Alda Merini
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Riapre casa Merini, la poetessa che ha dato voce alle donne

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di Ileana Barone –

Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve vede piovere sulle erbe sui grossi frumenti gentili e piange sempre la sera. Forse è la sua preghiera.

Recita così una poesia della grande poetessa Alda Merini nata proprio il 21 marzo 1931 a Milano e che quest’anno avrebbe compiuto 90 anni.

E in vista di quella data, che è anche la Giornata Mondiale della Poesia, dal ponte dei Navigli a lei dedicato, attraverso un immaginario telefono senza fili risuoneranno su Milano i versi delle sue poesie.

Merini giornata mondiale poesia

Ci sarà anche il video di una performance registrata sabato scorso, con la Lombardia ancora in zona arancione, che proprio il 21 marzo aprirà virtualmente le porte de la “Casa della Arti – Spazio Alda Merini“, sotto la nuova gestione dell’Associazione “Piccola Ape Furibonda“, Ats composta da Cetec (Centro europeo teatro e carcere), Ebano, Errante e Promise.

L’evento

Da domenica prossima sulla pagina FB e su quella Instagram di “Spazio Alda Merini“, sarà possibile vedere l’evento che si intitola “Il sogno canta su una corda sola” e che coinvolge 21 donne tra le quali ci sono artiste, attrici, ex detenute, cittadine, tutte unite dalla corda di un lunghissimo telefono senza filo, concepito dall’artista Andrea Bianconi, su progetto di Casa Testori.

Il percorso si conclude alla Casa delle Arti, in via Magolfa, dove è stata ricostruita dettagliatamente anche la stanza della poetessa.

Saranno poco più di 300 metri scanditi dal passaparola di 90 titoli di poesia che Alda Merini ha composto nel corso della sua vita.

Nostalgie e desideri, versi poetici come semi di rinascita – ha detto la regista e drammaturga Donatella Massimilla, che ha la direzione artistica dello Spazio Merini, “ora più che mai, in cui avvertiamo la forte mancanza di teatro, arte, cultura e bellezza“.

Casa Testori ha accolto con grande interesse l’invito arrivato dal Cetec – ha aggiunto Giuseppe Frangi vicepresidente di Casa Testori – Grazie alla performance di Andrea Bianconi, artista con il quale abbiamo lavorato per tante iniziative di arte pubblica, si uniscono così due personaggi che hanno lasciato un profondo segno poetico sulla città in cui hanno vissuto, Alda Merini e Giovanni Testori”.

Alda Merini

Nata da una famiglia modesta, Alda è una ragazzina sensibile, malinconica e solitaria.

Frequenta le scuole professionali e vorrebbe essere ammessa al Liceo Manzoni, ma non supera la prova d’italiano. Nonostante ciò, grazie al suo mentore Giacinto Spagnoletti esordisce come autrice a soli 15 anni: la poesia è la sua vita, il suo destino.

Nel 1947, a 16 anni, viene internata per un mese nella clinica psichiatrica di Villa Turro: le viene diagnosticato un disturbo bipolare.

Nel 1954 sposa Ettore Carniti e dal matrimonio nascono quattro figlie: Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta.

Alda Merini
Alda Merini

Emanuela è quella che vive più a lungo coi genitori, nella casa di ringhiera a Milano, fino ai 15 anni. Flavia fino agli 8 anni. Barbara e Simonetta crescono presso istituti e famiglie affidatarie. Emanuela, la primogenita della Merini, parla di una vita in una famiglia “abbastanza gradevole, con momenti belli e dolci”, ma in seguito alla seconda gravidanza, nel 1958, Alda ha una depressione post partum.

Otto anni dopo la situazione si aggrava ulteriormente. Viene internata in una clinica psichiatrica e nulla tornerà più come prima.

Alda smette di scrivere per vent’anni.

Ritorna a farlo nel 1979, raccontando l’esperienza del manicomio. Rimane vedova e si riposa nel 1983, trasferendosi per tre anni a Taranto. Qui sperimenta nuovamente gli orrori del manicomio, poi torna nella sua Milano e si affida alla terapista Marcella Rizzo.

Negli anni Novanta riceve molti premi letterari, tra i quali il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale per la Poesia nel 1993 e il Premio procida-Elsa Morante nel 1997.

Cede al fascino della tv, apparendo al Maurizio Costanzo Show: “Mi piace perché mi truccano e mi fan dire tante belle cose. Si può chiacchierare. E con tutti ‘sti letterati, ‘sti magistrati e ‘sti professionisti che girano, ogni tanto mi chiedo: ma un cretino con cui parlare non c’è?”.

Alda Merini è stata una grandissima poetessa, che amava la poesia forse anche più di sé stessa e che ha dovuto lottare contro un mondo che voleva rinchiuderla nei soliti dogmi.

Ha scritto per le donne, per tutte le donne che hanno combattuto come lei contro i mostri delle mente, ma anche per tutte le donne che si sentivano diverse e abbandonate dalla società.

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