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In Italia è tempesta perfetta: tra burocrazia, concorrenza digitale e costi crescenti è crisi per gli imprenditori

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Il drastico crollo delle nuove aperture di attività commerciali nel 2023 ha segnato un periodo di preoccupante declino per l’imprenditoria tradizionale in Italia. Questa tendenza, alimentata da un aumento dei costi di gestione, una diminuzione dei consumi e una crescente concorrenza dalla grande distribuzione e dalle attività online, sta mettendo a dura prova il tessuto commerciale del Paese. Gli analisti del settore prevedono che la situazione continuerà a peggiorare nei prossimi anni, con una costante riduzione delle aperture di nuove attività commerciali.

Con Daniele Pescara, parliamo del panorama della crisi

Il 2023 ha segnato un periodo di difficoltà per l’imprenditoria tradizionale in Italia, con una riduzione significativa delle nuove aperture commerciali. Settori come quelli degli articoli da regalo, tabacchi, edicole e pompe di benzina hanno subito il contraccolpo più forte. Abbiamo contattato, come sempre in questi casi, il nostro esperto Daniele Pescara per sapere cosa secondo lui sussiste alla base di questa tendenza.

“È una situazione complessa” – commenta Daniele Pescara. “La riduzione delle nuove aperture commerciali è un segnale allarmante della difficoltà che gli imprenditori italiani stanno affrontando. Settori tradizionali sperimentano quotidianamente sfide significative. L’aumento della concorrenza online è una delle cause principali, ma non l’unica.

L’emergere delle attività online ha offerto alcune opportunità, ma non abbastanza per compensare il declino nel commercio tradizionale. Questo perché la transizione al digitale non è semplice e richiede competenze, risorse e una mentalità completamente differente. Inoltre, l’interazione personale e l’esperienza di acquisto fisico sono ancora valori importanti per molti consumatori, che purtroppo stanno venendo erosi dalla chiusura di molte attività tradizionali.”

Siamo in piena crisi per gli imprenditori. Ci chiediamo quali sarebbero le soluzioni per invertire questa tendenza e se ci sono strategie che gli imprenditori possono adottare per navigare attraverso queste acque tumultuose.

Daniele Pescara suggerisce che, “innanzitutto, è fondamentale che gli imprenditori si adattino ai cambiamenti del mercato. Investire nella digitalizzazione e nelle competenze necessarie è cruciale. Inoltre, c’è bisogno di un supporto significativo a livello di politiche pubbliche per facilitare l’accesso al credito, ridurre la burocrazia e incentivare l’innovazione. Dall’altra parte, anche una gestione fiscale oculata può fare la differenza. Nel mio studio, ad esempio, aiutiamo gli imprenditori a pianificare strategicamente il loro carico fiscale, permettendo loro di reinvestire risorse nell’innovazione e nella crescita. Ne parlo anche nel mio ultimo video pubblicato sul mio canale YouTube.”

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Un altro aspetto cruciale che emerge dalla situazione attuale è la burocrazia ostile che gli imprenditori devono affrontare quando cercano di avviare nuove attività. Secondo le interviste condotte dalla Confesercenti, sembra che la burocrazia sia diventata una barriera significativa per l’apertura di nuovi negozi o imprese. Chiediamo a Daniele Pescara di espandere questo concetto.

“La burocrazia è sempre stata una sfida per gli imprenditori in Italia. L’accesso a autorizzazioni e permessi è un processo che può essere lungo e frustrante. Questa situazione fa perdere tempo prezioso e risorse che potrebbero essere investite altrove, come nello sviluppo dell’attività stessa. Sembra, tra l’altro, che questa problematica non sia circoscritta solo a una parte dell’Italia, ma si estende in tutta la nazione, con Roma che sembra essere particolarmente colpita. Secondo me, queste sono le implicazioni a lungo termine e posso già dirvi: sono gravi.

Un ambiente burocratico ostile scoraggia l’iniziativa imprenditoriale, e questo lo sappiamo, e lo sappiamo da anni. Oggi c’è un altro dato emergente dalle analisi: specialmente tra i giovani e gli imprenditori in erba, cala drasticamente l’iniziativa imprenditoriale. Questi in breve tempo potrebbero ritrovarsi a non avere le risorse o l’esperienza per navigare attraverso gli ostacoli del contesto lavorativo contemporaneo. A lungo termine, ciò potrebbe portare a una stagnazione dell’innovazione e una riduzione della competitività nel mercato globale.

Ci chiediamo, allora, quali misure potrebbero essere adottate per alleggerire questo fardello burocratico e incentivare l’imprenditoria, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale.

“Innanzitutto”, suggerisce Daniele Pescara, “c’è un bisogno urgente di semplificare i processi burocratici e rendere più accessibile l’ottenimento di autorizzazioni e permessi. Un sistema più snello e trasparente incentiverebbe molti più imprenditori a avviare nuove attività. Inoltre, l’introduzione di incentivi fiscali per le start-up e le piccole imprese, specialmente quelle guidate da giovani imprenditori, potrebbe fare una grande differenza. Queste misure, insieme a una maggiore accessibilità al credito, potrebbero fornire l’impulso necessario per rivitalizzare l’ecosistema imprenditoriale italiano.

La mia particolare attenzione va al supporto fiscale e alla consulenza professionale dedicata a quegli imprenditori e i professionisti cardine nell’economia globale, che sono quelli che hanno un fatturato superiore ai 200.000€. La mia consulenza può aiutarli a navigare nel complesso panorama fiscale italiano, non solo sopravvivendo, ma finalmente dandogli gli strumenti per rilanciarsi in un mondo che presenta ogni giorno sfide enormi.

Consideriamo questo: il sistema fiscale italiano è noto per la sua complessità e può rappresentare un ostacolo notevole alla crescita, soprattutto per gli imprenditori che stanno cercando di evolvere e prosperare. Offrire supporto fiscale e consulenza professionale può fare una grande differenza. Attraverso la mia consulenza, mi impegno a fornire soluzioni personalizzate per aiutare gli imprenditori a ottimizzare la loro posizione fiscale, proteggere il loro patrimonio e, in ultima analisi, reinvestire nella loro attività.”

Chiediamo a questo punto a Pescara quale impatto pensa che l’abbattimento del carico fiscale possa avere sulle prospettive a lungo termine degli imprenditori italiani, specialmente in un periodo economicamente turbolento come quello attuale.

“L’abbattimento del carico fiscale può avere un impatto significativo”, risponde. “Può liberare risorse finanziarie che possono essere reinvestite nell’attività, sostenendo l’innovazione, l’espansione e la creazione di nuovi posti di lavoro. Inoltre, in un periodo economicamente sfidante, avere una maggiore flessibilità finanziaria può fornire agli imprenditori il respiro necessario per navigare attraverso le difficoltà e posizionare la loro attività per un successo futuro.”

“La protezione del patrimonio è cruciale per garantire la sostenibilità a lungo termine di un’impresa. Attraverso una pianificazione fiscale strategica e una gestione prudente delle risorse, aiuto gli imprenditori a minimizzare i rischi e a proteggere il loro patrimonio da eventuali perdite. Questo include l’identificazione di opportunità di riduzione fiscale, la gestione efficace delle passività e la creazione di strutture legali e finanziarie robuste per proteggere gli asset dell’impresa.”

Un approccio olistico alla gestione fiscale e alla consulenza è quello che serve, oggi. Ne siamo consapevoli. Ringraziamo Daniele Pescara, per aver condiviso ancora una volta la sua esperienza e le sue idee su come supportare gli imprenditori italiani in questo periodo critico.

“È stato un piacere. Grazie per avermi dato l’opportunità di discutere di questi temi importanti. Spero che, insieme, possiamo contribuire a creare un ambiente più favorevole per gli imprenditori in Italia”.

Vogliamo concludere così. L’analisi di Daniele Pescara getta luce su molte sfide ma anche su possibili soluzioni per risolvere la crisi imprenditoriale in Italia. Il declino dell’imprenditoria tradizionale nel nostro Paese oggi rappresenta una sfida significativa che richiede una risposta coordinata da parte delle autorità, degli esperti del settore e della comunità imprenditoriale. Questo vuol dire ragionare a tutto tondo e fuori dagli schemi. Solo attraverso un approccio innovativo e misure di sostegno mirate come quelle promosse da Pescara, ci sentiamo di dire, il Paese potrà sperare di rivitalizzare il suo tessuto commerciale e promuovere una cultura imprenditoriale resiliente e innovativa.

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