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Intervista a un architetto di New York, tra individualismo e socialità

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di Tony Fasciano –

Introduzione – Gli attuali sistemi sociali caotici e disordinati stanno attraversando un’ulteriore fase (critica) di cambiamento, segnata dall’avvento dell’economia interconnessa. Sono in discussione le nuove opportunità di socialità offerta dalla conoscenza diffusa, dalla velocità delle interconnessioni, e dalla frammentarietà delle risorse. In questo contesto si muove l’architetto di ieri, di oggi e cercherà nuove strade quello di domani. E in questo contesto prende vita la prima parte di un’intervista tra Tony Fasciano, Director of Communications al Volunteer New York!, 2021 City & State NY 40 Under 40 Nonprofit Honoree, e Michael Fasciano, architetto nella New York suburbana e nella Caracas del boom economico.

Oggi la parola d’ordine è riqualificazione dei territori e rigenerazione urbana sostenibile. Ma come ci siamo arrivati e, soprattutto, dove stiamo andando? Da sempre incentivare la ripresa economica è azione politica che va a influenzare il settore dell’edilizia, coi suoi investimenti, con i suoi compromessi. Imperativo categorico è ripensare l’oggi imparando dall’esperienza.

Creative architect projecting on the big drawings in the dark loft office or cafe with dark and retro style. Free Photo

Intervista a un architetto

Tony– Da più di 10 anni hai smesso la professione di architetto nella New York suburbana. Pensi sia vero affermare che  il mondo degli affari americano sia troppo coinvolto in interessi speculativi?

Michael – E non solo quello americano. Ma andiamo per gradi. Sono stato influenzato alla professione dalla lettura del libro di Sigfried GiedionSpazio, Tempo e Architettura” (e a questo proposito mi verrebbe da pensare che non vi siano più gli “influencers” di una volta). Quando i critici parlano di arte e quindi anche di architettura, il mondo degli affari che è dietro a una commissione è pressoché assente. Ma specie nel mercato immobiliare, è proprio questo mondo a farla da padrone  e controllare, che lo si voglia o meno, tutte le fasi del disegno. Questo però fa parte delle regole ed un buon architetto riesce sempre a raggiungere una sintesi fra una economia di intervento e la massimizzazione del risultato estetico/programmatico.

Beautiful view of the empire states and skyscrapers in new york city Free Photo

Leggendo Giedion si arriva a pensare che la sostanza dell’architettura sia la fruizione del tempo  di rappresentazione allegorica (e, cioè, qualcosa di astratto, un concetto, espresso attraverso un’immagine concreta) con cui percepiamo monumenti come, per esempio, le piramidi egizie o le immense cattedrali gotiche; spazio/tempo con cui si può anche comunicare una identità corporativa nel caos urbano; o un’immagine distintiva per interi paesi quando, attraverso l’architettura, per esempio Dubai, reclama la propria importanza in un mondo globalizzato. Allegoria e comunicazione, trasmesse attraverso una filosofia spaziale che può estendersi dallo stile internazionale modernista, sino a visioni più organiche e minimaliste. 

Con lo scopo principale di arrivare, attraverso l’interconnessione di industria della costruzione, politica ed esigenze speculative, ad organizzare la società umana.

Questo dimostra che il mondo dell’architettura è complicato e per questo tanto più appassionante. Anche se ci si accorge, anche troppo presto, che in esso non vi è solo il desiderio di creare bellezza, ma anche il mondo degli affari, i finanziamenti bancari, il calcolo di ammortamento dei capitali e così via. Con la pandemia abbiamo scoperto che i tecnici dello spettacolo non possono sopravvivere senza pubblico. Nello stesso modo un architetto e tutti i consulenti e maestranze non possono sopravvivere senza qualcuno che investa e speculi, specie nel campo immobiliare, prima sui terreni, poi sugli edifici e spesso sugli uomini. Per quanto mi riguarda è stato soprattutto questo mondo ad essere stato il protagonista della mia progettazione; nella Roma del pieno boom speculativo, vedi legge 167, degli anni ‘60, nella Caracas degli anni ’70, in cui un terreno residenziale poteva raddoppiare di valore dalla sera alla mattina, e sino a 10 anni fa, nella New York suburbana con le sue periodiche crisi da saturazione del mercato.

Tony – Domando questo perché non penso ti veda, o voglia essere, altro da architetto. Sembra essere abbastanza. Diresti che è vero? E quanto alla luce anche della tua risposta precedente?

Michael – Infatti è vero, ma sino ad un certo punto. Ai tempi del liceo mi hanno interessato le materie umanistiche e ho sempre, ma soprattutto ora che mi sono ritirato dalla professione, spulciato negli avvenimenti storici alla ricerca di casuali per la nostra esistenza. Ricordo che dopo la maturità il mio professore di lettere rimase molto contrariato dalla mia scelta, diciamo scientifica. Mi portò a visitare delle rovine romane ed esponendo la mia ignoranza rispetto al sito, cercò di insinuare qualche giustificato dubbio. Ma in realtà dubbi non ne ho mai avuti: l’atto pratico di immaginare attraverso il disegno può compensare qualunque altra passione. E lo dimostrano i miei 50 anni e più di lavoro ininterrotto, con orari spesso massacranti nella vicinanza di una consegna.

Hands of engineer working on blueprint,construction concept. engineering tools.vintage tone retro filter effect,soft focus(selective focus) Free Photo

Mentre, d’altra parte, la lettura è stato il mio surrogato per soddisfare altri interessi.

Per quanto riguarda la mia risposta precedente, vorrei chiarire che la speculazione, se per certi versi può rappresentare un intralcio durante il processo costruttivo, per altri può anche esserne un agevolatore. Basta introdurre in questo mosaico di interessi la politica che per sua natura è sempre divisiva, ma che a contatto coi problemi reali mossi dalla speculazione, può svincolare terreni e capitali, e velocizzare procedure, evitando la recessione per molti comparti economici.     

3d house with scaffolding Free Photo

E’ in questo mondo che l’architetto, anche quello più rinomato e geniale, si deve muovere.

Nella risposta precedente ho affermato che  allegoria e comunicazione sono alla base della filosofia spaziale del costruire. Ma le piramidi o le cattedrali o i grattacieli di Dubai, in qualche modo organizzano la società, non solo attraverso il disegno dell’architetto, ma anche attraverso le leggi dello stato, riferite al periodo della loro costruzione. E quando si parla di leggi si parla di politica e principalmente di due visioni contrapposte che maggiormente possono influenzare la vita dell’uomo: individualismo e socialità.       

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