È morto Paolo Rossi: simbolo della nazionale campione del mondo 1982

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di Giacomo Torresi –

Nel cuore della notte una notizia terribile che ha sconvolto il mondo del calcio, italiano e mondiale.

A 64 anni è morto Paolo Rossi, sconfitto da un brutto male, l’eroe dell’Italia campione del mondo del 1982, quella che diede una lezione di calcio al Brasile di Zico, l’Argentina di Maradona, la Polonia di Boniek e in finale la Germania di Rummenigge.

In quella nazionale di Zoff e Bearzot, il protagonista principale fu Pablito, insieme a Collovati, il giovane Bergomi, di Tardelli che diventerà l’uomo dell’urlo e di Gentile attaccato ai pantaloncini di Diego, di Antognoni e del fantastico Bruno Conti.

A dare la notizia della scomparsa dell’eroe del Mundial è stata la moglie Federica Cappelletti, con un due commoventi post sui social.

Rossi era il tipico rapace d’area, un centravanti piccolo e furbo, capace di apparire alle spalle dello sventurato difensore di turno per trasformare ogni pallone in gol. Era esploso nel Vicenza. Poi, dal Perugia era passato alla Juventus. Tra le sue maglie figura anche quella del Milan. A Verona la chiusura della carriera.

Con Vieri e Baggio condivide il record azzurro di nove marcature ai MondialiFu il primo, seguito poi da Ronaldo, a vincere nello stesso anno campionati del Mondo, titolo di capocannoniere della fase finale e pallone d’oro. Con la Juventus ha conquistato due scudetti, una coppa delle coppe, una Supercoppa e una Coppa dei Campioni. Fu anche capocannoniere della Serie B con il Vicenza.

Dopo la carriera di calciatore è stato a lungo opinionista in Tv, prima che la malattia lo allontanasse dagli schermi. Lascia la moglie Federica e tre figli: Sofia Elena, Maria Vittoria e Alessandro. Nel 2004 era stato inserito nel Fifa 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi, selezionata da Pelè e dalla stessa Fifa in occasione del centenario della federazione.

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