Scoperto a Pompei un Termopolio ancora intatto

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di Ileana Barone –

Clamorosa scoperta a Pompei. Dagli scavi è emerso l’ambiente quasi integro di un Thermopolium, una “bottega di street food”, con una varietà di piatti che va dalle lumache ad una paella rivisitata. E non solo cibo ma anche recipienti, iscrizioni, decorazioni pittoriche in ottimo stato di conservazione ma anche resti di ossa umane e animali.

Massimo Osanna, direttore generale ad interim del Parco Archeologico di Pompei, l’ha definita “una scoperta che restituisce un’incredibile fotografia del giorno dell’eruzione aprendo a nuovi studi su la vita, gli usi e l’alimentazione dei pompeiani”.

Lo scavo fa parte della zona della Regio V, collocato allo slargo dell’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’argento e il vicolo dei Balconi, era stato già indagato nel 2019, durante gli interventi del Grande Progetto Pompei per la messa in sicurezza e il consolidamento dei fronti di scavo storici. In questi due anni gli scavi sono continuati portando alla luce una prima parte del bancone con uno luminoso dipinto a tema mitologico: una nereide che cavalca un ippocampo e porta con sé una cetra; un’impronta lasciata nella cenere dal grande portone in legno e un balcone che ornava il piano superiore.

Dagli ultimi scavi sono state ritrovate altre parti della struttura dipinte con le figure di animali, come le due anatre messe a testa in giù e pronte per essere preparate e consumate, un gallo e un cane al guinzaglio. Sulla stessa superficie è presente anche una iscrizione graffita “Nicia cineade cacator”, che significa “Nicia” – forse un liberto proveniente dalla Grecia – “Cacatore, invertito!”, probabile derisione rivolta al proprietario o a qualcuno che lavorava nel Termopolio. Nella piazzetta antistante erano già state ritrovate una cisterna, una fontana e una torre piezometrica, collocate poco distanti dalla bottega già famosa per l’affresco dei gladiatori in combattimento.

Oltre a trattarsi di una ulteriore testimonianza della vita quotidiana a Pompei, le possibilità di analisi di questo Termopolio sono eccezionali, perché per la prima volta si è scavato un simile ambiente per intero ed è stato possibile condurre tutte le analisi che le tecnologie odierne consentono”, ha commentato Massimo Osanna che, insieme a Andrea Viliani, responsabile del Research Institute del Castello di Rivoli, ha da pochissimo lanciato il portale web Pompeii Commitment. “I materiali rinvenuti sono stati, infatti, scavati e studiati sotto ogni aspetto da un team interdisciplinare composto da: antropologo fisico, archeologo, archeobotanico, archeozoologo, geologo, vulcanologo. I materiali saranno ulteriormente analizzati in laboratorio e in particolari i resti rinvenuti nei dolia (contenitori in terracotta) del bancone, rappresenteranno dei dati eccezionali per capire cosa veniva venduto e quale era la dieta alimentare”.

Ulteriore scoperta importante, che ci permette di conoscere gli aspetti quotidiani della vita nella civiltà di Pompei, è il materiale da dispensa e da trasporto: 9 anfore, una pantera di bronzo, 2 fiasche, un’olla di ceramica comune da mensa. Dalle prime analisi risulta lo scheletro completo di un cane, non grande come quello dipinto sul bancone ma di un esemplare molto più piccolo. Sono stati trovati, all’interno della stanza, ossa umane riguardanti un individuo maturo, di almeno 50 anni d’età, che secondo le prime analisi potrebbero appartenere a un individuo rinvenuto nell’angolo più interno della bottega, che al momento dell’esplosione era posizionato sopra una branda. Ancora da indagare sono le ossa pertinenti ad almeno un altro individuo, rinvenute all’interno di un grande dolio, probabilmente risistemate in tale posizione sempre dai primi scavatori nei secoli scorsi.

Il Ministro per i beni e per le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, congratulandosi per le nuove scoperte della Regio V negli scavi di Pompei, ha detto “Con un lavoro di squadra, che ha richiesto norme legislative e qualità delle persone, oggi Pompei è indicata nel mondo come un esempio di tutela e gestione, tornando a essere uno dei luoghi più visitati in Italia in cui si fa ricerca, si continua a scavare e si fanno scoperte straordinarie come questa”.

Non è ancora chiaro quando i lavori saranno portati a termine in modo da mettere il sito a disposizione del pubblico ma l’idea è quella di aprire le visite già in primavera, per Pasqua, predisponendo un percorso che passi anche dal cantiere della casa delle Nozze d’Argento, una meraviglia chiusa al pubblico da decenni, pandemia permettendo. Nel frattempo RAI Documentari manderà in onda, il 27 dicembre, in prima serata su Raidue un documentario dal titolo “Pompei ultima scoperta”, diretto da Pierre Stine, per testimoniare la fatica, le emozioni e le gioie di tutti coloro che lavorano ogni giorno per ridare luce e identità alla storia.

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