Le persone sono i pilastri su cui si fonda ogni società e le conseguenze in termini di cultura, di impatto sociale ed ambientale sono direttamente dipendenti dalla loro interazione.
La cultura sociale, come quella lavorativa e aziendale, costituisce il risultato di una storia fatta dalle persone, dalle origini ad oggi, ed è così che per il futuro saranno proprio le azioni dei singoli a sommarsi per determinare il destino della nostra economia, del nostro “welfare” che, oggi più che mai, si traduce in sensibilità “green”. Questo impatto green sta cambiando le carte in tavola in termini economici, e non solo, visto che la transizione ecologica riguarda ogni aspetto del nostro sistema di vita.
Le Nazioni Unite identificano nella Green Economy un’economia in grado di produrre benessere individuale ed equità sociale nel completo rispetto dell’ambiente circostante.
Il suo obiettivo centrale è la promozione delle condizioni necessarie a favorire l’innovazione, gli investimenti e la concorrenza, in grado di generare nuove fonti di crescita economica compatibili con ecosistemi resilienti. L’idea di un’economia verde nasce dalla stesura nel 2006 del Rapporto Stern che propone un’analisi economica che valuta l’impatto ambientale e macroeconomico dei recenti cambiamenti climatici denunciandone il peso negativo sul PIL mondiale. E sembra che governi, aziende e consumatori oggi stiano prendendo sempre più sul serio le questioni ambientali e il futuro del pianeta.
L’ascesa di Tesla e dei veicoli elettrici
L’economia sostenibile è un tipo di economia che prevede che lo sviluppo economico di una società debba essere sostenibile a livello sociale (senza disparità tra individui e generazioni), a livello economico (aumentando il PIL) e a livello ambientale, in modo da permettere alle risorse di rigenerarsi.
Sono sempre di più i prodotti qualificati come “verdi”, “green”, “sostenibili” o “ecologici”. Quando utilizzati appropriatamente, fanno riferimento alla riduzione degli impatti ambientali associata alla realizzazione di prodotti e servizi. Per questo, le crescenti preoccupazioni per la salute del nostro pianeta portano alla ribalta nuovi brand. E’ il caso di Tesla con la sua gamma di veicoli elettrici ecologici che è stata oramai portata alla ribalta. Le tecnologie innovative di Elon Musk e la chiara visione ecologica hanno portato a significativi investimenti in Tesla, che sono saliti a una valutazione di 630 miliardi di dollari nel 2020. Si tratta di una crescita sbalorditiva del 695%, riporta webplanet.com.
Anche il resto del mercato dei veicoli elettrici ha prosperato insieme a Tesla. Complessivamente, si stima che i veicoli elettrici abbiano conquistato una quota di mercato del 30% dell’industria automobilistica nel 2020. E la tendenza che sta continuando nel 2021 andrà ben oltre. Salvo considerare alcuni aspetti legati allo stoccaggio delle batterie esauste che lasciano perplessi più di qualche critico, che vede nella mobilità a idrogeno il vero futuro della mobilità.
Fatto sta che nel corso degli anni abbiamo assistito a sviluppi significativi e in parte sorprendenti: un radicale ripensamento del concetto di mobilità, di spazio urbano (si pensi all’espansione delle piste ciclabili che, anche se spesso criticate dai nostalgici della guida in solitaria di SUV nei centri storici, sta conquistando sempre più chilometri nelle grandi città) e del rapporto con i veicoli, e non solo.
Gli eco-prodotti sono in aumento
Sempre secondo l’analisi di webplanet.com, gli eco-prodotti hanno rappresentato oltre il 50% della crescita del mercato dei beni di consumo confezionati (CPG) dal 2015 al 2019, nonostante rappresentino solo il 16,1% dell’intero mercato.
La crescita massiccia del settore è ancora più spettacolare se si considera che i prodotti sostenibili sono, in media, il 39,5% più costosi dei prodotti non sostenibili. Le persone oggi sembrano molto più propense ad acquistare prodotti sostenibili, complice una cultura e una consapevolezza sulla crisi climatica in atto che stanno velocemente cambiando.
Soprattutto il COVID-19 ha orientato ancora di più la traiettoria ascendente degli eco-prodotti. Nonostante le tante aziende che falliscono a causa della pandemia, le vendite di prodotti sostenibili sono state del 180% superiori alla media. Tant’è che le aziende stanno correndo ai ripari e si stanno adeguando alla nuova tendenza che, se cavalcata, può risultare particolarmente vantaggiosa.
I prodotti sostenibili sono di tendenza in questo momento e ci sono molti soldi da fare.
La carne sostenibile sta crescendo in popolarità
Spesso ci sentiamo consigliare di mangiare meno carne e di scegliere carne che proviene da allevamenti rispettosi di ambiente e animali. Facile a dirsi e, all’apparenza, difficile a farsi. Le filiere sono ancora poco chiare e tracciabili, la spinta politica per rendere obbligatori certi protocolli è debole, ma nonostante questo la consapevolezza che ogni anno, al mondo, vengono consumate 250 milioni di tonnellate di carne allevata in modo non sostenibile con impatti per il clima particolarmente nocivi, senza pensare alle battaglie per i diritti e gli animali, indica la rotta.
Data l’ascesa degli eco-prodotti in generale, non sorprenderà che il mercato dell’eco-food vedrà un significativo aumento di valore negli anni a venire.
Il cibo sostenibile è una delle aree più critiche della green economy, poiché gli attuali metodi di produzione alimentare sono disumani e dannosi per gli ecosistemi di tutto il mondo. Le persone mangiano prodotti alimentari sostenibili con crescente regolarità, poiché prendono decisioni più informate su ciò che mangiano. Così, ecco l’ascesa di “Burger Vegetail Classic” di Unconventional e “Beyond Burger” di Beyond Meat (con una crescita stellare in Borsa) che sono gli hamburger vegani n. 1 e n. 2 di quest’anno secondo quanto stabilito dai consumatori dell’area EMEA.
“I prodotti Unconventional Burger di Granarolo – riporta adnkronos.com – hanno ottenuto il 1° e il 3° posto nell’elenco di quest’anno. Granarolo è una delle più grandi aziende alimentari italiane, fondata nel 1957 e con sede a Bologna. Nel marzo del 2020, durante la pandemia, Granarolo ha lanciato Unconventional Burger, che nel giro di pochi mesi è diventato uno dei cinque marchi di maggior successo per l’azienda. Il “Next Level Burger” di Next Level Meat si è classificato al 4° posto nell’elenco dei vincitori di quest’anno. Lidl, una catena di discount tedesca, ha sviluppato questo hamburger con il proprio marchio Next Level Meat. “Burgers Heura” di Heura si è guadagnato il 5° posto negli award di quest’anno. Questo marchio spagnolo di carne a base vegetale ha condotto di recente una campagna di crowdfunding durante la quale ha raccolto quasi 4 milioni di euro in 24 ore.“
Sicuramente l’investimento da fare.
Anche la moda sostenibile è di tendenza
Ormai da alcuni anni, si focalizza l’attenzione sul significato sociale delle proprie scelte in fatto di acquisti di abbigliamento ed accessori, nonché sul loro impatto ambientale. Eco fashion, slow fashion, conscious fashion: ecco le nuove tendenze.
Vanity Fair scrive: “La moda sostenibile è di tendenza, ed è destinata ad esserlo sempre di più. Eppure essere consumatori consapevoli non è un’impresa semplice. Tra dati che potrebbero apparire catastrofici (quella della moda è una delle industrie più inquinanti al mondo), informazioni contraddittorie ma capaci di smorzare l’entusiasmo della fashionista più accanita, certificazioni tra cui districarsi, e operazioni di greenwashing (campagne marketing volte a dare anche al più inquinante dei brand una credibilità ambientale), pochissime sono le certezze.”
Proprio come il cibo sostenibile, l’abbigliamento sostenibile sembra destinato a una crescita massiccia nei prossimi anni. La moda che utilizza materiali di provenienza sostenibile è di gran voga in questo momento, mentre molti siti di rivendita di abbigliamento come Depop incoraggiano il packaging sostenibile.
La crescita della vendita al dettaglio online va di pari passo con un previsto aumento dell’eco-moda, che presenta strade entusiasmanti per le start-up aziendali. È la mission ad esempio del brand di borse Ballen, al quale si aggiunge una spiccata attenzione agli aspetti naturalistici ed etici.
La rivendita di abbigliamento online è già in forte espansione. Perché non cimentarci quindi tutti nella rivendita di abbigliamento ecologico online? Tutti i segnali indicano che questa è un’impresa redditizia sia ora che in futuro.
Il green marketing è importante
Il Green marketing è la promozione di prodotti, servizi o attività descritte come ecologicamente sicure o più sostenibili a livello ambientale. Questo tipo di pratica nasce come risposta all’effetto nocivo dell’uomo sul pianeta e alla necessità di affrontare il problema, ponendo enfasi sul contributo delle aziende nel ridurre questo impatto.
Il dato incoraggiante è che oggi i consumatori prendono decisioni di acquisto più informate che mai. Secondo webplanet.com, il 65% delle persone afferma di cercare attivamente prodotti che facilitino una vita sostenibile e socialmente responsabile.
Nel frattempo, il 65% delle persone fa affari con marchi socialmente e ambientalmente responsabili. L’atteggiamento mutevole dei consumatori significa che i marchi devono prendere posizione sulle questioni ambientali per distinguersi, con oltre la metà degli intervistati che acquista prodotti da marchi che lo fanno.
Agire in modo etico e sostenibile non è, quindi, qualcosa che si possa fingere o fare solo per vanto: il Green Marketing è sicuramente un pilastro delle strategie di comunicazione delle organizzazioni di oggi per il mondo di domani. Un impegno importante da ricordare soprattutto in questa era di particolari sconvolgimenti.
L’agricoltura sostenibile raccoglie consensi
L’agricoltura sostenibile ha l’obiettivo di garantire la salute delle persone, migliorare la qualità della vita dei produttori, salvaguardare i diritti umani e favorire l’equità sociale. L’agricoltura sostenibile dal punto di vista economico è un un’agricoltura in grado di favorire il commercio equo-solidale.
Garantire il nutrimento agli esseri umani nonostante l’impatto dei cambiamenti climatici e l’aumento della popolazione sulla terra, rispettando l’acqua, la terra e la biodiversità. Sono questi gli obiettivi dell’agricoltura sostenibile, che può trarre grandi vantaggi dalle tecnologie emergenti come l’IoT, l’analisi dei dati e la Blockchain nella cosiddetta Agricoltura 4.0. Questo tipo di agricoltura più “verde” prevede di aumentare la produzione sulle terre già sfruttate ed evitare di infierire ancora su quelle terre che non sono adatte alla coltivazione; prevede di assicurare un accrescimento effettivo della produzione alimentare e di migliorare la sicurezza alimentare.
Ed ecco il dato: l’agricoltura sostenibile sta crescendo in modo esponenziale alle persone che si rendono conto di quanto sia preziosa e importante. Così sempre più consumatori informati rifiutano gli approcci industriali di massa all’agricoltura considerando l’ambiente, la salute e la redditività economica, insieme all’equità sociale ed economica, oggi in prima posizione nelle priorità. Tra l’altro, l’agricoltura sostenibile aumenta in modo efficiente la produzione alimentare utilizzando la rotazione delle colture, la riduzione dei rifiuti, la gestione dell’acqua, la permacultura e la biodiversità.
Non è solo più redditizio, è anche essenziale per il nostro futuro. L’agricoltura industriale erode foreste e terreni agricoli a un livello irreversibile e questi metodi utilizzano spesso macchinari che danneggiano l’ambiente. L’agricoltura sostenibile inverte questi effetti e promette di fornire nutrimento sufficiente per sfamare le popolazioni affamate.
La corsa all’azzeramento delle emissioni
E’ fresca la notizia: 86 nuovi firmatari, tra cui Procter & Gamble, HP e Salesforce, sottoscrivono l’iniziativa The Climate Pledge, dichiarando il proprio impegno all’azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2040.
La crisi del clima incombe, come e più della crisi pandemica che stiamo attraversando. Da qui al 2050, un innalzamento delle temperature medie di 3 gradi centigradi rispetto all’epoca preindustriale potrebbe innescare, secondo il Climate Reality Check, il famoso studio diretto da Ian Dunlop e David Spratt del Breakthrough National Centre for Climate Restoration di Melbourne, effetti a catena disastrosi. Il mondo sostenibile, dunque, non è una opzione ma una strada obbligata, spiega Il Sole 24 Ore.
Net-zero significa che le emissioni di CO2 devono essere bilanciate, così che l’eventuale CO2 rilasciata nell’atmosfera venga riassorbita. Ciò è ottenibile riducendo la nostra impronta di carbonio, rimuovendo i gas serra e aumentando spazi verdi e foreste. Dobbiamo raggiungere lo zero netto entro il 2050 per raggiungere gli obiettivi internazionali sul riscaldamento globale.
Le imprese devono impegnarsi a ridurre le emissioni nette. Per fortuna, il 2020 ha visto raddoppiare gli impegni e lo stesso continua nel 2021 con promettenti traguardi da raggiungere prima della fine dell’anno. Per le aziende, questo impegno riduce i rischi, i costi, attrae gli investitori ed eleva l’immagine del marchio.
Investire nelle energie rinnovabili è intelligente
“L’approvazione del Collegato al Bilancio 2021 segna l’anno zero della Transizione Energetica nel Lazio e individua i punti fermi per la Transizione Energetica della Regione: stop alle fonti fossili, democrazia energetica, diffusione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, tutela dell’ambiente e innovazione tecnologica. Questi sono i principali capisaldi di questa rivoluzione appena partita e sulla quale continueremo a lavorare senza sosta.” Il sito del Movimento 5 Stelle si posiziona in prima pagina nelle serp di Google quando si cerca “investire nelle energie rinnovabili”. Un impegno che sappiamo bene essere stato colto dalla politica che ha istituito recentemente anche un nuovo Ministero della Transizione Ecologica.
Le energie rinnovabili sono abbondanti ma non sempre disponibili. Ecco perché le tecnologie che devono immagazzinarle sono decisive. E cambieranno mercato futuro e investimenti attuali. Dunque, investire in tecnologia di stoccaggio. E poi?
Durante l’ultimo decennio, il costo delle energie rinnovabili è crollato drasticamente. L’eolico e il fotovoltaico on-shore ora forniscono elettricità più economica rispetto a qualsiasi altro tipo di centrale elettrica e la tendenza continuerà ancora negli anni a venire. Per ora, il modello energetico e di sviluppo è ancora basato in modo prevalente su fonti energetiche non rinnovabili come il petrolio, il carbone, l’uranio e il gas naturale, che divengono peraltro sempre più scarse con conseguente aumento dei costi economici, sociali e ambientali per la loro estrazione e il loro utilizzo.
L’idea di transizione da sostenere deve portare le fonti energetiche rinnovabili come solare, eolico, idroelettrico, geotermico ad essere le uniche fonti di energia sostituendo progressivamente i combustibili fossili, che sono la principale causa del cambiamento climatico.
Rifornire le aziende con l’energia rinnovabile è ora l’opzione più urgente ma anche la più conveniente disponibile. Non solo si risparmia denaro, ma si salverà anche il pianeta. Una fonte di orgoglio ecologico che attirerà sicuramente una fascia di clienti paganti.
Livelli record di finanza sostenibile
Quello della finanza sostenibile sta diventando un mercato sempre più rigoglioso, dove anche le società energetiche recitano un ruolo da protagoniste. Stando a una ricerca di BloombergNef, il 2019 è stato un anno record a livello mondiale: i prodotti finanziari legati alla sostenibilità hanno raggiunto i 465 miliardi dollari complessivi, il 78% in più rispetto ai 261,4 mld di dollari del 2018. Dato che porta il totale cumulato a superare la soglia dei 1.000 mld $ (1.170 mld per l’esattezza). Cosa? Un’emissione cumulativa di tutti i prodotti finanziari verdi sfondare il muro simbolico dei mille miliardi di dollari? Già.
Dunque, parlando di investimenti intelligenti, la finanza sostenibile ha raggiunto livelli record nel 2020, guidata dal COVID-19 e dalla nostra maggiore percezione dei problemi di sostenibilità.
La finanza sostenibile è qualsiasi investimento del settore finanziario che considera fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). Le obbligazioni sostenibili sono i pacchetti finanziari consegnati alle aziende con requisiti specifici per il raggiungimento delle promesse ESG. Le obbligazioni sostenibili hanno raggiunto importi record nel terzo trimestre del 2020, sia in termini di volume che di valore.
La rapida crescita della finanza sostenibile punta verso l’aumento del valore delle startup con un ethos ecologico. Sulla scia del COVID-19, gli investimenti ESG sembrano andare in una sola direzione.
Le azioni aumentano per le innovazioni “green”
Quello della Green Transformation è uno dei temi che sta riscontrando più successo sui mercati azionari in questi mesi. La sua performance year-to-date è stata tra le migliori in confronto ad altre categorie azionarie, cosa che sottolinea l’elevata attenzione verso le azioni Green.
D’altra parte, le società ESG in cui si investe, hanno registrato un aumento vertiginoso nella seconda metà del 2020 e all’inizio del 2021. In particolare, le innovazioni green hanno preso piede, con molte nuove startup che hanno visto un aumento significativo degli investimenti e del prezzo delle azioni.
Facedrive Inc. ne è un esempio. Facedrive è una piattaforma canadese di condivisione dei viaggi ecologicamente motivata. All’inizio del 2020, il prezzo delle azioni di questa startup ESG era di 2,35 CAD. A metà febbraio 2021, le azioni di Facedrive sono salite a quasi 60 CAD.
Concludendo. Con la pandemia da Coronavirus una delle preoccupazioni, oltre a quelle principali sulla nostra salute e sulla crisi economica, ha riguardato il timore di fare dei passi indietro sul tema della sensibilità ambientale. Per fortuna non sembra essere così. Anzi. Il che lascia spazio a un nuovo tipo di investimenti che non solo riguardano il nostro portafogli, ma il nostro futuro come genere umano. Se l’ansia era quella di vedere spazzata via dall’agenda mondiale la tematica ambientale, le azioni per contrastare il cambiamento climatico sembrano prosperare, e questo non può che far ben sperare per i traguardi fissati dall’agenda politica internazionale (e locale) per i prossimi anni..