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Management. Quali sono le aziende meglio gestite del 2020?

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In un anno in cui la pandemia di coronavirus ha devastato vaste aree dell’economia nel mondo e ha riconfigurato il modo in cui milioni di persone fanno acquisti, lavorano, comunicano e apprendono, i sostenitori della tecnologia sono rimasti ai vertici della Management Top 250, andando a comporre le prime file della classifica annuale sulle “top companies” del 2020, basata sui principi del defunto guru del management Peter Drucker.

I giganti della tecnologia che guidano gran parte delle nostre vite, con le loro invenzioni e innovazioni, si danno battaglia anche in un altro modo: guidando i loro team, portandoli all’eccellenza.

Nella formazione del 2020, Microsoft Corp. ha scalzato Amazon.com Inc. al primo posto ottenendo risultati costantemente buoni in ciascuna delle cinque componenti principali della classifica generale compilata dai ricercatori del Drucker Institute della Claremont Graduate University:

  • soddisfazione del cliente
  • coinvolgimento dei dipendenti e sviluppo
  • innovazione
  • responsabilità sociale
  • solidità finanziaria

Queste le variabili che vengono prese in esame quando si parla di arte del management secondo il suo guru più blasonato e considerato dai più “l’uomo che ha inventato il management”, anche se lui stesso ha sempre rifiutato questo appellativo. Peter Ferdinand Drucker, economista, con le sue opere e con il suo lavoro ha contribuito a gettare le fondamenta filosofiche e pratiche della gestione delle aziende moderne, diventando un leader nello sviluppo della formazione manageriale. La sua opera “The Practice of Management”, pubblicata nel 1954, è il contributo teorico più significativo per l’introduzione del concetto di “management by objectives”, (gestione per obiettivi).

Sebbene le analisi raccolgano i dati dai primi mesi della pandemia, fino alla fine di giugno, i ricercatori del Drucker Institute affermano che la crisi sanitaria probabilmente ha avuto un impatto limitato sulla loro lista relativa al tumultuoso 2020. “Quello che abbiamo davvero notato è che le aziende che hanno ottenuto il punteggio più alto nella nostra classifica lo scorso anno sembravano nella forma migliore per affrontare la crisi“, afferma Rick Wartzman, capo del KH Moon Center for a Functioning Society, una sezione dell’Istituto Drucker.

Rivali nel mercato del cloud computing, Microsoft e Amazon hanno entrambe beneficiato del passaggio al lavoro a distanza, poiché aziende e dipendenti hanno utilizzato i loro stessi prodotti per adattarsi alle chiusure degli uffici e ai requisiti di allontanamento sociale volti a frenare la diffusione del coronavirus. Ma Amazon è scesa al numero 4 quest’anno quando Apple Inc. ha preso il secondo posto, seguita da International Business Machines Corp. La società madre di Google Alphabet Inc. completa la top five tecnologica. Complessivamente, quest’anno i ricercatori hanno esaminato 886 aziende, utilizzando 33 indicatori di efficacia gestionale.

Quali sono le aziende meglio gestite del 2020 in Italia?

E in Italia quali sono le aziende che si sono distinte per la loro gestione nel 2020?

Per il 19mo anno consecutivo, Great Place to Work Italia, ha premiato le 60 aziende vincitrici inserendole nella Classifica delle migliori aziende per le quali lavorare in Italia. Oltre 55.000 dipendenti sono stati ascoltati per stilare questa classifica. La classifica delle migliori aziende nelle quali lavorare è basata, infatti, principalmente sulle opinioni dei dipendenti delle aziende in merito alla qualità del proprio ambiente di lavoro.

C’è un dato in particolare da considerare, secondo Forbes: “Se c’è una caratteristica ormai fondamentale per un’azienda è l’essere “Millennial-friendly”: è quindi indispensabile che questa sia apprezzata dai dipendenti – secondo la definizione di Pew Research Center – nati tra il 1981 e 1996 e che oggi hanno un’età compresa tra i 24 e 39 anni. Tra le altre cose, infatti, sarebbero proprio loro ad occupare attualmente il 35% della forza lavoro globale e si presume che entro i prossimi cinque anni – nel 2025 – possano toccare la soglia del 75%.”

Nel corso del 2020 nel nostro Paese ci sono state realtà che sono riuscite a progredire e ad abbracciare il cambiamento organizzativo, tecnologico e soprattutto di mindset superando con disinvoltura la crisi pandemica.

Il vantaggio di implementare lo smart working durante il lockdown

È proprio così, le aziende che implementano lo smart working hanno una marcia in più. Lo pensano anche in Your Story SRL agenzia di digital PR e Media Relations che ha voluto adottare il lavoro agile per mettere le persone al centro e consentire ai dipendenti le migliori condizioni possibili per lavorare bene e con serenità. Tra le aziende che si sono distinte in questo settore anche quella del CEO Simone Terreni, intervistato su I’M (QUI) in una puntata pilota di un ciclo legato proprio allo smartworking. L’azienda è la VoipVoice. “Noi pratichiamo lo smart working dal 2015, ma se ne sta parlando solo ora in modo efficace. Sembra che il mondo abbia scoperto tutt’a un tratto un modo nuovo di lavorare. Quando lo suggerivamo noi, ci guardavano con un certo sospetto, al quale seguiva l’affermazione “ma figuriamoci se ora ci mettiamo a lavorare da casa!” Ci ha rivelato Simone Terreni, sottintendendo come la preparazione al futuro sia una delle caratteristiche più importanti quando si tratta di rispondere con prontezza alle sollecitudini del mercato. E, durante il 2020, siamo stati davvero molto “sollecitati”.

Resilienza, proattività e poi? Le dimensioni da prendere in considerazione secondo Great Place to Work Italia, sono 5:
Credibilità, Rispetto ed Equità, variabili che misurano la fiducia dei dipendenti nei loro manager, mentre le altre due, Orgoglio e Coesione, mirano a valutare il rapporto dei dipendenti con il loro lavoro e la loro azienda.

Nella categoria sopra i 500 dipendenti si è aggiudicata il primo posto American Express Italia. Tra i 150 e i 499 dipendenti in cima al podio si è invece piazzata Cisco Systems Italia. Mentre tra i 50 e i 149 dipendenti la vittoria è andata a Bending Spoons, la software house diventata nota per essere la creatrice dell’app Immuni.

Le prime 5 aziende italiane preferite dai millennials

La classifica secondo il parere dei Millennials è diversa. E prende in considerazione aspetti alternativi: la fiducia reciproca con il management aziendale, il rapporto di orgoglio per l’organizzazione di cui si fa parte e per il lavoro svolto, e la qualità delle relazioni interpersonali con i colleghi. Questa la classifica:

  1. Bending Spoons S.p.A. – Information technology e software
  2. CASAVO – proptech, immobiliare
  3. R-Everse – Servizi professionali, ricerca e selezione
  4. Zeta Service – Servizi professionali e Business Process Outsourcing/Call center
  5. Mia-Platform – Information technology

Millennials durante questo anno difficile, sembrano essersi distinti per dedizione e passione. Si sono rimboccati le maniche e, sul fronte lavorativo, hanno dato una forte spinta nella aziende che si sono classificate ai primi posti per qualità, resilienza ed efficienza. Secondo alcune ricerche, proprio loro sarebbero degli infaticabili stakanovisti impegnati a spronarsi senza sosta sulla loro produttività. Sentono in modo evidente un’urgenza, quella per un futuro migliore e la consapevolezza che proprio loro sono chiamati a cambiare le cose.

Innovazione, gestione e cambiamento in relazione ad obiettivi sensibili sono in mano ai manager d’azienda, come dettava Peter Drucker. I nuovi manager sono proprio loro, i Millennial, col loro carico innovativo, protagonisti dell’amministrazione e della direzione della barca, portatori di nuovi valori legati soprattutto all’interazione, ai rapporti tra le persone, all’interdipendenza. A questi manager sono richieste competenze sempre più elevate: devono conoscere i metodi, il comportamento umano, gestire al meglio le risorse umane e la relazione con i proprietari delle imprese.

Una sfida importante che disegnerà il mondo nuovo che aspetta proprio dietro l’angolo.

Foto in copertina di Matheus Bertelli da Pexels

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Paul Fasciano, Direttore di InsideMagazine e del Gruppo Editoriale Inside, è un mental coach prestato al mondo della comunicazione digitale. Con un background accademico in sociologia e una formazione in PNL, mindfulness e neuroscienze, ha dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche sociali odierne. E' autore di varie pubblicazioni incentrate sulla crescita personale nel complesso contesto contemporaneo. La sua missione è fornire ai professionisti le informazioni più aggiornate e rilevanti, migliorando la loro comunicazione e potenziando il loro mindset con strategie efficaci e mirate.

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