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Per tornare a viaggiare nel 2021 potrebbe servire un passaporto sanitario digitale

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di Giacomo Torresi –

Nonostante siano incominciati in tanti paesi i piani vaccinali il livello di guardia resta altissimo. A soffrirne più che mai il mondo del turismo che, tranne per una breve pausa estiva, non è mai ripreso davvero in occidente.

Sta emergendo una prevedibile apertura verso coloro che sono in grado di dimostrare il proprio status sanitario, con il vaccino anti Covid19 in circolazione o anticorpi veri e propri a seguito della malattia.

Gli immuni cresceranno gradualmente di numero e per loro si apriranno sempre più porte e frontiere, ma come funzionerà esattamente?

Attualmente non c’è ancora uno standard comune e forse non ci sarà mai, anche perché metter d’accordo tutto il mondo non sembra affatto semplice, ma una cosa è certa: il cosiddetto passaporto di immunità sarà digitale e assolverà più funzioni. Per rispondere a questa richiesta sono numerose le piattaforme che sono già emerse; applicazioni e sistemi certificati dove custodire la propria storia sanitaria da poter esibire quando richiesto, che sia un aeroporto, un teatro o un cinema.

Vediamo le principali.

CommonPass

Applicazione sviluppata tramite il Common Project, The World Economic Forum e altri partner privati; disponibile presto al download su iPhone e Android sarà come una piccola cassaforte digitale dove far convogliare risultati di test Covid ed eventuali prove delle vaccinazioni. Particolare attenzione pare sarà riservata ai dati personali, oltre a tali informazioni non verranno quindi divulgati altri dettagli e la privacy sarà centrale.

Alle autorità che lo chiederanno si potrà così mostrare il QR code generato dalle nostre informazioni, solo e soltanto quelle che abbiamo deciso di condividere, e sull’App si avranno anche informazioni aggiornate sui requisiti dei luoghi presenti nel nostro itinerario di viaggio.

Tra i partner che hanno già aderito segnaliamo Cathay Pacific, Lufthansa, Swiss Airlines, JetBlue, United Airlines, Virgin Atlantic e il governo di Aruba.

Travel Pass by IATA

Non poteva mancare la IATA (International Air Transport Association) il cui pensiero principale è la ripresa della vita normale nel più breve tempo possibile così da risanare in parte il gap che si è creato nel settore. Secondo le loro stime la domanda di viaggi è infatti scesa del 61% nel 2020, per una perdita netta di ben 118 miliardi di dollari.

Per questo motivo si sono attivati nello sviluppo della piattaforma digitale Travel Pass, dedicata ai viaggiatori e in grado di aggregare la moltitudine di test Covid disponibili al momento, fornire informazioni chiare e validare i documenti aggirando le frodi. La IATA propone Travel Pass come soluzione globale, integrata e formata da 4 sezioni:

  • La prima sarà dedicata alle informazioni su test e requisiti necessari in base al viaggio in programma
  • La seconda riferita ai luoghi dove poter effettuare i test nei pressi del luogo di partenza
  • La terza riguarda invece i certificati validati dei laboratori
  • In ultimo, il cosiddetto “passaporto digitale” riconosciuto a livello internazionale e in tutti principali aeroporti (o almeno questo è l’obiettivo finale)

Digital Health Pass by IBM

Simile approccio anche per questo sistema ideato da IBM che sfrutta la tecnologia blockchain, ma invece di dialogare direttamente con il pubblico il Digital Health Pass è uno strumento messo a disposizione delle aziende e organizzazioni che lo necessitano. Dunque una piattaforma che ancora una volta mette l’accento sulla protezione dei dati personali e funziona come un portafoglio digitale dove contenere informazioni su test Covid e vaccini.

Chi si appoggerà a questo sistema potrà in qualche modo personalizzarlo in base alle proprie necessità, scegliendo quindi cosa includere e cosa fornire ai propri clienti, che siano passeggeri di una compagnia aerea o individui affamati davanti ad un ristorante.

Apple Wallet & Google Wallet

Sviluppato in collaborazione con la startup Healthvana, si tratta di semplici schede che attestano la vaccinazione antiCovid che possono essere conservate nell’Apple o Google Wallet. Esattamente come avviene già per i biglietti aerei dopo che si effettua il check-in, grazie ad un QR code che è poi possibile scaricare sul portafoglio digitale.

Il vantaggio sta ovviamente nella praticità del mezzo, tutti o quasi possiedono infatti uno smartphone che fa riferimento ai due ecosistemi iOS e Android e hanno quindi a disposizione il relativo Wallet. Non servirebbe quindi nessuna App terza da scaricare, ma non essendo stata pensata a questo scopo mancherebbero molte delle importanti sezioni dedicate.

La preoccupazione di chi governa è che la popolazione si rilassi dopo aver ricevuto la prima inoculazione di questi primi vaccini e salti il secondo importantissimo richiamo, consapevolmente o inconsapevolmente. A questo scopo i Wallet potrebbero fungere anche da richiamo in tempo per l’appuntamento.

Sulla questione restano tuttavia numerose domande senza risposta e la maggior parte dei paesi non si è ancora espressa sulla questione, forse perché eticamente (e giuridicamente) controversa.

Dall’Università dell’Exter, nel Regno Unito, è arriva ad esempio un report (download qui sotto) sull’impatto che avrebbe un passaporto sanitario digitale sulla popolazione e la possibile violazione dei diritti umani. Seppure un simile strumento aiuterebbe in fase di uscita dalla pandemia, potrebbe infatti creare delle distinzioni improprie delle persone e delle loro libertà.

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