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Al Congresso USA record di donne elette

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di Ileana Barone –

Le elezioni Americane del 2020 le ricorderemo per molti motivi: dal testa a testa per giorni tra Biden e Trump alle richieste di quest’ultimo per il riconteggio dei voti, all’elezione della prima donna indiana alla carica di Vicepresidente.

Ma quello che colpisce di più è la nuova composizione delle due camere del Congresso. Con alcuni dei 435 seggi totali ancora da conferire, ad oggi, sono state elette ben 106 donne, 4 in più rispetto a quelle nominate nel 2008, con la presidenza Obama.

Nelle file del Partito Repubblicano sono state elette 23 senatrici. Le rimanenti 83 fanno parte del Partito Democratico, 42 delle quali sono di colore. Al Senato dove già 26 seggi su 100 sono occupati da donne, sono sei le senatrici elette o rielette sui 33 seggi che si sono rinnovati durante le elezioni del 3 novembre.

Protagonista anche questa volta la Squad democratica, l’ala più radicale del partito formata da Alexandria Ocasio Cortez di New York, la più giovane delle elette, Ayanna Pressley del Massachusetts, Ilhan Omar del Minnesota e Rashida Tlaib del Michigan. Tutte giovani donne under 50. Alla squad si potrebbe aggiungere anche Cori Bush, prima donna nera ad essere eletta nella storia del Missouri e attivista del movimento Black Lives Matter. Sono state inoltre confermate le deputate native americane Deb Haaland e Sharice Davids, già elette nel 2018 alle elezioni di mid-term.

Il volto di una nuova generazione, il volto nuovo di un’America diversa, per etnia, religione ed età. E che si tratti di una nuova generazione di politici è palese: usano i social, Instagram soprattutto, per mostrare il dietro le quinte del loro lavoro politico.

Sarah McBride, è la prima transgender della storia eletta al Senato degli Stati Uniti e che rappresenterà lo stato dello Delaware. Era stata la prima transessuale a parlare alla Convention Democratica nel 2016.

Quello che salta subito agli occhi, rispetto alle elezioni di due anni fa, riguarda il peso della presenza femminile nelle istituzioni, che era meno di un terzo e che ha coinvolto tutti, anche il Partito Repubblicano. Nelle file del Gop (Grand Old Party), infatti, tra le altre, è stata eletta al Congresso nello Stato della Georgia, Marjorie Taylor Greene, famosa per le sue esternazioni razziste, antisemite e islamofobiche e sostenitrice di QAnon.

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