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Occhi puntati sul mondo

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Maurizio Russo, Social Media Manager presso Social & Impact, ha pubblicato su LinkedIn un articolo straordinariamente completo per raccontare le notizie principali dal mondo. Una sorta di appuntamento fisso arrivato all’edizione numero 21, che prende il titolo di “Eyes on the world“.

Spionaggio tutto italiano

“Iniziamo subito con il botto” comincia così il riassunto delle news di Maurizio Russo, per raccontarci di uno scandalo tutto italiano: “Sentivamo l’esigenza di una bella storia di spionaggio internazionale, che per giunta ci riguarda? Forse no, ma eccoci. Martedì mattina è stato arrestato un ufficiale della Marina italiana e fermato un ufficiale militare russo in servizio all’ambasciata (russa ovviamente) di Roma. I due sono stati sorpresi mentre compivano un vero e proprio atto di spionaggio e rivelazione di segreto. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha espulso – mercoledì – due funzionari russi. È probabile che uno dei due sia proprio l’ufficiale fermato. L’italiano arrestato è Walter Biot, dal 2015 allo Stato maggiore della difesa. L’ufficiale russo, secondo diverse fonti, sembra essere Dmitrij Ostroukhov, membro dell’intelligence militare russa. Biot sarebbe colpevole di aver fotografato diversi documenti riservati e trasferiti su un supporto digitale, poi presumibilmente ceduto al russo in cambio di denaro (si parla di €5.000 a consegna). Gli incontri avvenivano di solito in un parcheggio della periferia di Roma. Non è ancora chiarissimo quanto importanti fossero i documenti consegnati a Ostroukhov, dal momento che Biot non si trovava in un ufficio di primo livello.”

Dal Mozambico

Non è solito sentir parlare di spionaggio dalle nostre parti, eppure anche noi nel nostro piccolo… L’articolo di Maurizio Russo prosegue con una notizia dal Mozambico: “È più di una settimana che la città di Palma, in Mozambico, è presa d’assalto dai terroristi. Parliamo di un centro di circa 75.000 abitanti nella provincia di Cabo Delgado, dove da diversi anni sono molto note (e ambite) delle riserve di gas naturale. Già nel 2017 l’azienda petrolifera Total aveva fatto partire un progetto di estrazione del valore di €17 mld, un investimento che avrebbe potuto migliorare le condizioni di vita degli abitanti locali. Ma proprio il terrorismo si è spesso messo di traverso. Il conflitto tra forze governative e un gruppo vicino all’ISIS (chiamato Ahlus Sunna wal Jamaa) va avanti da ormai 3 anni e proprio Cabo Delgado è una delle zone più interessate dai loro traffici. Testimonianze locali parlano di scene ai limiti dell’apocalittico, con il gruppo che ha ormai preso il controllo del territorio e diversi corpi giacciono senza vita per le strade di Cabo Delgado. La Total non è la sola a essere presente lì o l’unica interessata al territorio; oltre all’italiana ENI, anche l’americana ExxonMobil sta valutando nuovi investimenti, ma vorrebbe aspettare che le acque si calmino. Il governo, dal canto suo, sta cercando di apparire il più possibile in controllo della situazione, anche ricorrendo ad atti violenti, pur di non far scappare le aziende interessate.”

Dagli USA

“Ancora Capitol Hill nelle nostre news. Questa volta non per un fatto grave quanto gli attacchi al Congresso del 6 gennaio scorso, ma di certo non per qualcosa di meno preoccupante. La sicurezza del Parlamento americano è stata messa ancora una volta alla prova da un uomo che, due giorni fa, ha tentato di superare le barriere di uno degli accessi alla guida della sua auto. Nel farlo ha investito due agenti di polizia, uno dei quali è deceduto. L’assassino sarebbe poi sceso dall’auto brandendo un coltello, minacciando gli agenti (appartenenti alla US Capitol Police, deputati espressamente a difendere il Congresso e i suoi membri) che hanno risposto aprendo il fuoco.” Il 25enne alla guida si chiamava Noah Green.

“Le ragioni del suo gesto non sono ancora note, ma dai suoi account social ciò che traspariva era disperazione per i recenti problemi personali riguardanti la pandemia e il lavoro (su tutti). L’area è stata isolata per diverse ore, mentre le bandiere della Casa Bianca sono state disposte a mezz’asta, così come quelle del Campidoglio.”

Caos media tech

“Archegos è il nome di un fondo di investimento americano che, prima di questa settimana, era pressoché sconosciuto. Tuttavia, il suo fallimento ha generato perdite per miliardi di dollari a note banche di tutto il mondo e a diverse aziende media e tech. Tutto ruota intorno alla figura di Bill Hwang. L’uomo è stato uno dei collaboratori di Julian Robertson, tra i finanzieri più famosi al mondo negli anni ’90. Archegos si è ritrovata a gestire azioni per almeno $30 mld per compagnie come Baidu, Tencent Music, Discovery e ViacomCBS. Ciò era possibile grazie al “total return swap”, un accordo fatto con alcune tra le più importanti banche al mondo. Queste compravano un pacchetto di titoli su mandato di un cliente, tenendolo nel proprio portafoglio ma trasferendo guadagni e perdite al cliente stesso, in cambio di commissioni e % sui ricavi. Erano quindi le banche a “rischiare” per terzi, risultando i compratori delle azioni. Queste si sono fidate del fiuto per gli affari di Hwang, guadagnando parecchio da queste operazioni. Ma tutto è cambiato nelle ultime settimane, quando – ad esempio – ViacomCBS ha deciso di introdurre sul mercato $2,6 mld in nuove azioni, provocando un calo drastico del loro valore. Baidu ha invece debuttato debolmente in borsa a Hong Kong e il suo titolo ha perso slancio. Le banche sono state costrette a vendere più velocemente possibile le azioni ormai prive di valore per limitare i danni, dal momento che Archegos non riusciva più a coprire le perdite. Le più colpite dal suo crollo sono state Credit Suisse e la giapponese Nomura.”

In Italia

Maurizio Russo torna su una notizia dall’Italia a proposito di un fatto di cui si è poco sentito parlare: “Si indaga su un falso sequestro che avrebbe come protagonista un imprenditore di BresciaAlessandro Sandrini. 3 persone sono state arrestate dalla procura di Roma, mentre l’uomo è al momento ai domiciliari. Secondo le ricostruzioni delle autorità, Sandrini sarebbe partito per Adana (Turchia) in accordo con i suoi complici nell’ottobre 2016 e, prima di lasciare l’Italia, avrebbe promesso ben 100.000€ alla sua ex fidanzata (presumibilmente provenienti dalla truffa). Pochi mesi prima partì per la Turchia (direzione Antiochia) anche un altro imprenditore bresciano, Sergio Zanotti, ufficialmente per comprare banconote irachene molto rare, fuori corso. Entrambi gli uomini, arrivati in Turchia, sarebbero stati sequestrati e consegnati a gruppi radicali in Siria, ma le dinamiche dei fatti sono molto confuse. Sandrini sarebbe stato tradito per denaro dai suoi complici, ma altre fonti rivelano che i rapimenti sarebbero stati pianificati e che all’imprenditore sarebbe toccata una parte dei guadagni. Sin da subito i sequestri sono sembrati quantomeno sospetti, non dei veri e propri atti di terrorismo. Zanotti e Sandrini sarebbero rimasti prigionieri dal 2016 al 2019, ma sono rimasti in contatto con i familiari attraverso diverse chiamate e filmati, dove apparivano sempre circondati da uomini armati a volto coperto. Alcuni di questi sarebbero stati diffusi con l’aiuto dei complici, gli stessi che avrebbero sostenuto economicamente le famiglie dei due imprenditori durante quegli anni d’assenza. Le indagini sono ancora attive anche per ciò che riguarda eventuali riscatti che lo stato italiano avrebbe pagato per la loro liberazione del 2019, anche se le fonti ufficiali ancora non hanno fatto particolari menzioni.”

Maurizio Russo continua il suo interessante pezzo raccontando di come “Prende corpo la riforma del sistema politico di Hong Kong. È stato approvato il provvedimento che consentirà alla Cina di controllare elezioni e parlamento, allargando innanzitutto il numero dei parlamentari da 70 a 90.” E poi, del brutto “esordio alla borsa di Londra per il titolo di Deliveroo. La società britannica specializzata nella consegna del cibo non ha convinto gli investitori” Ed ancora di “Nike che ha fatto causa a MSCHF, un gruppo di artisti e stilisti di New York che ha modificato 666 paia di scarpe Nike Air Max 97 inserendo nell’intersuola dell’inchiostro rosso misto a una goccia di sangue umano. Le calzature sono state rinominate Satan Shoes e sono state messe in vendita a 867€ al paio, andando esaurite in meno di un minuto.”

Il resto delle notizie pubblicate da Maurizio Russo è possibile leggerle QUI

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