Tra vita e sport, le basi per diventare professionisti

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Molti bambini hanno come sogno nel cassetto quello di diventare calciatori ed emulare le gesta dei propri eroi. Non tutti però riescono nell’intento, con alcuni che si perdono per strada cambiando il proprio percorso di vita ed altri che, invece, arrivano a calcare i rettangoli verdi ma nelle categorie minori.


Ci sono anche bambini che riescono ad arrivare in Serie A e fare i calciatori di mestiere, ma solo pochi raggiungono i massimi livelli arrivando a diventare delle vere e proprie leggende di questo sport.
Diventare dei professionisti non è per nulla facile, ci vogliono anni di duro lavoro e costanza. Ci sono sacrifici da fare e concentrarsi anima e corpo nel proprio percorso, senza però tralasciare i doveri verso la famiglia o la scuola.
Infatti, famiglia e scuola sono importantissimi per la crescita di un futuro calciatore, soprattutto per quanto riguarda la correttezza e l’educazione verso i propri allenatori o arbitri e la crescita mentale che si acquisisce tramite lo studio.


La famiglia è determinante, sia perché crea le basi per la crescita generale del ragazzo e soprattutto perché può influenzare il suo percorso in ambito sportivo. Un genitore troppo apprensivo potrebbe riversare sul ragazzo le proprie aspettative mai realizzate per vivere il suo sogno in terza persone; avendo però sul ragazzo l’effetto opposto, ovvero portandolo ad abbandonare lo sport pur di non viverlo come un’imposizione. Allo stesso modo, un genitore che si oppone con tutte le forze al sogno del proprio figlio ne potrebbe comprometterne sia la crescita sportiva che quella familiare, portando il figlio ad entrare in conflitto con la propria famiglia per non averlo sostenuto.


Diverso è un genitore che, invece, supporta il proprio figlio nel suo sogno sapendo mantenere le distanze; lasciandolo libero di giocare ed esprimersi secondo le sue regole e non con delle imposizione. Un ragazzo con un genitore così avrà sicuramente maggiori chance di continuare il proprio percorso e di viverlo con libertà.
Importantissimo è anche il rapporto tra il ragazzo e la scuola, poiché oltre che influire sulla crescita culturale e personale aiuta il ragazzo a rapportarsi con figure adulte come gli insegnanti. Quindi, una volta sul campo, si potrà rapportarsi allo stesso modo con il proprio allenatore che svolge un ruolo da insegnate anche se fuori dalle aule. Inoltre, fattore molto importante, un ragazzo che riesce a far coesistere studio e sport con buoni risultati dimostra di avere la volontà di impegnarsi e sapersi concentrare su un obiettivo senza perdere di vista altri fattori.
Ma oltre famiglia e scuola ci sono anche delle piccole regole che il ragazzo deve rispettare se si vuole fare del calcio (o di un altro sport in generale) il proprio lavoro. Queste regole sono

  • Attitudine: E’ la caratteristica più importante per un ragazzo che si avvicina allo sport ed allo stesso tempo inizia a gettare le basi per la propria vita. L’Attitudine è fondamentale sia per misurare la determinazione del ragazzo nel raggiugere i propri obiettivi (sportivi e non), sia per capire come il ragazzo vive il gioco sul campo e come è predisposto nei suoi confronti.
  • Carattere: Di pari passo con l’Attitudine, il Carattere determina la forza di volontà del ragazzo nel superare i momenti difficili o di come rialzarsi dopo un brutto infortunio. Inoltre il Carattere può influire sul comportamento in campo nei confronti dell’arbitro o degli avversari. Un Carattere pacato può aiutare il ragazzo a proseguire nella sua carriera venendo apprezzato per la dedizione al lavoro ed il comportamento generale. Un Carattere iroso o spocchioso è di sicuro negativo, portando un allenatore o un Direttore Sportivo a glissare su un ragazzo reputandolo come elemento negativo se aggiunto alla propria rosa.
  • Tecnica: Importantissima per determinare la bravura di un ragazzo, per vedere come si comporta sul campo e come gestisce il pallone; se con classe o in maniera più rude. Una buona tecnica aiuta, senza ombra di dubbio, a raggiungere livelli sempre più alti ed attirare l’attenzione degli addetti ai lavori. Alcuni ragazzi nascono già con una buona tecnica di base che affinano e migliorano con gli allenamenti; altri invece la apprendono sul campo e la migliorano giorno dopo giorno guidati dalla determinazione.
  • Cultura del Lavoro: Senza Cultura del Lavoro non si va da nessuna parte, che sia su un campo di gioco o dietro una scrivania. Ricollegandoci alla Tecnica, senza Cultura del Lavoro non si potrà mai migliorare quell’aspetto del gioco ed eccellere rispetto ad altri giocatori. La Cultura del Lavoro è fondamentale e sprona il ragazzo a migliorarsi sempre di più, riuscendo a superare i propri limiti e portandolo a fare la differenza. La Cultura del Lavoro ha permesso a vari calciatori, magari dotati di una tecnica non troppo alta, di riuscire a predominare nel loro ruolo, giocare per grandi club e vincere trofei.
  • Atteggiamento: Importantissimo per vedere come un ragazzo vive sia gli allenamenti che la partita. Allenarsi col giusto atteggiamento permetterà al ragazzo di sfruttare ogni sessione al massimo, di acquisire sempre più nozioni che lo aiuteranno nel corso della propria carriera. L’Atteggiamento in campo, durante la partita, determina come il ragazzo regge alla pressione del match e come si rapporta sia con i compagni di squadra che con gli avversati. Il giusto Atteggiamento, o la “cattiveria agonistica” influisce positivamente sul ragazzo mettendone in risalto la voglia di vincere e la predisposizione a giocare di squadra. Uno scarso Atteggiamento, invece, potrebbe portare il ragazzo ad abbattersi se il risultato non è a favore della propria squadra e quindi gettare la spugna o, in alcuni casi, a reagire con falli o comportamenti scorretti.
  • Mentalità Vincente: Determina chi, tra un ragazzo ed un altro, ha la predisposizione al successo e che quindi avrà maggiori chance di fare il calciatore nella vita. La Mentalità Vincente è fondamentale sia per ottenere vittorie sul campo o per conquistare trofei, sia per raggiungere i propri obiettivi. Infatti un ragazzo con una forte Mentalità Vincente vivrà ogni allenamento con una chance per inseguire il suo sogno e per realizzare i suoi obiettivi, lo aiuterà ad essere un leader all’interno della propria squadra e determinerà la chiave per il suo successo futuro.
  • Spirito di Squadra: Nel calcio come in ogni altro sport non individuale è il punto cardine per determinare chi ha la marcia in più per vincere. Una squadra con uno spirito alto e quindi con un’unione d’intenti e con una giusta mentalità avrà di sicuro la meglio contro una squadra piena di individualità o lotte interne. Un ragazzo con un alto Spirito di Squadra, quindi con la capacità di saper legare e fare amicizia con i propri compagni sia sul campo che fuori, sarà sempre preferito a chi ha un atteggiamento più individualista e distaccato.
  • Struttura Fisica: Ultima, ma non per importanza, è la Struttura Fisica. Oltre che allenare la Tecnica il ragazzo deve allenare anche il fisico, rinforzare la muscolatura per reggere al meglio i ritmi da atleti e soprattutto per evitare i troppi infortuni. Infatti una buona Struttura Fisica limita gli infortuni o aiuta il ragazzo a riprendersi più in fretta dopo uno stop forzato. Inoltre la Struttura Fisica, unita alla tecnica, aiuta a determinare il ruolo che un ragazzo può ricoprire in campo.

Queste semplici ma fondamentali regole possono determinare il cammino di un ragazzo in ambito sportivo. Possono aiutarlo a diventare un professionista e fare dello sport che ama il proprio lavoro, renderle un giocatore ad alti livelli o persino un campione riconosciuto in tutto il mondo.
Ma queste regole possono applicarsi senza problemi alla vita di tutti i giorni, possono aiutare un ragazzo ad apprenderle tramite lo sport e poi applicarle nella propria vita per eccellere nel proprio campo di lavoro e diventare un professionista di tutto rispetto.
Regole semplici ma determinanti, che possono fare differenza nella vita di una persone; esattamente come lo sport può aiutare un ragazzo nei rapporti sociali o nella crescita personale sino al mondo dei “grandi“. Ma del resto si sa, lo “Sport è una palestra di vita“.

Giornalista pubblicista dal 2015. Nato a Catanzaro ma romano di adozione. Appassionato di sport e tutto quello che vi gira intorno. Mi piace trasmettere la mia passione per lo sport tramite la scrittura. Lettore accanito e divoratore di Serie TV. Ex giocatore di Football Americano

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