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Crescita personale tra lavoro, famiglia e affetti

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Nell’intervista COACHINACTION la Life & Business Coach Marzia Fucili ci aiuta a scoprire il valore di una vita vissuta al massimo del proprio potenziale.

Equilibrio tra lavoro e famiglia

Marzia Fucili, nata sotto il segno del Leone, incarna l’energia e la determinazione tipiche di questo segno zodiacale. Sposata con Gianni, è madre di due figli, Mariasole e Michelangelo.

Durante l’ultimo anno di liceo classico, frequenta un corso sulla programmazione neurolinguistica, ereditando questa passione dalla madre. A soli 19 anni, si trova di fronte a una sfida significativa: a seguito della separazione dei genitori, prende in mano le redini dell’impresa edile di famiglia insieme a suo fratello. La gestione di un’azienda con oltre 50 dipendenti si dimostra ancora più difficile a causa della profonda crisi del settore.

In questa fase estremamente complessa della sua vita, comprende l’importanza di lavorare su se stessa. Decide quindi di approfondire la sua formazione in ambito olistico e spirituale, dedicandosi allo studio della meditazione, delle costellazioni familiari, del training autogeno e dello sciamanesimo. Tuttavia, si rende conto che, per ottenere una vera trasformazione nella sua vita, deve integrare nella pratica la sua passione originaria: la PNL.

Lascia l’azienda di famiglia per aprire la sua attività di formazione e coaching, soprattutto in ambito personale. Oggi si concentra specificatamente sugli individui che appartengono ad una rete aziendale, poiché è proprio in quel mondo che ha maturato le prime esperienze lavorative. Il suo obiettivo principale è alzare il livello di consapevolezza e migliorare le skills, generando un impatto positivo sui risultati dell’azienda e creando un equilibrio tra la vita lavorativa e quella personale dei dipendenti.

CoachInAction. L’intervista a Marzia Fucili

Cosa rappresenta il termine “Coaching” per te e in che modo oggi stai condividendo la sua potenzialità col mondo?

ll mondo del coaching, dal mio punto di vista, ha a che fare con due grandi temi: quello dell’allenamento mentale e quello della presa di responsabilità dei risultati che si stanno generando, sia in ambito personale che in ambito professionale.
Più che il termine “coaching” a fare la differenza, per me, è stato il termine “coachable”, ossia la capacità di ricevere coaching. Questo significa comprendere quali sono i punti di forza e le aree di miglioramento, in maniera oggettiva e distaccata, considerandoli un punto di partenza per realizzare ciò che davvero è importante.

In che modo possiamo iniziare a scoprire il nostro massimo potenziale? 

Spesso guardiamo al futuro e ci proiettiamo lì, facendo riferimento agli strumenti che abbiamo a disposizione. Una lezione che ho imparato sulla mia pelle è che è importante identificare prima dove vogliamo andare, quali sono gli obiettivi che desideriamo raggiungere, e solo successivamente definire gli strumenti che abbiamo o che dobbiamo migliorare per realizzare quell’obiettivo ambizioso. A volte, nella vita, ci troviamo a fare il percorso mentale inverso. Prendersi la responsabilità di lavorare su di sé con consapevolezza è la chiave per compiere passi straordinari.

Quali sono le limitazioni che riscontri più frequentemente in chi decide di affidarsi a te per evolvere come persona e/o professionista e come è possibile superarli grazie alle sessioni di coaching?

Credo che il passo più importante venga compiuto nel momento in cui si decide di intraprendere un percorso di crescita e si è disposti ad investire energia, tempo e denaro. Un altro ingrediente fondamentale è la fiducia nella persona a cui ci si affida. Successivamente, possono sorgere limitazioni legate alle “regole” che una persona ha, ossia le strutture che regolano il suo modo di vivere: come affrontare i cambiamenti? È più importante avere ragione o essere disposti a cambiare? Le cose devono andare in un determinato modo o sono disposto ad allinearmi ai progressi che sto facendo? Trovare una chiave di lettura differente delle proprie regole è essenziale per continuare in modo efficace il percorso di miglioramento.

Comprendere il proprio potenziale può essere uno dei punti di partenza per iniziare un cambiamento radicale della propria vita. Qual è la tua potenzialità e come l’hai scoperta?

Come spesso accade, sono le difficoltà che ci fanno scoprire ciò di cui siamo capaci. Nel mio caso specifico, è stata una profonda crisi, sia familiare che lavorativa, a spingermi a compiere un salto di qualità. Mi sono messa in discussione e ho intrapreso un percorso di ricostruzione personale. Il primo passo fondamentale è stato accettare ciò che stava accadendo. Nel mondo olistico si dice che “nulla accade per caso” e anche per me questa crisi ha rappresentato l’inizio di un cambiamento radicale, sia a livello personale che lavorativo, che mi ha portato ad essere la persona che sono oggi. Attraversare questa tempesta emotiva, economica e relazionale mi permette ora di essere ancora più empatica nei confronti di coloro che si trovano in situazioni difficili. La mia potenzialità consiste nel sintonizzarmi con le persone che ho di fronte, comprendere i loro bisogni e aiutarle nel processo evolutivo.

Hai parlato di empatia, è una caratteristica personale che può essere allenata e migliorata?

Assolutamente sì! Essere empatici significa essere in grado di comprendere e sentire ciò che l’altro prova. Se riesco a farti sentire compreso, posso aiutarti a vedere la situazione da un punto di vista diverso e superare gli ostacoli. Soprattutto in questo mondo digitale, è essenziale che ci rieduchiamo all’empatia e alla connessione con gli altri.

Quanto è importante conoscere la differenza tra stress e preoccupazione? Ci sono modo per alleviare le preoccupazioni in un percorso di coaching con te?

La preoccupazione implica “occuparsi in anticipo di qualcosa” ed è un atteggiamento comune tra gli esseri umani. Nel contesto del coaching e della PNL, proponiamo l’utilizzo della “triade”. Le tre componenti della triade sono: il focus, cioè dove stiamo concentrando la nostra attenzione; la fisiologia, ovvero il nostro modo di essere; e il linguaggio, il dialogo interno e le parole che utilizziamo.

Durante un percorso di coaching, esistono diverse tecniche per affrontare e alleviare le preoccupazioni. Ad esempio, lavorando sul focus, possiamo imparare a spostare l’attenzione da ciò che ci preoccupa a ciò che è importante per noi. Modificando la nostra fisiologia, possiamo adottare posture e gesti che ci rendono più fiduciosi e rilassati. Riguardo al linguaggio, possiamo esaminare il dialogo interno e sostituire pensieri negativi e limitanti con affermazioni più positive e potenzianti.

Oltre alla richiesta di aumento del fatturato, uno dei principali obiettivi nella domanda di coaching è il desiderio di trovare più tempo per sé stessi e per la famiglia. In che modo il coaching può essere d’aiuto in questo ambito?

Spesso si crede che la mancanza di fatturato sia correlata alla mancanza del tempo. Molti imprenditori con cui lavoriamo ritengono che trascorrere l’intera giornata in ufficio e centralizzare tutto su di sé sia la strategia più efficace per ottenere risultati. Tuttavia, questa è una falsa credenza. Per ottenere un maggiore equilibrio, è fondamentale diventare più efficaci: capire cosa è urgente e cosa è importante, comunicare in modo migliore e più persuasivo, gestire se stessi e lo stress in modo più efficiente. Questi sono gli strumenti che consentono di raggiungere obiettivi, ottenere più tempo libero e ridurre lo stress.

Per un imprenditore o un professionista, la delega delle attività può essere un processo utile per migliorare l’equilibrio tra lavoro e famiglia. E’ sufficiente avere la capacità di delegare o sono necessari anche altri elementi per raggiungere un equilibrio efficace tra il tempo dedicato al lavoro e alla famiglia?

La delega è una competenza fondamentale. Per svilupparla, è importante individuare i collaboratori giusti, creare un team coeso e collaborativo, e mantenere coerenza tra le parole e le azioni. Inoltre, è essenziale applicare correttamente la delega. Tuttavia, è importante notare che ogni situazione è unica e durante il coaching emergono diversi elementi che richiedono una gestione successiva. La differenza non dipende mai solo da un singolo fattore.

Spesso, la paura di deludere chi ci sta vicino rende difficile dire di no alle richieste che arrivano dalla vita lavorativa e familiare. Perché saper dire di no è considerato un punto fondamentale in un percorso di crescita personale e professionale?

Saper dire di no significa, innanzitutto, saper dire sì a se stessi e ai propri bisogni. In sintesi, dire i giusti “no” consente di mettersi al centro e avere una chiara visione d’insieme di ciò che si desidera realizzare. Quando si è abituati a dire sempre di sì, può essere utile prendersi del tempo prima di dare una risposta.

Le convinzioni che abbiamo ben radicate sono parte di una trasformazione durante il nostro viaggio dell’eroe. Cosa succede dentro di noi quando consapevolizziamo che è il momento di superare tutti i nostri limiti ed evolvere?

Nel viaggio dell’eroe, la più grande scoperta che l’eroe fa è che i limiti incontrati sono il riflesso dei propri limiti personali. L’eroe comprende che il problema non è mai stato esterno, ma interno. Personalmente, credo che nel viaggio dell’eroina la consapevolezza più significativa sia l’amore per se stesse, accettando il privilegio e l’unicità di essere colei che genera la vita, capace di espandere il tempo e i cuori e, allo stesso tempo, riconoscendo che queste qualità applicate in ogni ambito possono essere risolutive e catartiche.

Le nuove professioni digitali, così come la professione di Coach Professionista, sono considerate un’opportunità anche per raggiungere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata. Qual è stata la tua esperienza e cosa consigli ai professionisti che desiderano sfruttare al meglio questa opportunità?

Penso che per diventare un coach professionista, il lavoro più importante da svolgere sia su se stessi, sia in termini di congruenza personale, sia in termini di costante impegno verso il miglioramento. La digitalizzazione forzata a causa del COVID ha portato alla diffusione di strumenti molto utili, che è positivo che rimangano, poiché consentono di risparmiare tempo e favoriscono l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Tuttavia, è indubbiamente vero che ci sono alcune attività che, se possibile, dovrebbero essere svolte di persona.

Sei anche mamma di due splendide creature. Quali strategie vuoi consigliare ai nostri lettori per vivere al massimo delle proprie potenzialità una giornata tipo suddivisa tra lavoro e famiglia? 

Ascoltare attivamente se stessi e concentrarsi sul qui ed ora. Spesso, mentre siamo al lavoro, siamo distratti dai pensieri familiari e viceversa, mentre siamo con la famiglia, siamo pervasi dai sensi di colpa per l’assenza nel contesto lavorativo. Essere centrati e presenti nel momento attuale è un elemento fondamentale. Inoltre, la flessibilità e, soprattutto, la leggerezza sono importanti. Quest’ultima permette di stemperare la tensione, ridimensionare le problematiche e affrontare con allegria i cambiamenti di programma, che per una mamma lavoratrice sono all’ordine del giorno.

E’ il momento del consiglio pratico…

Consiglio un’esperienza di coaching. Nel caso in cui non sia possibile, fermati e analizza la tua situazione attuale, guidato da queste domande: quanto sono soddisfatto della mia situazione lavorativa? Quanto della mia situazione personale? Relazionale? Economica? Quali emozioni sto vivendo in questo periodo?

Proponi ai nostri lettori un film coaching. Qual è il messaggio che possiamo trarre dalla visione?

“This is us”, una serie TV che aiuta a comprendere in modo chiaro come siamo il riflesso delle esperienze vissute e come queste possono essere reinterpretate per trovare un nuovo significato e trarre il massimo dalla vita.

Proponi una lettura ai nostri lettori. Qual è il messaggio che possiamo trarre dalla lettura? 

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Un libro che consiglio vivamente è Il monaco che vendette la sua Ferrari. Questo libro offre strumenti di trasformazione concreti e facilmente applicabili e affronta in modo significativo la realtà dello stress che la società moderna ci impone di vivere, fornendo soluzioni pratiche.  Sebbene la lettura possa sicuramente essere d’aiuto, la differenza sostanziale si fa attraverso il confronto diretto con un professionista che sia in grado di guidarci al meglio lungo il nostro percorso di trasformazione.

Grazie Marzia, sono certo che le tue parole saranno di grande utilità per chi leggerà questa intervista, ispirando e incoraggiando a perseguire un equilibrio soddisfacente nella vita.

Se vuoi metterti in contatto con Marzia Fucili vai sul sito oppure scrivi direttamente a Marzia su Linkedin


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Sono un Digital Project Manager, Web Coach, Business Coach. Ho fondato SmartPromotionItalia per appoggiare con metodologie di coaching i professionisti che vogliono migliorare il loro business online. Sono l'ideatore di MiniMeCoach Program e CoachInAction OnLine.

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