Un titolo che sa di teatro e memoria, di passioni e segreti, di quella Sicilia che non smette mai di raccontarsi e di sorprendere. Questa sera, a Roma, nello storico caffè Vanni di via Col di Lana, e domenica pomeriggio al festival “9 da leggere” all’EUR, Giuseppe Cerasa – giornalista e direttore delle Guide di Repubblica, per anni volto centrale della Cronaca di Roma – presenta al pubblico il suo primo memoir, Sipario siciliano. Storie di donne, passioni, segreti, mafia ed eroi senza gloria.
Un esordio letterario che porta con sé il peso e il privilegio di una lunga esperienza giornalistica, ma anche il desiderio di dare voce a una Sicilia stratificata, dolente e vitale. Una Sicilia che non è sfondo ma palcoscenico, come afferma lo stesso Cerasa: “La Sicilia è il palcoscenico di tantissime storie che accadono in Italia e nel mondo. Chi la conosce bene si può ispirare a fatti concreti per capire gli eventi che accadono e la loro evoluzione. È un bagaglio che mi sono ritrovato negli anni trascorsi a La Repubblica”.
La Sicilia come matrice narrativa
La scrittrice Stefania Auci, autrice de I leoni di Sicilia, ha colto la cifra stilistica del nuovo volume con parole dense di riconoscimento:
“I racconti di Giuseppe Cerasa sono quadri compositi in cui emerge l’immagine di una Sicilia ricca di sfumature, verità, coerenza, precisione nel narrare”.
Un giudizio che conferma quanto il debutto di Cerasa nel campo della scrittura non giornalistica si inserisca nella migliore tradizione legata alla sua terra: non solo luoghi, ma archetipi di un’Italia in continua trasformazione.


Tra Sicilia e Roma, un ponte narrativo
Trasferitosi a Roma, Cerasa non ha mai smesso di mantenere vivo il dialogo con la sua terra d’origine. Nel memoir si intrecciano scenari siciliani e romani, in un continuo rimando che diventa chiave interpretativa del presente.
Alla domanda sulle analogie tra la Sicilia e la capitale, lo scrittore risponde con chiarezza: “Roma e la Sicilia sono due mondi totalmente diversi. Quello che racconto nel mio libro è un’evoluzione lenta, dettagliata, anche molto sentimentale, di 50 anni di storie e avvenimenti che hanno la Sicilia come scenario. Da quell’esperienza ho tratto gli strumenti che mi hanno permesso di avere un ruolo importante a La Repubblica, di dirigere per 20 anni la Cronaca di Roma e oggi le Guide, grazie ai fondamenti che ho appreso in Sicilia e alla capacità di studio e analisi dei fenomeni maturata in 50 anni di esperienza lavorativa”.
Un percorso che unisce giornalismo e scrittura memorialistica, e che restituisce la profondità di uno sguardo abituato a muoversi tra cronaca e narrazione, tra realtà e memoria.
Il dialogo con Roma: politica e letteratura a confronto
L’appuntamento romano offrirà anche un momento di confronto con due figure di primo piano dell’amministrazione capitolina: l’assessore Sabrina Alfonsi e la presidente del Municipio I Roma Centro, Lorenza Bonaccorsi.
Cerasa anticipa il senso di questo dialogo: “Sarà un piacere dialogare con queste due esponenti della politica, perché anche loro hanno la capacità di leggere i fenomeni del territorio e di una città capitale come Roma. Alcune vicende che racconto nel libro hanno come scenario proprio la Città Eterna – dall’incontro con il Presidente Mattarella, alle pagine dedicate a Camilleri e ai retroscena di Borsellino e Falcone. Il continuo rimando tra Roma e la Sicilia può portare a un confronto molto, molto interessante”.
Un volume che nasce da una vita di storie
Il titolo Sipario siciliano porta con sé la forza di un’immagine teatrale: il sipario che cala, ma anche quello che si apre su nuovi atti e nuove rivelazioni. Le donne, le passioni, i segreti, la mafia e gli eroi senza gloria diventano tasselli di una trama che riflette la storia collettiva attraverso le vicende individuali.
Con questo memoir, Giuseppe Cerasa sembra voler consegnare ai lettori non solo una Sicilia raccontata, ma anche una Sicilia vissuta e interpretata. Una terra che rimane matrice di ogni narrazione e che continua a dialogare, nel bene e nel male, con la storia più ampia d’Italia e del mondo.



