Giovanni Gastel
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Addio a Giovanni Gastel. Il mondo della fotografia piange un grande artista

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di Ileana Barone –

Avrebbe compiuto 66 anni il prossimo 27 dicembre, Giovanni Gastel, il grande fotografo milanese che con i suoi scatti ha cambiato la percezione dell’immagine della moda.

Giovanni Gastel fotografo
Giovanni Gastel

Ieri pomeriggio, 13 marzo 2021, si è infatti spento a causa dell’aggravarsi dello stato di salute dovuta al Covid19.

Ricoverato all’Ospedale fiera di Milano con enfisema polmonare, nel pomeriggio la sua situazione si è aggravata fino ad arrivare al peggior epilogo.

Il fotografo Gastel

Nato a Milano il 27 dicembre 1955, inizia la sua carriera di fotografo verso la fine degli anni ‘70 in un seminterrato, dove impara le tecniche base della fotografia.

Tra il ’75 e il ’76 lavora presso la prestigiosa casa d’aste londinese Christie’s, mettendo in pratica le tecniche apprese.

Nel 1981 incontra Carla Ghiglieri che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda. Pubblicherà la sua prima natura morta sulla rivista italiana “Annabella” e nel 1982 inizierà a collaborare con Vogue Italia.

Grazie all’incontro con Flavio Lucchini, Direttore di Edimoda, e Giselle Borioli, collaborerà con “Mondo Uomo e Donna“.

Tra gli anni ’80 e i ’90, la sua carriera nel mondo della moda esplode in contemporanea con il boom del “Made in Italy” ed è in questi anni che realizza le campagne pubblicitarie per le più importanti case di moda italiane, tra cui Missoni, Versace, Ferragamo, solo per citarne alcune.

Il grande successo in Italia lo porta anche a Parigi, dove negli anni ’90 lavora per Dior, Nina Ricci, Guerlain, spostandosi poi anche nel Regno Unito e in Spagna.

Nel 1997 la Triennale di Milano gli dedica una personale, curata dal critico d’arte Germano Celant, che lo lancerà ai vertici dell’élite fotografica mondiale, rafforzando il suo successo professionale talmente tanto da far comparire il suo nome nelle riviste specializzate accanto ai mostri sacri della fotografia come Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, Oliviero Toscani Helmut Newton, Annie Leibovitz, etc.

Negli ultimi anni si appassiona ad un altro lato del mondo fotografico, il Ritratto, immergendosi totalmente.

Il suo lavoro lo porterà ad una mostra al Museo Maxxi di Roma nel 2020 con una selezione di 200 ritratti che ritraggono i volti del mondo dell’arte, della moda, della cultura, del design, della musica ma anche dello spettacolo e della politica.

Giovanni Gastel Maxxi
Giovanni Gastel – Maxxi

Nei suoi ritratti univa ad uno sguardo inaspettato del soggetto uno stile patinato ma originale, insieme ad un profondo garbo e al senso dell’ironia.

Giovanni Gastel

Le testimonianze sui social

La notizia della morte ha fatto subito il giro del web e in molti sono stati i commenti in suo onore sui social da parte di stilisti, imprenditori e media della moda.

Postate inoltre moltissime sue fotografie: da suoi autoritratti ai ritratti di chi da lui era stato immortalato con uno dei suoi storici scatti in bianco e nero.

Donatella Versace con i figli Allegra e Daniel ha commentato con una nota ufficiale:

Giovanni era un uomo che sapeva cogliere la bellezza in ogni cosa su cui posasse lo sguardo. Insieme abbiamo condiviso momenti che non dimenticheremo mai. Vogliamo ricordarlo dietro la sua amata macchina fotografica, intento a creare uno dei suoi famosi ritratti, la sua umanità e l’immensa gentilezza del suo animo.

Piero Piazzi, presidente dell’agenzia internazionale di modelle Women Management in un lungo omaggio sul suo account ha sottolineato la sua grandezza umana:

Che se ne vada un genio della fotografia per me è poco importante, che manchi una persona immensa come sei tu e solo tu mi devasta il cuore e di più. Perché tu sei una persona immensa. Perché tu sei una persona immensa Giò, sei un uomo unico, adorabile, affettuoso, gentile e premuroso, onnipresente in tutto e per tutto.

Alba Parietti e Martina Colombari rispettivamente lo ricordano come: “una persona delicata, geniale, intelligente. Un grande artista elegante e raffinato” e “un vero artista, di grande cultura e gentilezza ma prima ancora un grande uomo”.

Il sound designer Matteo Ceccarini lo ricorda come “Un gentiluomo d’altri tempi. Un uomo buono, gentile, colto e sensibile. Un grande maestro, un vero poeta”.

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