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Il Post di… Lorenzo Ferrari: “lavorare a ore o per obiettivi?”

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Se ne parla tanto ultimamente ed è a quanto pare il nuovo obiettivo da colmare: il lavoro agile che significa essere “smart” e lavorare non più in base alla quantità di ore che si rimane in ufficio, ma con focus sugli obiettivi. Ma cosa vuol dire lavorare per obiettivi? 

Lorenzo Ferrari e la sua smarTalks

Niente più cartellini da timbrare. Niente più orari d’ufficio fissi. A quanto pare molte aziende cominciano a sperimentare un nuovo approccio all’insegna del miglioramento del cosiddetto life-work balance. Perché il miglioramento della qualità della vita genera la possibilità di lavorare meglio.

Lorenzo Ferrari, CEO @ smarTalks, TEDx Speaker, Formatore, Consulente di personal branding, e under 25 più seguito di LinkedIn Italia, scrive in un suo recente post:

“In smarTalks lavoriamo a obiettivi (e non a ore) da quando siamo nati, ossia da più di un anno e non vedo nulla di innovativo, anzi.👇🏻

Sarà che per noi è sempre stata la normalità? O forse sarà che siamo giovani? Ma, alla fine, quanto può influire davvero l’età?

Secondo me questo nostro approccio è dovuto al fatto che siamo nativi digitali e che, lavorando appunto nel digitale, siamo già predisposti a questo genere di mentalità, se così vogliamo chiamarla.

Lavorare a obiettivi non è un’innovazione!
È qualcosa che le aziende applicano già da tempo e noi siamo stati “fortunati” in questo, perché ciò che offriamo ce lo consente.

Ma una realtà che offre customers service, ad esempio, come potrebbe valutare un approccio simile? Come si può valutare il raggiungimento dell’obiettivo, se coincide con il grado di soddisfazione di un cliente?🤷🏻‍♂️

📌 Ecco, la vera innovazione avverrà quando si troverà una soluzione al problema della necessità del lavoro a ore, anche per certe realtà aziendali e non solo per quelle che possono permetterselo.

Grandi VELVET per aver fatto luce su questo tema.

Che ne pensate voi?💬”

L’Italia è un Paese fondato sul lavoro (a ore)

In base agli ultimi dati OCSE del 2020, l’Italia è uno dei Paesi Europei dove, in media, si lavora più ore. Nel dettaglio, nel Belpaese sono 1.559 (29 settimanali) le ore annuali lavorate, 46 ore in più della media europea. In cima alla classifica troviamo Malta, Irlanda e Grecia mentre la Germania è lo Stato in cui si lavora di meno. 

Rispetto ai tedeschi gli italiani lavorano un giorno in più alla settimana. Quindi, al di fuori della dicotomia che divide le aziende tra quelle che possono permettersi di lavorare per obiettivi e tutte le altre, esiste una tendenza a far lavorare più ore i nostri dipendenti. Probabilmente questo succede perché la convinzione è che le ore lavorative corrispondano alla quantità di lavoro espresso. Ma è davvero così?

In molti si sono accorti ormai che non è detto che un dipendente che stia sul posto di lavoro per 8 ore o più sia anche produttivo. La produttività non è direttamente proporzionale all’obbligo di restare per un certo numero di ore sul proprio posto di lavoro.

L’orario fisso in ufficio sarà comunque il futuro o le cose stanno cominciando a cambiare?

Più in generale, il tema non è solo quello del lavorare meno ore, ma di lavorare meglio, sentendosi più liberi e responsabili delle proprie mansioni. In poche parole, parliamo di welfare aziendale, che oggi – specie in tempi di crisi del welfare pubblico – rappresenta  per chi lavora una sfera molto più appetibile dei soldi. Olivetti aveva ragione: le aziende dovrebbero riflettere il benessere della società. Le prime sono lo specchio dell’altra.

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