Gianni Infantino hanno reso omaggio.


«Il più grande successo della mia vita non sono state le coppe o le medaglie, ma sapere di aver aiutato tanti ragazzi di strada che guardandomi hanno capito che lottando si può arrivare ovunque, perché nulla è impossibile se lo vuoi davvero»

Pelè

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