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RayBan Stories: il futuro è sempre più social e sta nel “cogliere l’attimo”

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Eccoli qua, gli occhiali che fanno un passo nel futuro. Sembrano normali RayBan ma nascondono una fotocamera in grado di scattare fotografie e inviarle direttamente sul proprio account Instagram. Vediamoli nel dettaglio i nuovi RayBan Stories.

Gli smart glasses realizzati da Facebook, e Ray-Ban (un marchio controllato da Luxottica) sono stati finalmente presentati e hanno un nome che non lascia spazio alla fantasia: Ray-Ban Stories. Quindi, non lasciamoci trarre in inganno dal contenitore, perché è il contenuto a fare la differenza. Il contenitore dei Ray-Ban Stories sono dei normali Ray-Ban. Anzi: la scelta di un marchio tanto iconico è proprio il punto forte del progetto Facebook, perché nasconde completamente le sue potenzialità dentro una forma riconosciuta e, quindi, perfettamente mimetica (abbiamo parlato recentemente di scienza e mimetismo sociale).

Ed eccoci entrare in un novello film di James Bond, di quelli in cui la spia entra coi suoi insospettabili occhiali in un ufficio per scattare foto con gli stessi a documenti di vitale importanza. Li sogniamo fin da piccoli quando li vedevamo in questi film di spionaggio, occhiali capaci di fotografare, testimoniare, lasciare una traccia semplicemente con un tocco dell’asticella. E ora sono arrivati, per di più firmati in un modo anch’esso iconico “Ray-Ban Stories”.

IL NUOVO MODO DI CATTURARE, CONDIVIDERE E ASCOLTARE

“Scopri la nostra prima generazione di smart glasses con lenti da sole e clear, realizzati in collaborazione con Facebook, per restare sempre connessi e non perdere mai di vista il mondo che ti circonda.” Così recita il portale di RayBan. “La doppia fotocamera da 5 MP offre ai tuoi contenuti nuova profondità e dimensione. Scatta foto ad alta risoluzione (2592 x1944 pixel) e video di qualità (1184 x 1184 pixel a 30 fotogrammi al secondo).” Continua, descrivendo in breve cosa può fare il piccolo gioiello incastonato nei nuovi RayBan. La qualità non è altissima, ma ragguardevole. Comunque in linea con la filosofia di condivisione rapida allo scopo di catturare momenti e non fare foto professionali che Facebook appoggia. Queste foto non sono destinate alle copertine patinate, ma alla condivisione di esperienze del qui e ora. “Stay present”.

La fotocamera si regola automaticamente a seconda della luce naturale, per garantire scatti di alta qualità. Il LED di acquisizione posizionato sul lato esterno segnala agli altri quando viene scattata una foto o registrato un video.” Cos’altro?

Ah! Con questi occhiali è possibile ascoltare musica ascoltare le chiamate in arrivo…

Siamo di fronte a tecnologia indossabile, che per la prima volta si è piegata fino a quasi a scomparire in nome delle regole del fashion. Come teorizzato da Zuck vivremo sempre più connessi.

Questi occhiali (da sole o da vista, è possibile scegliere) rientrano infatti nella filosofia di Facebook di “Build Tools To Connect People” (costruire strumenti per connettere le persone).

Oggi la separazione tra evento e testimonianza si fa sempre più sottile. In futuro basterà strizzare gli occhi? Chissà, intanto se oggi ci capita di vedere una cosa sorprendente, tempo di tirare fuori il cellulare, sbloccarlo, inquadrare e fare la foto che il momento, l’attimo sublime, svanisce. I RayBan vanno solamente cliccati (o basta dire “Hey Facebook fai una foto“, che se hai le mani impegnate a portare le buste della spesa può essere comodo) per catturare immediatamente l’attimo. Che non sarà più fuggente.

“Ecco perché il progetto ha un alto valore dentro di sé: perché totalmente integrato in quella realtà della quale vuol farsi narrazione. Chiunque voglia sedersi dalla parte del narratore dovrà semplicemente acquistare un paio di Ray-Ban Stories e iniziare a registrare quel che vede, quel che sperimenta, quel che vive. I suoi occhi diventeranno i nostri, quelli degli amici e quelli dei follower. Quelle due fotocamere a 5MP proietteranno intere community dentro nuovi ambiti, con un grado di coinvolgimento potenzialmente altissimo.” Racconta punto-informatico.it.

“Per certi versi il progetto potrebbe anche restituire dignità alla narrazione sui social media. Troppo spesso, infatti, l’obiettivo era rivolto verso il narratore, con selfie e video autoreferenziali nei quali le persone descrivevano sé stesse in un contesto.”

Come sono fatti

“Il lavoro di design appare davvero notevole” iniziano a descrivere in un pezzo dedicato ai nuovi gioiellini di Luxottica “perché la tecnologia c’è ma non si vede. Due fotocamere integrate da 5 Mp per catturare foto e video posizionate agli angoli degli occhiali, un chip Snapdragon per processare le immagini e tre microfoni direzionali riprendere i suoni ambientali ed effettuare telefonate attraverso la connessione al proprio smartphone. Presenta anche un touchpad (sempre integrato) per aumentare o abbassare con il dito il volume.”

“La custodia ha la funzione di ricarica portatile, appositamente progettata per ricaricare in modo facile – e proteggere – gli occhiali durante l’utilizzo. Quando completamente carica, la custodia garantisce 3 giorni consecutivi di utilizzo. Mentre la batteria garantisce circa 6 ore autonomia. L’unico indizio della presenza di questi tecnologie sono quindi due buchini e un led per la privacy che si accende per segnalare che il dispositivo sta riprendendo o scattando foto. Da apprezzare il fatto che gli smart superano di soli 5 grammi il peso quello dei normali Wayfarer”. Infine, la memoria dei RayBan può contenere fino a 30 video (di 30 secondi) e 500 foto.

Attivare gli occhiali è semplice, una volta installata la app Facebook View (disponibile da oggi per iOS e Android), gli occhiali fanno velocemente il pairing con il nostro cellulare. La fase di scelta delle foto da pubblicare non è automatica. Sarà necessario, e probabilmente è un bene, sincronizzare gli occhiali con la App per scaricare le foto e i video, gestirli, editarli e condividerli, come anche spostarli nella libreria media.

Insomma, sempre più connessi, sempre più veloci, immediati, presenti nel qui e ora grazie a questa particolare collaborazione con Facebook che traccia una nuova rotta nella tecnologia di domani.

E se non sai ancora bene cosa farci, RayBan ha distribuito per il mondo dei “narratori” dei creator che raccontano le storie che vedono dai loro occhiali. Facile scovarli con l’hashtag #raybanstories.

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